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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Appello per la Pace in Kossovo di Alex Zanotelli

Appello per la Pace in Kossovo di Alex
Zanotelli

 

Da questi sotterranei della vita e della
storia , da questo Korogocho simbolo emblematico e manifesto di come l’Impero
del denaro riduce i poveri di tutto il mondo, da questo luogo di sofferenza
umana, di tragedie, ma anche di voglia di vivere, voglia di Resurrezione sento
l’urgenza di scrivervi in merito a quanto sta avvenendo proprio nel cuore
dell’Europa. Come sento nel mio stomaco in modo viscerale le sofferenze
personali e collettive della gente di Korogocho cosœ in questi giorni sento le
bombe sganciate dalla Nato sulla Jugoslavia. E’ per questo che ho deciso di
farvi arrivare questa mia breve riflessione frutto di amarezza, rabbia e
incapacità di capire.

Mi ritrovo profondamente nelle parole di uno
dei grandi pensatori di missionologia di questo secolo, un giapponese -Kosuki
Koyama- che riscrivendo e ripensando la sua vita di proclamazione del Vangelo
in Asia e in America conclude dicendo che l’Ekumene che Cristo ama è pieno di
violenza: i bombardamenti avvengono ovunque e ogni bomba colpisce il Dio di
Gesù Cristo; ogni bomba è la negazione del Roah, dello spirito di Dio che fu
messo nelle nostre radici. Non è forse questa parola ÏbombardareÓ che caratterizza
il modo della vita umana su questo pianeta nel XX8 secolo? Forse altri secoli
sono stati altrettanto violenti come il nostro, ma noi che viviamo in questo
siamo responsabili del suo presente e del suo futuro.

Koyama si chiede: perchè l’essere umano è così
violento? Perchè tutte le civiltà e in particolare la civiltà occidentale così
influenzata dal Cristianesimo è così violenta? La fonte della violenza umana è
un grande mistero. Penso che in poche parole Koyama esprima in maniera forte
quello che io sento, quello che io vivo. Ogni bomba colpisce il Dio di Gesù
Cristo, À una parola forte ed è l’unica che posso dire davanti a questa
situazione europea che si verifica non in Africa, come noi europei abbiamo
sempre continuato a dire, ma nel cuore stesso dell’Europa incapace di trovare
una maniera non violenta, una via alla riconciliazione in cui le razze, le
etnie, i gruppi linguistici e religiosi dei Balcani trovino la strada per la
convivenza civile così come sono chiamate a fare anche le etnie africane che
trovano le stesse difficoltà.

Finiamola prima di tutto con la nostra
lettura razzista della realtà!

Quello che mi colpisce più profondamente è
che ogni bomba colpisce il cuore di Dio e i bombardamenti sono la negazione
radicale del Vangelo. Dico questo con grande amarezza perchè non riesco a
capire come si possa arrivare alla fine di questo secolo così violento con una
Europa che continua a rifarsi a Dio e alla matrice cristiana mentre è incapace
di avere una politica propria rimanendo totalmente succube delI’mpero del
denaro e dell’America. Una Europa che in tutti questi anni è stata incapace di
fare una politica seria per i Balcani lasciandola fare solo agli interessi
economici, egemonici o imperiali.

Non posso accettare una Europa che continua
ad obbedire agli Stati uniti e all’Impero del denaro, nè posso accettare
l’esistenza di una NATO. Mi ricordo che quando l’avevamo messa in discussione
negli anni 1985-1986 eravamo tacciati di essere comunisti perchè ci svendevamo
al nemico. Che vergogna! Perchè dopo il crollo del muro di Berlino, che non ha
significato e non significa nulla perchè il grande muro è tra ricchi e poveri e
non tra Nord e Sud, non si è avuto il coraggio nè l’ispirazione di dire basta
alla NATO da parte dell’Europa? Che cosa ci sta a fare un esercito che serviva
solo a fomentare il grande nemico e che è totalmente nelle mani dell’Impero
degli Stati Uniti?

Sono tutte domande che mi colpiscono dentro,
ma ancora di più mi colpisce l’incapacità delle Chiese di far partire un
movimento di base di ispirazione profondamente cristiana che riesca a diventare
movimento politico per dire no a tutte queste logiche che ci portano
inesorabilmente ad una violenza senza fine. Stiamo innescando micce che
potrebbero far saltare non solo la polveriera dei Balcani ma anche tante altre
altrove. Ha ragione Dostojeski quando ha detto che i demoni si sono scatenati
in questo XX secolo. Un secolo di una violenza forsennata. Mi sono letto in
questi giorni tutte le stragi compiute in questo secolo, ma è concepibile finirlo
in maniera cosœ macabra? E’ possibile che le Chiese si apprestino a celebrare
il Giubileo del 2000 sotto le bombe? Che trasformino questo Giubileo in grandi
business mentre il cuore del Giubileo è il cuore stesso del Vangelo ? E’ questo
che io non riesco più a capire.

Da questi sotterranei della vita e della
storia grido a voi, a tutta la gente che ha minimamente la capacità di pensare,
di reagire e di dire no a questa follia della guerra. La guerra è pura follia
perchè innesca meccanismi che solo tra un po vedremo dove ci porteranno. Ormai
sappiamo che il gene della violenza è scappato dalla bottiglia e non sappiamo
più come rimetterlo dentro per cui tutti potremo esserne travolti.

Il mio appello, proprio perchè credo che Gesù
di Nazareth sia stato l’inventore della non violenza attiva, della resistenza
all’impero di allora, ma anche a tutti gli altri Imperi, che sia stato colui
che ha visto con occhio penetrante le conseguenze del ciclo della violenza e
l’ha rifiutata nel contesto del suo popolo, nel contesto imperiale romano, E’
che tutti noi abbiamo il coraggio di riconoscere questo oggi e, soprattutto
adesso che il mondo è unico, avere il coraggio di capire quanto sia suicida
questo nostro processo.

Chiedo a tutti, a tutta la gente di buona
volontà, a tutti quelli che si riconoscono in questa traiettoria di non
violenza attiva, in questa resistenza attiva all’Impero, in questo dire no alla
storia di morte di mobilitarsi per far nascere un’ottica nuova nel cuore di
questo Impero che riduce i poveri al nulla, li maciulla, ne ammazza 30-40
milioni all’anno per fame. Questo è un mondo di morte che ammazza con le armi
ma ammazza ancora di più con l’economia. E’ un mondo costruito sulla violenza
ed è proprio questa che dobbiamo scardinare. Questa è l’unica maniera di fare
Giubileo.

Chiedo al popolo italiano, e soprattutto a
tutti gli amici di far partire dal basso qualcosa che dica NO a tutto questo e
sia capace di indirizzare finalmente questo nostro Paese a realizzare una ben
diversa vocazione politica nel Mediterraneo e verso l’Africa, una politica
vera, una politica di riconciliazione.

Oggi e lo sappiamo bene, le bombe sono
puntate sulla Jugoslavia, domani lo saranno sul Nord Africa perchè il grande
nemico che l’Impero vede è l’Islam.

Finiamola con questa logica, diamoci tutti
una mano, celebriamo davvero il Giubileo. Fate risuonare quel corno in tutte le
città italiane, riunitevi datevi da fare perchè nasca qualcosa di diverso da
questa logica di morte. Ricordatevi che ogni bomba, come diceva Koyama, colpisce
il Dio di Gesù Cristo sia in Jugoslavia che a Korogocho, che ogni bomba è la
negazione dello Spirito di Dio che Lui ha messo dentro di noi.

Dai sotterranei della vita e della storia vi
dico questo con profonda amarezza, ma anche con grande convinzione perchè
motivato dalla certezza che potrà esserci un mondo diverso da quello che
abbiamo, un mondo che tocca a noi costruire.

Buon lavoro a tutti

Alex Zanotelli

Korogocho, 25 aprile 1999


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Commenti

Una replica a “Appello per la Pace in Kossovo di Alex Zanotelli”

  1. Avatar
    Anonimo

    Leggo questo appello solo oggi,23 febbraio 2009,perchè prima non conoscevo l’esistenza di questo sito,nè il movimento “Noi siamo Chiesa”.
    Leggendolo mi è tornato alla memoria il grande dispiacere provato da Giovanni Paolo II quando nel preparare la Costituzione europea,tuttora inesistente,non si voleva mettere,da parte del Parlamento dell’Unione, alcun riferimento alle radici cristiane dell’Europa.
    Senz’altro la storia dell’Europa coincide con quella del Cristianesimo,ma se fosse stata un’Europa “veramente cristiana”,forse oggi non si parlerebbe più di guerre,non vi pare? Giuseppe da Maida in provincia di Catanzaro.

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