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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

“Noi Siamo Chiesa” ha quindici anni e ha tenuto la sua tredicesima assemblea nazionale

Quindici anni di “Noi Siamo Chiesa” Sintesi della tredicesima assemblea nazionale  presso Milano “Noi Siamo Chiesa”, compiuti 15 anni di vita nello scorso gennaio, è arrivata domenica 19 giugno alla sua tredicesima assemblea annuale.

Essa si è svolta alla cascina Contina a sud di Milano, sede di una valida comunità di accoglienza e luogo di facile accesso da tutto il Nord. Una cinquantina sono stati i presenti, provenienti da nove diverse situazioni locali, che hanno discusso a tutto campo sulla situazione della Chiesa, su quanto fatto, quanto da fare e su come organizzarsi. Tra gli altri era presente Luigi Pedrazzi, Presidente del “Mulino”.

La celebrazione eucaristica è stata distribuita durante la giornata : prima dell’inizio le letture, al termine della mattinata il momento centrale dello spezzare il pane e distribuire il vino, alla conclusione nel pomeriggio il “Padre nostro”.

Nella sua introduzione il coordinatore nazionale Vittorio Bellavite ha ricordato e commentato i punti principali su cui Noi Siamo Chiesa si è espressa controcorrente nell’ultimo anno ( pedofilia, nomina dei vescovi, crocifisso, testamento biologico, inciucio tra la CEI e il governo, beatificazione di papa Wojtyla e posizione della CEI e del Vaticano sui 150 anni dell’Unità d’Italia).

Poi Luigi Sandri , partendo dall’attualità, ha affermato che il Concilio ha rappresentato una netta discontinuità con la storia della Chiesa, che il modello di prete proposto dal Vaticano non tiene più e che la “legge naturale” e i “temi sensibili” di cui parla Ratzinger esprimono una posizione intrinsecamente debole . La funzione di Noi Siamo Chiesa è quella di dare voce a quanto si mormora in tante sacrestie , per esempio nei confronti della probabile nomina del Card. Scola a Milano.

Franco Ferrari , de “I Viandanti” di Parma, ha ricordato alcuni problemi sui quali è maggiore il disagio nella Chiesa (la gestione dei beni, il presbiterato, la liturgia ecc…). A fronte di ciò esistono molti gruppi di base che riflettono su posizioni diverse o alternative. Essi sono però dispersi. Rispettando la loro identità, è già iniziata la costruzione di una Rete dal basso, che i “Viandanti” hanno iniziato a promuovere.

Infine Roberto Fiorini ha ricordato l’esperienza e la ricerca dei preti operai dall’acquisizione della laicità , al rifiuto di ogni idolatria ( la costruzione di un Dio a proprio uso e consumo) fino all’accettazione dell’”esodo” ( un cammino nuovo oggi, nell’incertezza della meta) come categoria fondante dell’essere cristiano. Fiorini ha concluso che la Chiesa cattolica non è “più” chiesa delle altre che si riferiscono all’Evangelo e ha auspicato che il bubbone costituito dall’art. 7 della Costituzione (con il suo sistema di privilegio per la Chiesa cattolica) sia messo in discussione all’interno della comunità dei credenti.

Nel pomeriggio la discussione sui problemi organizzativi ha constatato la difficoltà di creare gruppi locali, la necessità di un maggiore sforzo nella comunicazione (sito e Facebook) , ha snellito il coordinamento nazionale confermando l’attuale coordinatore nazionale e decidendo sulla distribuzione delle quote raccolte.

Un aspetto importante dell’incontro è stato il resoconto dei numerosi contatti internazionali avuti da Noi Siamo Chiesa sia in Europa sia con la partecipazione all’American Catholic Council a Detroit del 10-12 giugno. L’obiettivo è di realizzare il “50 years Council Programm” che prevede iniziative diffuse in ogni stato in ricordo dei cinquant’anni dal Concilio promosse dai movimenti “conciliari” di base presenti nella Chiesa e la conclusione di questo percorso con un incontro internazionale a Roma nel dicembre del 2015.


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