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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Mancanza di collegialità e troppo potere del papato: queste le cause della crisi nella gestione della Chiesa

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  La lettera di Benedetto XVI ai vescovi pone il problema della collegialità nella gestione della Chiesa e dell’eccesivo potere del Papa  

Il portavoce di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione:

 

“La lettera di Benedetto XVI ai vescovi di tutto il mondo, del tutto inconsueta,  rivela quanto  da tempo si intuiva (o si sapeva) sull’inedita difficile situazione nella gestione del vertice della Chiesa Cattolica.

Mi sembra necessario guardare al fondo delle cause di questa grave crisi; esse, mi sembra, possano essere ricondotte a due motivi fondamentali, tra loro connessi :

      —l’assenza di quella collegialità che era stata indicata dal Concilio Vaticano II e che fu soffocata sul nascere. Una nuova collegialità, che si estenda dai vescovi a forme di rappresentanza di tutte le componenti del popolo di Dio, sarebbe un gran bene per la Chiesa per le tante energie positive e le tante testimonianze evangeliche che vi sono presenti. Una tale collegialità andrebbe nella direzione del Vaticano II, della unità nella diversità tra tutti i credenti nell’Evangelo e di un maggiore dialogo con le altre religioni.

      —l’eccessiva attuale concentrazione di autorità e di potere nel Papato, e di conseguenza nella Curia vaticana, che, per quanto riguarda la struttura ecclesiastica, è senza precedenti nella storia della Chiesa.

 

Ciò premesso, ed in conseguenza di ciò, mi pare che la responsabilità della situazione sia da addebitare direttamente a Benedetto XVI ed a chi, senza prudenza evangelica,  l’ha eletto.

In particolare la sua isolata gestione della Chiesa  mi appare unilaterale nel momento in cui la sua attenzione è rivolta solo ad alcuni problemi  e  ad alcune aree della Chiesa, ignorando, o anche contrastando, i tanti che, in tutto il mondo, nella prassi della vita cristiana, si richiamano allo spirito del Concilio.”

 

Roma, 13 marzo 2009

 


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Commenti

20 risposte a “Mancanza di collegialità e troppo potere del papato: queste le cause della crisi nella gestione della Chiesa”

  1. Avatar
    Anonimo

    condivido pienamente la riflessione e il commento di “noi siamo chiesa”.

    shalom 44

  2. Avatar
    Anonimo

    Caro seminarista, sono d’accordo con te, stiamo saldi alla roccia di Pietro e la nostra fede non vacillerà.
    Viva il Papa

  3. Avatar
    Anonimo

    in questo commentatore che sprizza presunzione e boria a tonnellate spero non sia la filosofia di questo movimento per la Riforma della Chiesa. Mi sembra infatti che rappresenterebbe una malacopia di un rinnovato protestatesimo alla matriciana pieno di luoghi comuni e di banalità che però alla fine si considerano come una schiera di “illuminati dal Signore” che sanno loro e solo loro cosa sia Chiesa Cattolica. Purtroppo per essi (voi?) non è cosi; ma son sicuro che tanta superficialità e sguaiatezza nell’attacco ai Papi che non piacciono e sopratutto a questo, sia frutto di un malinteso. Giovanni XXIII e poi più! No, non è così, siete dozzinali e assatanati nel Vostro furore… Prego, se avete sbagliato luogo ricollocatevi dove più vi piace, ma non infastidite con la Vostra prosopopea da tromboni… cari salui… Bologna, Gianpaolo Rossetti

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    Anonimo

    Nella lettera del Papa non è messo in dubbio il dovere di esprimere le proprie opinioni ma l’asprezza con cui queste sono state presentate; non neghiamolo, è stato detto che il Papa vuole riportare la Chiesa a prima del concilio(addirittura al Medioevo), che vuole trasformare la Chiesa in una setta di pochi eletti, che è insensibile ai temi ecumenici; queste parole evidenziano una vera e propria insofferenza nei confronti del Papa che ritrovo in alcuni giornali, nei blog, nelle persone che incontro ogni giorno, nella presente dichiarazione (non saprei altrimenti come interpretare questa frase “mi pare che la responsabilità della situazione sia da addebitare direttamente a Benedetto XVI ed a chi, senza prudenza evangelica, l’ha eletto”) e che soprattutto possedevo io prima di conoscere davvero la persona di Joseph Ratzinger. Vedevo anch’io i dettami delle cosidette “gerarchie vaticane” come sterili dottrine che nulla avevano a che fare con il Vangelo ma seguendo il Magistero del Papa ho capito che non era affatto così, che in esse si trova davvero il volto di Cristo. In un certo senso hanno ragione coloro che dicono che il Papa guida la Chiesa in modo solitario senza curarsi del pensiero reale dei credenti, che c’è uno scollamento tra il vertice e la base ma secondo me il motivo di questo fatto non è dovuto ad errori del Magistero per cui quindi è necessario battersi per correggere ma ad una incapacità dei pastori e anche dei fedeli(qunidi nostra) di mostrare quanto ciò che dice il Papa è radicato in Gesù. Guglielmo

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