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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

La scomparsa di Giancarlo Zizola, un grande giornalista, un uomo “conciliare” da sempre

ROMA – Un maestro, attento osservatore dei fenomeni sociali legati alle fedi ed alle religioni, esperto di teologia, ma  –  soprattutto  –  di quella grande stagione di rinnovamento che il Concilio Vaticano II rappresentò per la Chiesa cattolica. Tutto questo era Giancarlo Zizola, scrittore e vaticanista di lungo corso tra i più attenti e preparati, scomparso questa mattina, a 75 anni, a Monaco di Baviera (Germania) dove aveva seguito il grande meeting interreligioso della Comunità di S. Egidio.

Una perdita irreparabile per la sua famiglia, ma anche per la famiglia di Repubblica: Giancarlo Zizola era approdato al nostro giornale come editorialista dopo aver lavorato per anni al Giorno di Italo Pietra, al Sole 24Ore e a Panorama. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo da vicino non ha mai potuto fare a meno di restare colpito dalla sua profondità di pensiero e dalla sua mitezza, unita ad una instancabile voglia di "capire" il fenomeno religioso in tutti i suoi aspetti, senza pregiudizi, senza verità preconfezionate e sempre nel pieno rispetto delle opinioni altrui.

 "Giancarlo era arrivato a Roma, proveniente da Venezia, per seguire le cronache del Concilio Vaticano II su segnalazione di papa Giovanni XXII e del suo segretario, il vescovo Loris Capovilla", ricorda Gianni Gennari, teologo e vaticanista, titolare della popolare rubrica di Rosso Malpelo sul quotidiano cattolico Avvenire. "Anche a tanti anni di distanza

è rimasto sostanzialmente fedele allo spirito e alla lettera del Concilio, criticando  –  specifica Gennari  –  sia quelli che hanno visto nel rinnovamento conciliare una sorta di rivoluzione progressista della Chiesa, che quanti hanno sostenuto, come le correnti più tradizionaliste, che col Vaticano II fu di fatto tradita l’autenticità e la storia della fede cattolica". Un vaticanista, quindi, "spesso rimproverato sia dai progressisti che dai tradizionalisti, ma  –  conclude Gennari  –  rimasto sempre coerente e libero, come è sempre puntualmente emerso sia nei suoi commenti che nei suoi numerosi libri".

"Con lui ho vissuto quasi 50 anni di vita professionale, pur essendo spesso su posizioni differenti", aggiunge Gianfranco Svidercoschi, ex vaticanista del Tempo ed ex vicedirettore dell’Osservatore Romano. "Eravamo vicini di casa, abitavamo sullo stesso pianerottolo. Difficile pensare che ora non c’è più e rassegnarsi al fatto di non poter confrontarmi con un amico col quale ho condiviso tanti anni di lavoro giornalistico dedicato alle vicende della Chiesa cattolica, alle quali  –  precisa Svidercoschi  –  Zizola ha sempre guardato con grande rispetto".

Giancarlo Zizola era arrivato a Repubblica poco meno di un anno e mezzo fa. Un lasso di tempo comunque sufficiente a ritagliarsi un autorevole spazio fatto di commenti ed analisi sulle più importanti vicende che hanno caratterizzato il panorama cattolico ed interreligioso. Vasta anche la sua attività di scrittore con testi dedicati al Concilio Vaticano II ("Santità e potere, dal Concilio a Benedetto XVI") ai papi ("I papi del XX e del XXI secoli, da Leone XIII a Benedetto XVI"; "L’altro Wojtyla, riforma, restaurazione e sfide del millennio"; "Benedetto XVI, un successore al crocevia") e alla storia della Chiesa (Fedi e potere nella società globale"; "Il Conclave, storia e segreti").

 ( La Repubblica del 14 settembre 2011)  


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