Hans Kung dice che Francesco ha risposto alla sua richiesta di una libera discussione sul dogma della infallibilità del papa
Hans Kung | 26 aprile 2016
Nota della redazione:
Hans Küng, il teologo svizzero, dice che ha ricevuto una lettera da Papa Francesco che risponde “alla mia richiesta di una libera discussione sul dogma dell’infallibilità”.
Küng ha rifiutato di mostrare la lettera al National Catholic Reporter, per “la riservatezza che devo al Papa”, ma dice che la lettera è datata 20 marzo e che gli è pervenuta tramite la nunziatura di Berlino poco dopo la Pasqua.
Küng dice che nella lettera “Francesco non ha fissato alcuna restrizione” alla discussione. Küng ha anche detto che egli è molto incoraggiato dalla recente Esortazione Apostolica, Amoris Laetitia. “Io non prevedevo questa nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale”. Kung ha scritto nel comunicato diffuso a NCR e ad altri media.: “Già nell’introduzione, egli scrive ‘Non tutte le questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolti dagli interventi del magistero.”
Küng aggiunge: “Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero” e rende possibile una discussione sull’infallibilità.
Il 9 marzo, Küng aveva diffuso un “appello urgente a Papa Francesco per consentire una discussione aperta e imparziale sulla infallibilità del papa e dei vescovi”. L’appello è stato diffuso contemporaneamente in più lingue e in tante pubblicazioni.
Di seguito il testo della dichiarazione sulla lettera del papa che Küng ha rilasciato ai media. La versione inglese è stata consegnata e diffusa contemporaneamente dal National Catholic Reporter e da Tablet a mezzanotte del 27 aprile (19:00 ora della costa orientale, il 26 aprile negli Stati Uniti).
– Dennis Coday, editor di NCR
Dichiarazione di Hans Kung
Il 9 marzo ho diffuso un Appello a Papa Francesco perché desse spazio ad una libera discussione, senza pregiudizi e del tutto aperta, sul problema dell’infallibilità. Essa è stata pubblicata sulle principali riviste di diversi paesi. Sono stato felice di ricevere una risposta personale da Francesco subito dopo Pasqua. E’ del 20 marzo e mi è stata trasmessa dalla nunziatura del Vaticano a Berlino.
Della risposta del papa, i seguenti punti sono importanti per me:
• Il fatto che Francesco ha risposto e non ha lasciato, per così dire, cadere nel vuoto il mio testo;
• Il fatto che egli stesso ha risposto e non tramite il suo segretario privato o il segretario di Stato;
• Mi ha risposto in maniera fraterna, in lingua spagnola, rivolgendosi a me come Lieber Mitbruder ( “Caro Fratello”) in tedesco e queste parole personali sono in corsivo;
•Con evidenza egli ha letto molto attentamente l’Appello, a cui avevo aggiunto una traduzione spagnola;
• Che è altamente apprezzato delle considerazioni che mi aveva portato a scrivere Volume 5 delle mie opere complete, in cui vi suggerisco di vista teologico che parlano le diverse problematiche che il dogma dell’infallibilità solleva alla luce della Sacra Scrittura e la tradizione con l’obiettivo di approfondire il un dialogo costruttivo tra la chiesa “semper reformanda” del 21 ° secolo e le altre chiese cristiane e nella società postmoderna.
Francesco non ha fissato alcun limite alla discussione. Egli ha così risposto alla mia richiesta di dare spazio a una libera discussione sul dogma dell’infallibilità. Penso che sia ora indispensabile utilizzare questa nuova libertà per portare avanti la riflessione sulle definizioni dogmatiche, che sono motivo di polemica all’interno della Chiesa cattolica e nel suo rapporto con le altre chiese cristiane.
Non prevedevo tutto questa nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale, Amoris Laetitia. Già nell’introduzione, egli dichiara: “Non tutte le discussioni di questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte dagli interventi del magistero”.
Egli denuncia “la morale burocratica e fredda” e non vuole che i vescovi si comportino come se fossero gli “arbitri della grazia”. Egli dice che l’Eucaristia non è un premio per le persone perfette ma è un “nutrimento per i deboli.”
Egli cita ripetutamente dichiarazioni fatte al Sinodo dei vescovi o dalle conferenze episcopali nazionali. Francesco non vuole più essere l’unico portavoce della chiesa.
Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero. Sono pienamente convinto che in questo nuovo spirito aperto a una discussione libera, imparziale del dogma dell’infallibilità, questo problema chiave per il futuro della Chiesa potrà essere discusso al meglio.
Sono profondamente grato a Francesco per questa nuova libertà e ed unisco il mio grazie di cuore all’aspettativa che i vescovi e i teologi sappiano senza riserve adottare questo nuovo spirito e unirsi nel ringraziamento partecipando a questo compito in accordo con le Scritture e con la grande tradizione della Chiesa.
[P. Hans Küng, cittadino svizzero, è professore emerito di teologia ecumenica presso l’Università di Tubinga, in Germania. Questo articolo è stato tradotto dal tedesco da Christa Pongratz-Lippitt.))
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Fr. Hans Kung says Francis responded to request for free discussion on infallibility dogma
Hans Kung | Apr. 26, 2016
Editor’s note: Fr. Hans Küng, the Swiss theologian, says that he has received a letter from Pope Francis that responds “to my request to give room to a free discussion on the dogma of infallibility.”
Küng declined to show the letter to NCR, citing “the confidentiality that I owe to the Pope,” but he says the letter was dated March 20 and sent to him via the nunciature in Berlin shortly after Easter.
Küng says the letter shows that “Francis has set no restrictions” on the discussions.
Küng also said that he is very encouraged by Francis’ recent apostolic exhortation, Amoris Laetitia (‘The Joy of Love’), “I could not have foreseen then quite how much new freedom Francis would open up in his post-synodal exhortation,” Kung wrote in statement released to NCR and other media outlets. “Already in the introduction, he declares, ‘Not all discussions of doctrinal, moral or pastoral issues need to be settled by interventions of the magisterium.’”
Küng writes, “This is the new spirit that I have always expected from the magisterium” and makes a discussion of infallibility possible.
On March 9, Küng had issued what he called an “urgent appeal to Pope Francis to permit an open and impartial discussion on infallibility of pope and bishops.” The appeal was released simultaneously in multiple languages and publications. NCR and The Tablet of London released the English language version. (NCR, March 25-April 7).
Following is the text of the statement about the pope’s letter that Küng released to media. The English version is being released simultaneously by National Catholic Reporter and The Tablet at midnight April 27 (7 p.m. Eastern time, April 26 in the United States).
— Dennis Coday, NCR editor
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Statement of Hans Kung
On March 9, my appeal to Pope Francis to give room to a free, unprejudiced and open-ended discussion on the problem of infallibility appeared in the leading journals of several countries. I was thus overjoyed to receive a personal reply from Francis immediately after Easter. Dated March 20, it was forwarded to me from the nunciature in Berlin.
In the pope’s reply, the following points are significant for me:
• The fact that Francis answered at all and did not let my appeal fall on deaf ears, so to speak;
• The fact that he replied himself and not via his private secretary or the secretary of state;
• That he emphasizes the fraternal manner of his Spanish reply by addressing me as Lieber Mitbruder (“Dear Brother”) in German and puts this personal address in italics;
• That he clearly read the appeal, to which I had attached a Spanish translation, most attentively;
• That he is highly appreciative of the considerations that had led me to write Volume 5 of my complete works, in which I suggest theologically discussing the different issues that the infallibility dogma raises in the light of holy Scripture and tradition with the aim of deepening the constructive dialogue between the “semper reformanda” 21st-century church and the other Christian churches and postmodern society.
• Francis has set no restrictions. He has thus responded to my request to give room to a free discussion on the dogma of infallibility. I think it is now imperative to use this new freedom to push ahead with the clarification of the dogmatic definitions, which are a ground for controversy within the Catholic church and in its relationship to the other Christian churches.
I could not have foreseen then quite how much new freedom Francis would open up in his post-synodal exhortation, Amoris Laetitia. Already in the introduction, he declares, “Not all discussions of doctrinal, moral or pastoral issues need to be settled by interventions of the magisterium.”
He takes issue with “cold bureaucratic morality” and does not want bishops to continue behaving as if they were “arbiters of grace.” He sees the Eucharist not as a reward for the perfect but as “nourishment for the weak.”
He repeatedly quotes statements made at the episcopal synod or from national bishops’ conferences. Francis no longer wants to be the sole spokesman of the church.
This is the new spirit that I have always expected from the magisterium. I am fully convinced that in this new spirit a free, impartial and open-ended discussion of the infallibility dogma, this fateful key question of destiny for the Catholic church, will be possible.
I am deeply grateful to Francis for this new freedom and combine my heartfelt thanks with the expectation that the bishops and theologians will unreservedly adopt this new spirit and join in this task in accordance with the Scriptures and with our great church tradition.
[Fr. Hans Küng, Swiss citizen, is professor emeritus of ecumenical theology at Tübingen University in Germany. The sixth volume of his complete works, Church Reform, is expected later this year from Herder. This article was translated from the German by Christa Pongratz-Lippitt.]
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