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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

La cultura della sinistra deve fare i conti con la novità di papa Francesco

Lettera al “Manifesto”

Ho letto la lettera di Valeria Sodano di giovedì critica sul modo con cui il “Manifesto” scrive di papa Francesco. Vi si dice che egli sta facendo “una furba operazione di marketing della Chiesa per raccogliere consenso intorno a una politica di restaurazione ….” e via di questo passo. Vorrei chiedere a lei e ai lettori di guardare ai fatti. Per esempio la reazione al nuovo papa della destra cattolica è già iniziata sottobanco e si farà sentire senza timidezze, anche se non sappiamo in quali modi. Tutto ciò vorrà dire qualcosa, suppongo.
Il pesante incalzare della lettera di Valeria mi sembra sia la conseguenza di un modo statico e ripetitivo di ragionare, forse anche poco marxista, incapace di capire le nuove dinamiche oggettive che coinvolgono enormi masse di persone nella riflessione su una spiritualità di maggiore liberazione e di maggiore responsabilità personale Ma anche il rapporto con la cultura “laica” e della sinistra di alternativa, dopo la lettera di Francesco a Scalfari, potrebbe cambiare davvero.
La pretesa operazione di marketing si presenta invece come un probabile cambiamento di linea, in una direzione, diciamolo pure, abbastanza esplicitamente antiratzingeriana.-
La geremiade contro troppi aspetti del sistema ecclesiastico la conosco. Contro di essi, con i miei amici di “Noi Siamo Chiesa”, siamo impegnati aspramente da anni. Ma se essi sono riproposti solo con gli occhi di un vecchio anticlericalismo rischiano di non sapersi rapportare, per esempio, con le nuove possibilità che si aprono, potenzialmente anche in campo politico, nel nostro paese anche se con tempi che non possiamo prevedere.
A mio giudizio c’è un grande fatto nuovo, che dovrà sì fare i conti con un recente passato molto pesante ma che comunque apre il cuore alla speranza e in questi anni di crisi economica e sociale e di crisi politica della sinistra non è poco. Non abbiamo sotto gli occhi altri fatti nuovi e positivi.
Il nuovo Manifesto con i sobri ed efficaci testi di Luca Kocci sta scegliendo la strada giusta per parlare di Francesco e dintorni

Milano 8 novembre 2013 Vittorio Bellavite


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Commenti

Una replica a “La cultura della sinistra deve fare i conti con la novità di papa Francesco”

  1. Avatar vittorio
    vittorio

    Caro Vittorio condivido totalmente la tua lettera. Come ben sai da tempo nel mio “piccolo”
    vado sostenendo L’improcrastinabile processo di totale adeguamento ” ci vorrà tempo”
    dell apparato ecclesiastico-curiale di Roma alle nuove istanze espresse dalla società odierna.
    Non fare questo vuol dire semplicemente andare verso un ancora più “marcato quanto inarrestabile
    declino. Gli apparati di potere vaticano questo lo hanno ben percepito. del resto gli va riconosciuta
    quell’arte diplomatica-compromissoria di cui sono ineguagliabili maestri.Ritengo però che l’evento di
    “Francesco”porti ad andare ben oltre tutto questo. Su spinta delle comunità cristiane di base, è dell’universo
    cristiano “progressista”io credo si assisterà ad un radicale cambio di paradigma culturale filosofico-teologico
    rispetto allo stesso concilio Vaticano II. La cultura della sinistra deve tornare ad abbeverarsi alla fonte
    dei grandi “maestri e profeti”( si pensi a Balducci per fare un nome) che avevano tracciate già decenni fa
    autentiche “autostrade” in cui finora molti si sono rifiutati di percorrere.
    Ma il tempo fa comunque giustizia e porta inevitabilmente ad “agire secondo coscienza”
    Un caro saluto Vittorio

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