A sua Em. il Card. Dionigi Tettamanzi
Curia Arcivescovile
Milano
Stimatissimo Arcivescovo,
nella nostra libera ricerca di questi anni sui problemi pastorali della nostra diocesi e, in generale, della Chiesa nel nostro paese, non potevamo non occuparci degli abusi sessuali sui minori da parte di appartenenti al clero. La abbiamo già informata, a suo tempo, dell’incontro da noi promosso a Milano il 14 maggio scorso su “Scandalo pedofilia: dalla parte delle vittime. I credenti si interrogano”; è stato un momento di sincerità, che ha permesso una migliore comprensione di come il messaggio dell’Evangelo possa essere stato gravemente offuscato da comportamenti di chi ha preteso di parlare in nome di esso all’interno della nostra Chiesa.
Le uniamo il DVD con la registrazione dell’incontro perché Lei possa direttamente rendersi conto di quanto è stato detto. In esso, e successivamente, ci siamo detti che la nostra diocesi non è stata estranea agli errori gravi e permanenti del sistema con cui le strutture ecclesiastiche hanno affrontato il problema degli abusi e che solo ora, da Roma, si cerca di correggere (anche se le recentissime “Normae de delictis gravioribus” ci sembrano, per molti aspetti, del tutto insoddisfacenti). Per quanto riguarda la nostra chiesa ambrosiana Le alleghiamo una testimonianza che è stata presentata durante l’incontro.
Tutto ciò premesso e in questo contesto, Le proponiamo e Le chiediamo una diversa e ben più incisiva azione da parte della nostra diocesi, che scelga un percorso già deciso in diocesi di altri paesi (a questo proposito abbiamo letto con interesse delle nuove severe direttive della Conferenza episcopale tedesca diffuse il primo settembre e che sono leggibili in traduzione italiana sul sito http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/presse/2010-132a-Leitlinien-ital.pdf). La nuova iniziativa che auspichiamo dovrebbe essere tale da permanere anche dopo la conclusione, ormai prossima, del suo episcopato e da indicare la strada ad altre diocesi italiane, anche avendo presente che le vittime degli abusi sessuali da parte del clero si sono organizzate da tempo in molti paesi (ci sarà un incontro internazionale a Roma il 31 ottobre) e che il prossimo 25 settembre ci sarà un primo incontro italiano a Verona (Le uniamo il programma).
Proponiamo che nella nostra diocesi si dia vita, senza indugi, a una struttura permanente che abbia lo scopo :
–di ascoltare le vittime, vere o presunte, usando ovvi criteri di riservatezza, e di occuparsi di ogni altra segnalazione inerente a eventuali abusi sessuali su minori,
–di interloquire, se necessario, con l’autorità giudiziaria in ordine a queste situazioni,
–di rapportarsi con l’autorità diocesana anche in ordine ad ogni provvedimento necessario ed urgente ed agli eventuali risarcimenti, sia morali che materiali, che fossero dovuti,
–di rivolgersi, se necessario, a servizi sociali, educativi e sanitari ai quali sottoporre situazioni che ne possano richiedere l’intervento.
Questo ufficio, indipendente dalla struttura ecclesiastica e con al proprio interno una significativa presenza femminile, dovrebbe essere fatto conoscere in ogni ambito del mondo cattolico della diocesi, essere agile nella composizione e nel funzionamento ma dotato delle strutture indispensabili, essere e apparire tale da conquistarsi dal primo momento autorità e credibilità indiscusse; esse sono necessarie in questo momento di forte aumento del disagio su questa questione nei confronti della Chiesa, sia al suo interno sia da parte della più vasta opinione pubblica.
La invitiamo caldamente di considerare con la massima attenzione la nostra
Con molta fiducia nella Sua considerazione per queste nostre preoccupazioni, che sono molto diffuse nel popolo cristiano, La salutiamo con ogni cordialità nel nome del Signore
(Coordinamento 9 marzo, il
Milano, 14 settembre 2010
Per contatti:
mail pggrazia@gmail.com
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