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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

“Noi Siamo Chiesa” sulle reazioni al discorso di Regensburg – Dopo il rammarico è necessaria una svolta nella posizione del

 

   “Noi
Siamo Chiesa”

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  www.we-are-church.org/it                                                                                   Comunicato stampa

 

 

Dopo il
rammarico è necessaria una svolta nella posizione del Papa e del Vaticano nei
confronti dell’islam. Il punto di vista di “Noi Siamo Chiesa” sulle reazioni
al discorso di Regensburg.

 

            Una profonda preoccupazione ha
coinvolto in modo improvviso tutti i cattolici  per le reazioni del mondo islamico
all’intervento di Benedetto XVI a Regensburg. Sono concreti i rischi che si
creino fratture a livello di massa e radicalizzazioni destinate a creare le
premesse perché il tanto paventato scontro di civiltà si trasformi in una
guerra di religione.

            Bisogna cercare di superare,
subito e con gesti coraggiosi, questo momento difficile.

Davanti alla
gravità dell’ora, ci sembra che,  a
partire dall’esplicito e positivo rammarico espresso dal Card. Bertone e
soprattutto dal Papa nel corso dell’Angelus di ieri per le reazioni suscitate
dalle sue parole ( a noi parse  subito,
oggettivamente, infelici e, sotto molti profili, criticabili) sia necessario
compiere passi ulteriori all’insegna di un sereno e concreto dialogo
interreligioso..

            Ci sembra che il Papa e la Curia  debbano compiere senza indugio atti
espliciti in grado di testimoniare che lo spirito dell’incontro di
preghiera  di Assisi del 1986 con tutte
le religioni ( e in particolare con l’islam) non viene messo in discussione.
In particolare bisogna rivedere la decisione di sopprimere di fatto il
“Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso”  e di allontanare  da Roma il suo responsabile Mons. M.
Fitzgerald.

            Inoltre deve manifestarsi una
nuova consapevolezza  che le reazioni
in tutto il mondo islamico, ai nostri occhi forse esasperate ed eccessive,
sono in gran parte fondate su una approssimativa identificazione  del papato e della Chiesa cattolica con
l’”Occidente” ritenuto in toto responsabile della guerra preventiva in Iraq,
della situazione in Palestina, dell’intervento in Libano e dell’uso della
forza per garantire il predominio degli interessi del Nord del mondo.

Giovanni
Paolo II era riuscito a evitare che la Chiesa cattolica si confondesse coi
protagonisti di queste azioni militari contrarie ad ogni etica umana e
cristiana oltre che allo  stesso  diritto internazionale.

            Il nostro auspicio è che, nei
fatti e nelle parole, Benedetto XVI , abbandonando il suo silenzio o le sue
posizioni diplomatiche o generiche su queste situazioni, ed in nome del
supremo valore evangelico della pace fondata sulla giustizia, riprenda in
modo esplicito la linea precedente. Ciò potrebbe anche ridare credibilità
alla denuncia concreta ed esplicita dei tanti crimini compiuti dal terrorismo
fanatico dei kamikaze e di chi li guida perché, in questo caso, essa non
apparirebbe come fatta a senso unico.

                        Con questa “svolta”
necessaria si potrebbero creare- noi pensiamo- le premesse per la
continuazione di un dialogo vero con l’islam che trovi nelle radici
autentiche delle due religioni le tante ispirazioni che vi sono per una
comune e generalizzata ricerca, teorica e pratica, della pace nei cuori e
nella politica.  

 

 

Roma  18 settembre 2006  

 

“Noi Siamo Chiesa”
fa parte del movimento internazionale We Are Church-IMWAC, fondato a Roma nel
1996. Esso è impegnato nel 
rinnovamento della Chiesa Cattolica 
sulla base e nello spirito  del
Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965). IMWAC è presente in venti nazioni
ed opera in collegamento con i movimenti per la riforma della Chiesa
cattolica di orientamento simile.

 

 

 


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