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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

A Milano domenica 6 novembre il Forum delle religioni ha dialogato con la città e con la sua nuova amministrazione

ALLA CITTA’ DI MILANO NELLO SPIRITO DI ASSISI VENTICINQUE ANNI DOPO

Dal primo incontro interreligioso di Assisi, molti passi verso il dialogo tra le religioni sono stati fatti nel mondo e anche nella nostra città di Milano. Le religioni infatti, se rettamente intese nel loro vero significato, possono essere fonte di luce a cui può guardare chiunque voglia servire la giustizia e la pace e possono diventare lievito che fermenta la vita sociale in una responsabile ricerca del bene comune.

Tuttavia nel mondo sono ancora molti gli ostacoli verso una pace totale e costruttiva. Le ferite del passato non sono del tutto rimarginate e in troppi luoghi ancora sanguinano. Inoltre le guerre, le ingiustizie, la povertà, la crisi economica, l’instabilità politica concorrono a ostacolare l’incontro, la conoscenza e la reciproca fiducia. Ma semi di pace sono stati gettati con abbondanza, già fioriscono molti germogli e qualche albero sta dando i suoi buoni frutti.

Nella nostra città, dove da più di un decennio è operante come organo di dialogo ecumenico il Consiglio delle Chiese Cristiane, il 21 marzo 2006 è nato anche il Forum delle Religioni a Milano.

Esso si pone nell’ambito interreligioso al servizio di percorsi di dialogo e di pace. È un’esperienza giovane ma promettente, piccola ma significativa. Cercherà con fiducia e perseveranza di esprimere nella società civile i diritti e i doveri delle comunità e organizzazioni religiose e di promuovere in esse il senso della comune cittadinanza e dei suoi valori sociali.

La città di Milano – crocevia, per antica vocazione, di culture e tradizioni diverse e luogo di

incontro tra persone di ogni dove – è chiamata a confermarsi sempre più generosa e aperta nel favorire un clima di accoglienza e convivenza attraverso il rispetto e la collaborazione di tutti con tutti. Anche nei momenti difficili, che il paese sta attraversando, le istituzioni civili e quelle religiose siano sempre disponibili ad operare incessantemente sia a difesa della dignità della persona umana, sia a favore del pubblico interesse dell’intera comunità civica.

Proprio nel rispetto dei principi di democrazia e laicità, che presiedono alla nostra Carta

Costituzionale, saranno evitate intolleranze o prevaricazioni, e, nello stesso tempo, potrà essere valorizzato l’apporto spirituale che ogni tradizione religiosa e culturale può offrire alla vita sociale. A questo scopo è auspicabile l’istituzione di un civico luogo di confronto e dialogo sulle questioni che il pluralismo religioso pone alla società civile nello spazio pubblico della nostra città.

Lo “Spirito di Assisi”, riproposto lo scorso 27 ottobre all’incontro sulla pace dei leader mondiali delle diverse religioni, accompagni con profitto il cammino di preparazione dei grandi eventi internazionali, che la nostra città ospita nei prossimi anni e, in particolare, nel 2015 con l’Expo.

Possa davvero Milano essere in futuro un sempre più creativo laboratorio di pacifica convivenza tra diverse identità.

Il Forum delle Religioni a Milano il 6 novembre 2011

 

 

Milano,  Palazzo Marino, 6 novembre 2011

Intervento di Gianfranco Bottoni a nome del Forum delle religioni  nella sala Alessi all’incontro  con il Sindaco e la vicesindaco

Signor Sindaco, Signora Vice Sindaco, Autorità che rappresentate la Città di Milano; Cittadini e Amici che la abitate e la amate.

         Sono lieto di intervenire innanzitutto a nome di tutto il Forum delle Religioni a Milano e porgere un saluto riconoscente a tutti voi qui presenti e, in particolare, all’intera Amministrazione Comunale, che, nelle persone del Sindaco Giuliano Pisapia e del Vice Sindaco Maria Grazia Guida, con grande sensibilità ci ha voluto esprimere la propria attenzione aprendo, in giorno festivo, le porte di Palazzo Marino per accogliere la conclusione di una nostra iniziativa, piccola ma non priva di significato. È dal 2000 che a Milano ogni anno, come Religioni per la pace, siamo soliti ricordare il famoso incontro interreligioso di preghiera tenutosi il 27 ottobre1986. Quest’anno, a motivo della celebrazione ad Assisi del suo 25° anniversario, abbiamo modificato data e luogo dell’incontro milanese.

             Ci siamo radunati in questa prima domenica del mese di novembre e abbiamo scelto come luogo la Loggia dei Mercanti. In essa la nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza, fa perenne memoria dei suoi Caduti per la libertà. Da lì abbiamo voluto invocare la pace. La memoria di chi ha dato la vita per gli ideali di libertà e giustizia deve impegnare anche le nostre comunità religiose a crescere secondo i principi e i valori, che sono a fondamento della vita civile e sociale della Repubblica democratica nata dalla Resistenza e dalla Liberazione del 1945. Uguaglianza e solidarietà, giustizia e pace, libertà e democrazia non possono mai essere dati per scontati. Ne è prova la lunga stagione, tuttora in atto, che vede molteplici tentativi di comprimerli e vanificarli.

         Ora, il segno umile e disarmato di pregare per la pace, gli uni di fronte agli altri, alla Loggia dei Mercanti dice che quei valori oggi devono essere irrinunciabili anche per i credenti delle grandi religioni storiche. Dice, inoltre, che non si può cercare la pace senza un amore “resistente”, “non violento”, creativo, capace di porsi a servizio di tutti nella “polis”, a cominciare dalla difesa e promozione dei diritti degli ultimi e dei più deboli. Con le donne e gli uomini di buona volontà, credenti o non credenti che siano, vogliamo sperare in una primavera di novità e di positivi cambiamenti nel mondo, nel paese, in questa città.

         Non a caso il Forum delle Religioni a Milano scelse come data della propria nascita il 21 marzo, il giorno dell’equinozio di primavera. Una data di significato cosmico e quindi valida per tutti, senza riferimenti ad una specifica tradizione religiosa. Una data che per noi intendeva anche esprimere l’auspicio di una primavera per la nostra città negli stessi rapporti tra comunità religiose e istituzioni civili e sociali.

         Il Forum è nato solo cinque anni fa, il 21 marzo 2006. Anche la sua preistoria è breve e risale alla prima iniziativa cittadina di incontro interreligioso multilaterale, che si tenne in piazza Sant’Angelo nel 2000, a fine ottobre, quando leader ebrei, buddhisti, cristiani, musulmani delle diverse comunità e organizzazioni religiose presenti a Milano firmarono insieme un appello alla città e lo consegnarono al Sindaco di allora. Alla nostra città divenuta ormai multietnica, in cui si incontrano persone di differenti fedi e culture, si chiedeva un “impegno a garantire vivibilità, accoglienza e pace”.

         Da allora – prima come sezione milanese di Religions for Peace, poi come Forum – abbiamo intensificato i rapporti di reciproca conoscenza e collaborato in alcune comuni iniziative nelle nostre sedi, nelle scuole, in tavole rotonde, in veglie di preghiera … Senza ingenuità e lungi da facili e diffusi sincretismi, ogni realtà religiosa ha sempre espresso con coerenza la propria identità e ha pregato sempre secondo la propria tradizione. Infatti è in questo modo che si favorisce il reciproco ascolto delle diverse espressioni religiose e la conoscenza delle loro ricchezze. Nessuna tentazione dunque di una “babele” delle religioni. Nessuna illusione di pregare con una sorta di “esperanto” religioso, che sarebbe solo un impoverire le possibilità dei nostri linguaggi simbolici e non valorizzare il patrimonio delle loro diversità.  

         Quando, ad esempio, Fiera Milano ha chiesto idee su come allestire, all’interno del nuovo polo espositivo di Rho, un piccolo spazio ecumenico e interreligioso, il Forum, in collaborazione con il Consiglio delle Chiese Cristiane, ha contribuito a far nascere l’Oasi del silenzio come luogo di sosta e meditazione per tutte le religioni. È infatti il linguaggio del silenzio l’espressione religiosa universale che accomuna tutti gli esseri umani, al di là dei differenti simbolismi. È la stessa intuizione che caratterizza il luogo di preghiera nella famosa esperienza di dialogo e di pace a Neve Shalom Wahat alSalam.

         Esiste poi da anni a Milano un’iniziativa cittadina chiamata Tenda del silenzio. Avviata dalla Comunità di S. Angelo, è ormai divenuta interreligiosa. E sarebbe interessante pensare se e come ambientare anche all’interno di Expo 2015 uno spazio interreligioso di silenzio. Una sorta di “tenda da nomadi nel deserto”, non connotata da specifici segni religiosi, offrirebbe al visitatore l’opportunità di una sosta. Il quale visitatore, trovandovi un’antologia di parole tratte dalle diverse sapienze vissute sulla terra, potrebbe sentirsi interpellato sul senso essenziale del vivere e sulla sfida di nutrire il pianeta. Anche perché non di solo pane ha da nutrirsi la famiglia umana. 

          Ma, al di là di alcune iniziative, a questo punto è giusto porsi la domanda: che cosa intende essere per la città il Forum delle Religioni a Milano? Le adesioni ad esso – che sono non a titolo personale, ma di comunità o centri – intendono rappresentare, nell’attuale contesto pluralista, le tre religioni monoteiste, il buddhismo e, più recentemente, l’induismo. È evidente che la galassia del mondo religioso a Milano è ben più vasta delle realtà rappresentate nel Forum. Ma non è trascurabile il fatto che abbiano incominciato a cercarsi e ad incontrarsi quelle che dichiarano di condividere l’esigenza del dialogo e della collaborazione. E pensiamo importante per la città che, ad affacciarsi sullo spazio pubblico della vita civile, vi siano realtà religiose che concepiscono i rapporti di cittadinanza non solo in termini di diritti, ma anche di doveri e di corresponsabilità nei confronti della ricerca democratica del bene di tutta la collettività.

         Riteniamo certamente necessario difendere e promuovere il diritto costituzionale della libertà religiosa, soprattutto nella vergognosa assenza in Italia di una legislazione per la sua attuazione. Ma altrettanto irrinunciabile per noi è la salvaguardia della laicità della società civile e delle sue istituzioni. Siamo consapevoli che ai fini della laicità – come è bene espressa, anche se indirettamente, nella Carta Costituzionale – è importante che le culture sia religiose sia laiche siano capaci anche di giusta autocritica rispetto alle proprie idee e storie del passato. Lo esige la profonda novità dell’attuale contesto di una società culturalmente e religiosamente pluralista.

         Ora, nello spazio pubblico della “polis”, si tratta di favorire il non facile cammino che attende le religioni. Esse, per fare qualche passo in avanti rispetto al servizio gratuito e disinteressato a vantaggio di tutti, devono anche fare qualche passo indietro rispetto a privilegi acquisiti, a irrazionali pretese, a invadenti protagonismi …  Questo serio e umile cammino di laicità e di democrazia sarà reso possibile solo dal dialogo paziente tra le religioni e da un loro rapporto cordiale e costruttivo con le istituzioni civili.

         Ecco perché, signor Sindaco, siamo qui come Forum. Siamo espressione di una tra le diverse componenti della società civile, ma una componente a cui compete un cammino delicato e una funzione non secondaria per la vita civile della metropoli. Certi che questi intenti siano compresi e condivisi, esprimiamo speranza per il futuro e gratitudine per questo vostro gesto di accoglienza nella laicità dell’Istituzione che i cittadini vi hanno chiesto di amministrare.      

         Infine, a nome dell’area cristiana, che pure rappresento a questo tavolo, concludo citando lo stesso fatto che l’arcivescovo Martini raccontò in quel primo incontro interreligioso del 2000. Teresa di Calcutta, interrogata su come lei si poneva di fronte alle altre religioni, era solita rispondere: “Amo tutte le religioni, ma sono innamorata della mia”. Alla luce di queste parole lascio trarre le conseguenze sulla qualità della propria fede a coloro che si dicono cristiani e rifiutano il dialogo con le altre religioni …  Mi permetto solo di assicurare che cattolici, ortodossi e protestanti che aderiscono al Forum vi partecipano da discepoli di Gesù Cristo. Hanno infatti intuito che cosa comporti essere innamorati del messaggio cristiano. E pertanto, nell’amore, cercano il dialogo le altre religioni.

         Ringrazio dunque i cristiani del Forum per la loro coerenza all’evangelo, ma anche e “a fortiori” le persone di ogni fede, che in questa città sanno e vogliono promuovere l’accoglienza e il dialogo.

                                                                                                                            


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