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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Bagnasco sconfessato? Il comunicato stampa finale dell’assemblea dei vescovi non parla delle unioni civili

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Bagnasco sconfessato? Le unioni civili sono state cancellate dalle conclusioni dell’assemblea dei vescovi. E dei preti pedofili non si parla

Il coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Ci siamo abituati da anni, dai tempi di Ruini, a ritenere che la prolusione del Presidente della CEI alle assemblee dei vescovi e al Consiglio Episcopale Permanente fosse la linea della Chiesa italiana. Nessuna altra posizione di qualche importanza emergeva ( o se ne veniva a conoscenza). Non è più così, a quanto pare, anche grazie a papa Francesco. Martedì il Card. Bagnasco aveva detto tutto il peggio che fosse possibile della nuova legge sulle unioni civili che “avrebbe aperto all’utero in affitto”. Ora il comunicato finale dell’assemblea dei vescovi non dice niente della catilinaria del Cardinale né fa alcun altro cenno alla questione. Ciò, nel linguaggio ecclesiastico, equivale a una specie di sconfessione, sia che il silenzio sia stato imposto dal papa, sia perché in assemblea ci sono state vivaci discussioni. Queste sono infatti le due ipotesi che mi sento ragionevolmente di fare.
I vescovi hanno parlato del ministero del prete. Dal comunicato mi sembra emergano contenuti abbastanza generici. Non si parla della scarsità del clero e dei relativi progetti di ristrutturazione in corso delle strutture parrocchiali. Ho ancora la capacità di stupirmi del fatto che, ancora una volta, il problema della pedofilia nel clero non sia stato affrontato, a quanto si capisce. Eppure le cronache in proposito sono pesanti anche in Italia. Noi Siamo Chiesa da anni incalza i vescovi perché non minimizzino il problema, perché si impegnino a denunciare sempre i fatti alla magistratura e perché istituiscano un organo indipendente che ascolti le vittime, interloquendo poi con le istituzioni civili e con la curia. Niente di tutto ciò. Dopo una serie ininterrotta di preti pedofili protetti e trasferiti continueremo a sentirci dire che le vittime devono avere sempre fiducia nel proprio vescovo!”
Roma 19 maggio 2016


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