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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

19 marzo Hans Kung compie ottanta anni. Il messaggio del movimento internazionale We Are Church-Noi Siamo Chiesa

Comunicato Stampa

Oggi 19 marzo Hans Küng compie ottanta
anni. L’augurio del movimento internazionale “We Are Church-Noi Siamo Chiesa“ e
di tutti i cattolici che si ispirano al Concilio Vaticano II e che lo
ringraziano per la sua opera

La perseveranza di Hans Küng nell’azione per il rinnovamento della Chiesa cattolica
romana e il suo impegno per l’ecumenismo e il dialogo tra le grandi religioni sono
per il movimento internazionale We Are Church (di cui “Noi Siamo Chiesa“ è la
sezione italiana) incoraggiamento, ispirazione e incitamento. Grande
è la riconoscenza che tutti i movimenti
per la riforma della Chiesa cattolica gli devono esprimere in occasione del suo
ottantesimo compleanno. Küng è, in particolare, uno dei padri spirituali
dell’«Appello al Popolo di Dio» del 1995, da cui nacque il movimento
internazionale We Are Church.

Il
teologo svizzero, noto in tutto il mondo, nominato perito ufficiale del
Concilio Vaticano II (1962-1965) da papa Giovanni XXIII, nonostante il
successivo isolamento ecclesiale, ha dato un contributo decisivo alla
formazione di una teologia ecumenica e al dialogo interreligioso, e continua a
lavorare in modo attivo e creativo ai progetti a cui ha dato vita. La sua tesi
di dottorato, scritta nel 1957 e dedicata al problema della giustificazione nei
lavori del teologo evangelico Karl Barth, fu lodata anche da Joseph Ratzinger,
che insegnò a Tubinga insieme a Küng fino al 1968. Con opere di grande
significato (Die Kirche, 1967 [La Chiesa, tr. it., 1972]; Christ sein, 1974 [Essere cristiani, tr. it., 1976]; Existiert Gott?, 1978 [Dio
esiste?
, tr. it., 1979]), ben presto Küng ha non solo diffuso tra
l’opinione pubblica puntuali idee riformatrici, ma ha dato loro, scrivendo
opere di rilievo, densi fondamenti di carattere biblico e sistematico.

Con
il suo impegno ecumenico, Küng ha contribuito in modo determinante, nel 1999,
alla nascita della dichiarazione congiunta tra cattolici e luterani sulla
dottrina della giustificazione. L’Ospitalità Eucaristica, a favore della quale
si è espresso anche l’Institut für
Ökumenische Forschung
[«Istituto per la ricerca ecumenica»] di Tubinga, da
lui fondato nel 1963, in occasione dell’Ökumenischer
Kirchentag
[raduno ecumenico delle Chiese in Germania] del 2003, è per Küng
un passo nella direzione giusta. Hans Küng, come nessun altro nel nostro tempo,
ha riaperto e tenuto desta la questione della verità nel cristianesimo. Dopo il
Concilio, e in misura più marcata in occasione dell’enciclica, pubblicata nel
1967, sul celibato e dell’enciclica Humanae
vitae
del 1968 sulla regolazione delle nascite, Küng, nel suo libro apparso
nel 1970, Unfehlbar? Eine Anfrage [Infallibile? Una domanda, tr. it., 1970],
ha posto il problema dell’infallibilità del magistero pontificio.

Per
questo, il 18 dicembre 1979, sotto il pontificato di papa Giovanni Paolo II, fu
privato della licenza ecclesiale
all’insegnamento universitario, la cosidetta missio canonica. Ma Küng non ha ritrattato le sue affermazioni,
teologicamente fondate, sul discusso dogma dell’infallibilità del 1870,
mostrando così che quando si tratta di opporsi alle arroganze di Roma virtù non
è solo l’obbedienza, ma anche la resistenza. Nel 1968 ha redatto la
dichiarazione Für die Freiheit der
Theologie
[«Per la libertà della teologia»], rielaborata da Yves Congar,
Karl Rahner e Edward Schillebeeckx e infine sottoscritta da 1360 teologhe e
teologi cattolici di tutto il mondo, tra cui anche Joseph Ratzinger. Nel 1989
Küng era tra i firmatari della Kölner
Erklärung
[«Dichiarazione di Colonia»], che si espresse a favore di una
cattolicità aperta e contro l’allargamento indiscriminato dell’autorità
pontificia.

Hans Küng è uno dei padri
spirituali della Initiative Kirche von
unten
(IKvu) [«Iniziativa per una
Chiesa dal basso»] oltre che dell’«Appello al Popolo di Dio» del 1995.Il
secondo volume della sua autobiografia, Umstrittene
Wahrheit
[«Una verità controversa»] offre una fondazione storica e
sistematica delle richieste di We Are Church (Noi Siamo Chiesa), che si sono
delineate con chiarezza già a partire dal Concilio Vaticano II e per cui Küng
ha combattuto, facendole sue, già negli anni sessanta e settanta del Novecento.

Il fatto che le richieste di
Küng al papato nella sua forma attuale non abbiano trovato alcuno sbocco è
comprensibile se si considerano, da un lato i conflitti sempre più forti tra
Roma e le Chiese locali e dall’altro la paralisi della collegialità episcopale.
Il celibato obbligatorio, l’ordinazione delle donne e il riconoscimento
dell’Eucarestia ed altre riforme, malgrado tutti i divieti di Roma, restano
all’ordine del giorno.

Nel corso dell’inatteso
incontro, nel settembre 2005, con papa Benedetto XVI, il suo precedente collega
professore Ratzinger, vennero esclusi fin dall’inizio temi relativi alle
riforme interne alla Chiesa. Ma anche dopo questo colloquio Hans Küng ha
continuato e continua, come sempre, a impegnarsi a favore degli desideri di
riforma di We Are Church e di un rinnovamento della Chiesa dalla base.

Oggi Küng è fortemente impegnato
nel dialogo interreligioso, tema sul quale egli stesso ha pubblicato tre grandi
opere, sull’ebraismo (1991), sul cristianesimo (1995) e sull’islam (2004). Dal
1990 si dedica al Progetto per un’etica
mondiale
, che dal 1995 porta avanti nella Stiftung Weltethos [«Fondazione per un’etica mondiale»]. E va
considerata una pietra miliare la Dichiarazione
per un’etica mondiale
, approvata nel 1993 dal Parlamento delle religioni mondiali a Chicago, che ha portato alla
creazione di una rete globale di relazioni interreligiose.

Movimento internazionale WE ARE CHURCH- NOI
SIAMO CHIESA

Roma, Berlino, Parigi, Madrid, Londra, Lisbona 19 marzo 2008


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Commenti

4 risposte a “19 marzo Hans Kung compie ottanta anni. Il messaggio del movimento internazionale We Are Church-Noi Siamo Chiesa”

  1. Avatar
    Anonimo

    Desidero esprimere stima a Hans Kung per la Sua grande onestà intellettuale, divulgata in testi di grande spessore teologico e umanistico. In particolare, mi ha commosso il libro “Ebraismo” dove affronta la più grande tragedia della nostra epoca, la Shoha, senza dare risposte banali o facili assoluzioni.
    Non so se ogni sua riflessione teologica sia corretta, ma sicuramente, difronte ai drammi e alla complessità del post moderno, il Suo approccio critico è necessario e, nello spirito, è genuinamente cristiano.
    Mi piacerebbe avere la Sua profondità di fede, espressa coraggiosamente nel non accettare comodi compromessi.
    Mi permetto di fare un osservazione: la Sua teologia non è a volte troppo razionalista? Il cristianesimo per riuscire a tenere il confronto con la modernità non finisce col diventare un umanesimo impegnato ma non religioso?

    Alessandro Lopez

  2. Avatar
    Anonimo

    …si trova qui: http://dimelaltra.blogspot.com/2008/05/kng-le-sfide-dun-contadino-cosmopolita.html . Non lo trascrivo perché lunghetto… 😉

    Daniela Tuscano

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