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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Continua la riflessione sulle unioni civili

I veri cambiamenti sfuggono alla legge

intervista di Vittorio Bellavite sulle unioni civili su “http://www.lindro.it/unioni-civili-i-veri-cambiamenti-sfuggono-alla-legge/2/

10 marzo 2016
D. L’Italia è arrivata con un particolare ritardo nel legiferare una normativa che regolamenti le unioni civili peraltro ancora molto incompleta. Ancora una volta possiamo dare la colpa alle ingerenze vaticane? O c’è anche una classe politica poco adeguata? O tutte e due le cose insieme?

In parte almeno le due cose insieme, mi sembra di capire. Per quanto riguarda la classe politica bisognerebbe fare un discorso che non generalizzi troppo. Le posizioni e le responsabilità sono molto diverse, la prova di ciò è stato il dibattito durissimo che c’è stato in Senato. La qualità di esso è stata meno che mediocre ma persone, gruppi e sottogruppi si sono ben differenziati. E checché se ne dica, il Parlamento è abbastanza rappresentativo della cosidetta società civile. Quindi responsabilità diffuse.
Seconda questione: non parlerei di ingerenze vaticane, in questo caso c’è stato uno scontro interno al mondo cattolico italiano e il Vaticano ha tenuto una posizione del tutto defilata che ha permesso a molte organizzazioni di massa di non mobilitarsi per il Family Day del 30 gennaio e per il dibattito in Senato. C’è stata la componente più identitaria ( o fondamentalista), che ha le sue radici nella gestione della CEI di Ruini , che si è attivata con forza ottenendo anche un certo appoggio da Bagnasco e dall’Avvenire (anche se non con i toni da crociata che essa avrebbe desiderato).
Insomma una situazione complessa da conoscere e da capire con situazioni intermedie e zone grigie, che sono diverse dal passato.

D. Questo tema può essere diviso in due parti. Fino a non troppo tempo fa, penso ai Dico, si parlava solo di unioni tra persone dello stesso sesso e magari anche di matrimoni. Ora però è subentrata, grazie anche alla tecnica, la possibilità per gli omosessuali di diventare genitori. Adozioni a parte ovviamente. Che cosa ne pensi?

Mi sembra che la questione delle adozioni sia centrale. Non mi pare che esista il diritto ad avere un figlio a qualsiasi costo. La volontà di genitorialità potrebbe essere soddisfatta affrontando in modo diverso il problema dell’infanzia in difficoltà o abbandonata o trascurata. Bisognerebbe riformare la legge sulle adozioni e le prassi conseguenti allargando l’area degli adottanti e degli adottabili. Siamo di fronte a decine di migliaia di minori non accompagnati nell’ondata di profughi in Europa. Non possiamo inventare qualcosa per accoglierli non nei campi ma in famiglie anche o in sedi protette e adatte a un loro recupero?.
Quanto alla maternità surrogata io penso che si debba affermare con forza che deve esistere un limite , dei confini da non superare. E’ l’opinione che si sta affermando in Europa, c’è un voto del Parlamento europeo, c’è una iniziativa francese, c’è un movimento femminista che dice cose chiare in questo senso. La sinistra non deve avere timidezze o incertezze. Questa gestazione per altri deve essere fuori dall’orizzonte dei diritti e delle pratiche consentite. Le maternità surrogate “commerciali” sono censurabili non solo dal punto di vista etico. Ci sono alcuni che ipotizzano una maternità surrogata “altruistica”, si può anche discutere di come essa possa essere possibile, alcuni la ritengono accettabile. A me personalmente sembra una via non percorribile.

D. Questa battaglia ha fatto tornare indietro molti ai tempi del referendum del divorzio e dell’aborto. Allora si disse, e così fu, che la politica non aveva capito i cambiamenti che erano avvenuti nella società italiana, che infatti sostenne le due leggi con grande pragmatismo. E’ fare lecito questo paragone? E se sì che differenze vedi tra questi scenari così diversi, così lontani nel tempo ma anche così vicini?

Una prima differenza evidente è data dal fatto che allora (divorzio e aborto) a condurre le danze furono i laici col mondo cattolico (quello ufficiale) sulla difensiva e, alla fine, perdente. Adesso a prendere l’iniziativa è stato invece il cattolico modernizzatore Renzi, ripetendo con maggiore successo quanto aveva tentato di fare il cattolico democratico Prodi.
L’analogia è data dal fatto che , in entrambe le situazioni, un vasto sentire cattolico si è trovato “contro”, aggrappato a una concezione rigida della famiglia, dei rapporti tra i sessi.
Un’altra analogia è data dal fatto che in queste tre diverse situazioni il seguito dello scontro è simile : la società complessivamente considerata, le situazioni sociali, la globalizzazione della comunicazione, le nuove dinamiche interculturali e altro ancora sono i fatti che determineranno un superamento dello scontro e l’accettazione (faticosa) nel mondo cattolico della nuova realtà delle “nuove” famiglie, dei “nuovi” rapporti tra i sessi, dei nuovi modi di essere papà e mamma. Ma ciò impone ai credenti -questo è il punto- come non lasciare il riferimento all’Evangelo ma come riviverlo leggendo meglio il messaggio di liberazione che esso propone sempre. Gesù non ha mai proposto un modello unico di famiglia o di relazioni interpersonali se non quello della gratuità e dell’amore.

D. Che ruolo ha giocato Papa Francesco in questo contesto? Se l’ha giocato ovviamente.

Come dicevo, papa Francesco ha giocato il ruolo di chi non vuole giocare e quindi indirettamente ha favorito le posizioni soft che di fatto hanno permesso che, alla fine, la legge sia passata anche se in quel modo del tutto criticabile col voto di fiducia. Teniamo ben presente che il popolo del Family Day non vuole del tutto la legge, che minaccia un referendum per abrogarla, che è in polemica diretta con Galantino , che sta contro Renzi e che vuole vendicarsi organizzando un proprio Comitato per il NO al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale. Queste contraddizioni sono poco conosciute nell’opinione laica.

D. Dicevamo che il nostro Paese è fanalino di coda in Europa su questi temi. Paese non meno cattolici del nostro, vedi l’Irlanda, sono più avanti di noi. Perché?

E’ vero dal punto di vista della legislazione ma la secolarizzazione viene avanti anche nel nostro paese, non dimentichiamolo. Se esaminiamo la cosa a livello globale lo scenario è molto più complesso . Nei paesi esteuropei la situazione mi sembra diversa, negli altri continenti c’è di tutto. Mi risulta , per esempio, che l’aborto è ancora sanzionato in molti paesi dell’America latina per non parlare dell’omosessualità in Africa; dappertutto ci sono situazioni a macchia di leopardo. In Italia i ritmi sono lenti, lenti…
Quanto all’Irlanda non so che dire, conosco poco la situazione , un po’ mi meraviglia. Credo che abbia giocato un ruolo determinante lo scandalo dei preti pedofili.

D. Come potrebbe cambiare la famiglia tipo in occidente dopo queste novità?

Questa novità, cioè la nuova legge, renderà più “normale” nel sentire comune la coppia omo e , se mai ce ne fosse bisogno, la coppia di fatto. Ma i veri cambiamenti sfuggono alla legge, la precedono e sono esterni alle istituzioni (ma queste hanno il dovere di occuparsene !!)


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