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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Domenica 18 e lunedì 19 la Tenda del silenzio a Milano

Nello Spirito di Assisi
La Comunità ecclesiale di S. Angelo
Il Forum delle Religioni di Milano
E l’ Associazione Casa per la Pace di Milano

QUEST’ANNO OLTRE AL SILENZIO
INVITANO A TRE MOMENTI DI DIALOGO

La dimensione personale: essere donna e profuga.
La dimensione cittadina: un rinnovato messaggio alla città.
La dimensione delle politiche di Pace: la vera sfida …
· Domenica e lunedì dalle ore 18 alle ore 19

LA TENDA DEL SILENZIO
ESSERE PROFUGHI:
LA SFIDA DEL CORAGGIO

Domenica 18 settembre 2016 dalle ore 16 alle 21
Lunedì 19 settembre 2016 dalle ore 9 alle 21
MILANO
Colonne di San Lorenzo
Corso Porta Ticinese (bus 94. tram 3, 2 e 14)

Essere e fuggire.
Tutti noi, in questo tempo difficile, siamo in fuga.
Chi drammaticamente fugge, rischiando la vita, viene chiamato
profugo, immigrato, clandestino, a seconda che cerchi scampo dalla
guerra, dall’oppressione violenta, dalla povertà estrema o da regole
che inesorabilmente lo trasformano in “fuorilegge”, come se essere
cresciuto in un’altra storia, in un altro Paese fosse un delitto.
Anche noi cittadini del primo mondo tentiamo di fuggire dalle nostre
paure: paura del diverso, di chi guardiamo con sospetto, perché
potrebbe essere un terrorista o perché ci “ruba” il lavoro.
Paura del nostro smarrimento di fronte ad un fenomeno epocale che
già ha trasformato la nostra realtà.
Abbiamo paura di riconoscere che in quei volti, in quelle storie , non si
nascondono problemi, ma delle opportunità di trasformazione della
nostra stanca società europea, dedita a costruire muri e non ponti.
La sfida del coraggio.
Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che è inutile formare
coalizioni militari per ristabilire l’antico equilibrio ormai infranto. La
storia ce lo insegna.
Dobbiamo trovare in questi profughi lo specchio di noi stessi ed
intraprendere con loro il cammino che ci porterà in una nuova
dimensione sociale multiculturale, multietnica, multireligiosa.
Dobbiamo guardare con rispetto al coraggio di chi, profugo o
immigrato economico, mette a rischio tutto quel poco che ha, ed
anche se stesso, e parte verso l’ignoto. Sono per lo più giovani, sono
donne, sono famiglie che mettono sui barconi dei minori, nella
straziante scelta tra una morte certa ed il rischio di una morte in mare
dei loro figli.
Sperano, contro ogni speranza sperano in un mondo migliore, che
non possiamo non costruire insieme in una vera dimensione di
reciproca solidarietà.
La grande tenda del silenzio quest’anno ti mette in cammino e
in dialogo.
Anche nel 2016, come ogni anno, vogliamo mettere al centro della
nostra città una grande tenda bianca, spoglia, provvisoria, povera, dove
chiunque possa fermarsi in silenzio a meditare, a pensare, a pregare, se
lo desidera. Il silenzio è infatti linguaggio universale, spazio comune,
presupposto di incontro, di ascolto e di confronto, per dare una
concreta testimonianza di volontà e di incontro e di Pace.
Il silenzio dà anche spazio al pensiero di riprendere il cammino
personale e collettivo.
Quest’anno in questa piazza, fuori dalla tenda, saremo guidati verso
spazi aperti di conoscenza, confronto e dialogo per dare voce al silenzio
con messaggi forti e chiari nelle seguenti tre dimensioni:
La dimensione personale
Tenda Rossa delle Donne. Un cerchio di reciproca accoglienza e di
condivisione per tutte le donne. Un momento per ritrovare le proprie
radici femminili.
Nella consapevolezza di se stessa la donna approda ad una terra
interiore in cui sentirsi a casa, ovunque nel mondo.
La dimensione cittadina
Un rinnovato messaggio alla città e alle sue istituzioni partendo dalla
“Carta dei Diritti dell’Uomo” ancora disattesa. Dall’emergenza profughi
alla reciproca solidarietà.
La dimensione delle politiche di Pace internazionale
Pensare e progettare modi nuovi di fuggire e di accogliere nella ricerca
di cammini di condivisione e di Pace
La vera sfida è mettere a confronto un’economia senza etica al servizio
del “dio denaro”, con un umanesimo nuovo.


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