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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Noi Siamo Chiesa

 

Il movimento “Noi Siamo Chiesa” si è costituito come
realtà nazionale e internazionale a seguito della raccolta di
firme in appoggio ad un “Appello del Popolo di Dio” con cui si
proponeva la necessità di una riforma profonda, personale e
comunitaria della Chiesa cattolica. La raccolta delle firme ha avuto
inizio in Austria nel 1995 e successivamente si è estesa a
Germania, Sud Tirolo, Italia, Spagna, USA, Olanda, Belgio, Francia,
Inghilterra, Portogallo e Canada. In queste nazioni nella Chiesa
cattolica sono state raccolte complessivamente 2.500.000 firme di
appoggio all’Appello.
Nell’ottobre del 1997 circa 500 delegati di
20 nazioni sono convenuti a Roma per consegnare a Giovanni Paolo II
le firme e per affermare la loro volontà di proseguire nel
cammino di un profondo rinnovamento ecclesiale in vista di una unità
delle chiese cristiane confermata da un Concilio Universale.

Nell’incontro
internazionale di Roma si è costituito l’International
Movement “We Are Church” (IMWAC)
e in Italia si è
formata l’associazione “Noi Siamo Chiesa” aderente
all’IMWAC.
A “Noi Siamo Chiesa” partecipano credenti
che, per la loro fede nell’Evangelo, propongono la riforma della
Chiesa cattolica dall’interno e in una prospettiva ecumenica. “Noi
Siamo Chiesa” è indipendente sia dalle strutture
gerarchiche della Chiesa, locali o centrali, sia da ordini o
congregazioni religiose di qualsiasi tipo.


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Commenti

24 risposte a “Noi Siamo Chiesa”

  1. Avatar
    Anonimo

    Secondo me la Chiesa Cattolica Romana non può cambiare, poichè contraddirebbe completamente se stessa, la sua storia.
    Credo che i cristiani cattolici, in particolare quelli italiani, che non si riconoscono nell’organizzazione eclesiastica cattolica, nei suoi divieti, nei suoi interessi e nelle sue arroganze, dovrebbero guardarsi intorno, poichè esistono altre chiese, riformate, che hanno già percorso quella strada che il Vaticano non può percorrere…

  2. Avatar
    Anonimo

    Premetto che non faccio parte del movimento “Noi siamo Chiesa”. Davvero credi che il modo cruento con cui apostrofi il dissenso e la libertà di esprimerlo sia Evangelicamente corretto? Credo tu non abbia letto una sola riga del Vangelo ed ancor meno dell’Antico Testamento. Leggere la bibbia, unica fonte ispirata e accettata da tutte le confessioni cristiane, ti consentirebbe di comprendere che l’agape è l’unica via per comprendere e accettare la debolezza e fragilità umane, e con essa la debolezza e la fragilità di tutte le costruzioni dell’uomo che di per se sono fallaci. Ogni confessione cristiana, a modo proprio, è portatrice di verità, è depositaria di una parte del tutto, è parte della unica Chiesa universale composta dalla comunione fraterna dei credenti in Cristo unico salvatore e capo indiscutibile ed insostituibile della Chiesa stessa. L’arroganza dell’infallibilità del proprio pensiero, quindi l’assenza di consapevolezza dei limiti umani, costituiscono per definizione la più grande delle eresie poiché l’uomo si sostituisce all’unica persona infallibile vero uomo e vero Dio, Gesù nostro Signore, che ha parlato per mezzo dei profeti e siede alla destra del Padre.
    Che il Signore abbia pietà di te e ti conduca ad un cammino d’illuminazione scevro da insulse certezze se non quella della morte e risurrezione di Cristo, a cui deve essere tributata ogni lode e gloria

  3. Avatar
    Anonimo

    Buonasera, sono Emanuele.
    Può il “cattolicesimo di base” cambiare il “cattolicesimo del papa”?
    Tutti, anche i responsabili cattolici per l’ecumenismo, riconoscono che unico ostacolo alla comunione tra la chiesa cattolica e le principali chiese protestanti storiche (denominate dal papa comunità ecclesiali, non chiese) è proprio la pretesa del papa ad interpretare il vicariato di Gesù Cristo, ed in virtù di questo autoconferito primato, la chiesa cattolica (la sua gerarchia) sarebbe l’unica detentrice ed amministratrice della verità e della grazia di Dio!
    Mi sento di incoraggiare, chi anche all’interno della chiesa cattolica, si adopera per una conversione di tutta la chiesa, perchè la Parola di Dio, testimoniata nell’antico e nuovo testamento, non sia mistificata, stravolta, distorta, dalle tradizioni, le encicliche ed i dogmi ex-cattedra.
    Mi permetto di concludere con questi versetti, con cui si conclude la bibbia:
    Apocalisse cap. 22 ver.16-20:
    16 Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino”. 17 Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta ripeta: “Vieni!”. Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l`acqua della vita. 18 Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell`albero della vita e della città santa, descritti in questo libro. 20 Colui che attesta queste cose dice: “Sì, verrò presto!”. Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!

  4. Avatar
    Anonimo

    Carissimo anonimo che non vuoi firmarti, devi sapere che la vera chiesa siamo noi tutti senza distinzioni.
    Credo che sia giusto ogni qualvolta riconosciamo che la verità non rispecchia il Vangelo porci davanti ad esso per difenderlo.
    E’ più facile criticare come fai tu che dare del tuo con la testimonianza.
    Prova ad aprire la Bibbia e con il suo spirito prova a camminare come pellegrino, perchè il percorso è arduo e nessuno ha la ragione in tasca.
    ti saluto .

    Gianni

  5. Avatar
    Anonimo

    Se firmavi il blog era meglio, comunque hai mai letto niente di don Franco Barbero prima di parlare di buffonate? La storia della Chiesa è la storia di un cammino fatto anche di imperfezioni e errori (tu mi parli di S.Agostino…pensa alla sua teoria del peccato originale quanti danni ha fatto oppure pensa al potere temporale dei vari pontefici nei secoli o all’inquisizione…). Ogni uomo di buona volonta porta qualcosa di suo altrimenti rischi di ridurre la Chiesa alle sole gerarchie e questo è contro il Vangelo, anche il popolo è Chiesa. Una concezione troppo gerarchica rende la religione cattolica eguale a tutte le altre religioni del passato: i sacerdoti erano gli unici incaricati di parlare con Dio e di fare da tramite fra Dio e il popolo. Leggendo i Vangeli non viene per niente fuori che Cristo abbia dato un messaggio di questo tipo nel rapporto fra Dio e gli uomini.
    Valerio

  6. Avatar
    Anonimo

    In riferimento alla laicità che lo Stato che dovrebbe assicurare, cioè: eguali diritti e doveri a tutti i cittadini, a prescindere dalle loro convinzioni in materia di fede religiosa. Vi sembra coerente con la fede cristiana, impersonificata ed amministrata con esclusivo e santissimo vicariato dal Papa e suo clero, che chi governa la chiesa cattolica debba fare pressioni sulle istituzioni italiane affinchè non vengano intaccati minimamente i propri privilegi (anzi!) in materia di educazione scolastica (insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche), i finanziamenti alle scuole private cattoliche ed alla sanità privata e tutto il resto che non sto qui ad elencare? Il crocifisso, non vi sembra che sia la punta di un iceberg, il simbolo, di questi enormi interessi? Come ci si può arrogare l’etichetta di vicario di Gesù Cristo ed essere così infedeli al Suo messaggio di libertà?

  7. Avatar MaurizioRuffino
    MaurizioRuffino

    Il problema è che la critica “laica/laicista” invece di costruire un sentire condiviso, mira solo ad un ottuso scardinamento del presente (e del passato inteso come memoria storica dalla quale far partire uno sviluppo maturativo).
    La distruzione passa attraverso la distruzione dei simboli che, nei secoli, oltre che religiosi hanno assunto una forte valenza culturale che può essere più o meno condivisibile, ma resta come dato di fatto.
    Il non essere d’accordo deve, quindi, per realtà e onestà storica, essere argomentato e supportato da un movimento culturale equivalente che rinnovi (sempre se dotato di ragione e valenza morale e libertaria) il sistema culturale stesso, prima di distruggere le poche basi attraverso le quali il sistema culturale presente sostiene e forma.
    Non ha senso, quindi, a mio parere, togliere il crocifisso (una delle basi su menzionate) dalle scuole. Bisognerebbe piuttosto, se si è convinti della bontà della propria proposta alternativa, battersi per fornire un sistema di formazione e sostegno ai giovani veramente solido e alternativo.
    Troppo difficile?
    Se si considera però tale obiettivo talmente difficile da non poter essere perseguito, allora togliere ai giovani ciò che attualmente hanno (compreso il crocifisso) mi sembra una scelta vigliacca e pericolosa.

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