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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Domenica a S.Pietro si canonizza il papato. Il dissenso del movimento internazionale Noi Siamo Chiesa soprattutto sulla canonizzazione di Giovanni Paolo II

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Comunicato Stampa

Il movimento internazionale We Are Church (IMWAC) critica la canonizzazione di Giovanni Paolo II

“L’intero sistema delle canonizzazioni deve essere messo in discussione e radicalmente democratizzato” ha dichiarato Martha Heizer, Presidente dell’International Movement We are Church (IMWAC). “La riforma del metodo delle canonizzazioni dovrebbe essere ora aggiunto alle altre riforme di un sistema di governo della Chiesa fondato sulla trasparenza e la fiducia che papa Francesco sta perseguendo. Ciò è indispensabile affinché la Chiesa cattolica diventi veramente “Luce del mondo”.
Imwac ritiene inoltre che il sistema delle canonizzazioni sia sempre meno strumento della politica vaticana. La canonizzazione dei due papi, in particolare quelle dei papi morti da poco, glorifica la natura superiore e l’infallibilità del papato a spese del ruolo del Popolo di Dio.
La Chiesa ha la tradizione di celebrare le vite dei cristiani martiri o dalle grandi virtù e di aggiungere poi il loro nome nel calendario dei Santi. Ma in questa sua tradizione ha dato uno spazio sproporzionato alla canonizzazione dei preti, dei religiosi e delle religiose.
We Are Church ricorda, col Concilio Vaticano II, che la chiamata universale alla santità è di tutti quanti fanno parte del Popolo di Dio come afferma la Lumen Gentium: “ognuno nella sua condizione è chiamato dal Signore a quella perfetta santità della quale il Padre stesso è esempio nella sua perfezione”(cap.21).

Molte riserve su una frettolosa canonizzazione

Mentre gioiamo delle sante vite dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II l’indebita fretta nella canonizzazione del secondo ci sconcerta. IMWAC è convinto che le riforme del Vaticano II sono state quasi abbandonate durante il suo pontificato (si veda il documento del 16.1.2011 richiamato in calce).
La Costituzione Apostolica “Divinus Perfectionis Magister” di Giovanni Paolo II del 25 gennaio 1983 introduce dei cambiamenti nella procedura di canonizzazione che riducono la tradizionale distanza di tempo da cinquanta a cinque anni (o meno) tra la morte della persona e la sua dichiarazione di santità, ed aboliscono la figura del cosidetto “Avvocato del diavolo”.
Entrambe queste importanti modifiche hanno prodotto non solo un aumento delle canonizzazioni ma anche minore attenzione agli aspetti criticabili delle persone rapidamente canonizzate. Questi cambiamenti hanno permesso a Giovanni Paolo II di essere canonizzato in tempi da primato senza che l’Avvocato del diavolo potesse fare presente la sua assenza di intervento nei confronti degli abusi sessuali del clero e il suo sostegno a Fr. Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, responsabile di abusi sessuali e di altro.
Siamo forse nella situazione che quando un prete è eletto papa la santità diviene un corollario del suo ruolo? O forse che solo santi sono eletti al pontificato? Tutto ciò è in contraddizione con lo spirito del Vaticano II.
Dobbiamo continuare ad esaminare il rapporto tra la pietà popolare e il messaggio radicale del Vangelo di Gesù. La sfavillante e gloriosa pompa di una Chiesa cattolica medievale apparirà di nuovo in Piazza San Pietro domenica prossima e ciò sarà in contraddizione con le vite di quella parte del Popolo di Dio e di tanti altri che, nel mondo, vivono in povertà, marginalità ed abbandono. La proposta di una Chiesa dei poveri è condivisa da papa Francesco e noi gli offriamo il nostro appoggio mentre cerca di riformare questa Chiesa trionfalistica in una Chiesa della solidarietà coi poveri e che voglia ispirarsi al regno di Dio dove l’ultimo sarà il primo.

Roma, 24 aprile 2014 International Movement We Are Church (IMWAC)

Beatification of a controversial, contradictory Pope We Are Church press release, January 16, 2011
www.imwac.net/int/pdfs/11BeatifJPII/PR_20110116_Beatification_JP2_en.pdf 


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Commenti

Una replica a “Domenica a S.Pietro si canonizza il papato. Il dissenso del movimento internazionale Noi Siamo Chiesa soprattutto sulla canonizzazione di Giovanni Paolo II”

  1. Avatar Vittorio da rios
    Vittorio da rios

    Giovanni Montini arrivò alla diocesi di Milano con novanta casse di libri,
    e riempi i silenziosi corridoi della curia, erano volumi di arte, saggi, studi storici,
    romanzi. Il giorno successivo di buon mattino si fece accompagnare da due ammalati
    che avevano manifestato il desiderio di vederlo: un vecchio, e una donna colpita da cancro.
    –Sono venuto a conoscervi–, spiegò, e promettervi che vi raccomanderò al Signore.
    Ha dormito quattro ore per notte,ha dettato ogni giorno cinquanta lettere, tutti hanno
    ricevuto un segno di conforto, o un soccorso. Disse a chi lo esortava a misurare il danaro
    bisogna aiutare chiunque chieda. Se non ce la faremmo venderemo tutto quello che
    possediamo. Si racconta che quando a una vigilia di Natale –dimostrando che la sua
    carità ignorava il pregiudizio–, lavorava alla Segreteria di Stato allora,usci e si avviò
    verso il buio portone di una stradetta Romana, li aveva trovato rifugio un sacerdote che
    soffocato dal dubbio era diventato apostata, Monsignor Montini gli era stato amico
    sapeva che quell’uomo era solo, gli disse che rispettava la crisi di una coscienza,
    prese una mano di questo uomo e amico tra le sue e rimasero in silenzio. Nessuno sa
    che cosa può accadere a ognuno di noi prima che il gallo canti tre volte.
    Una volta durante una funzione il chierichetto li passa davanti per l’elemosina
    –il cardinale non porta mai con se denaro–; mise nel sacchetto un anello Pastorale,
    a chi li rimproverava questo eccesso di generosità rispose: –occorre sapersi distaccare–.
    Venne considerato un –politico– e lo hanno messo tra gli innovatori, gli vennero attribuite
    simpatie –giustamente– per la Pira, e per il generoso esperimento dei preti operai.
    Montini fu pur con –sofferte contraddizioni–uomo del nostro tempo.
    Papa Luciani: è stata una meteora il suo pontificato; ma in quei trenta giorni aveva dato inizio
    a iniziative particolarmente significative. per esempio chiamando a rapporto i vertici dello IOR
    pretendendo una lista dettagliata dei movimenti finanziari, e dei nominativi di chi aveva depositi,
    aveva in mente Luciani già allora che lo IOR andava bonificato. Era figlio di un socialista bellunese
    che per vivere e mantenere la famiglia stagionalmente emigrava in Svizzera, quando seppe della decisione
    del figlio albino di entrare in seminario per farsi prete non la prese molto bene,però poi vista la
    determinazione di quel suo figliolo non gli pose alcun ostacolo. Gli scrisse una lettera dalla Svizzera
    dove tra l’altro lo esortava a mai dimenticare il popolo,la gente lavoratrice, i lavoratori. Luciani conservò e
    portò sempre con se questa lettera anche quando fu eletto Papa. E va rilevato che tutta la sua missione
    apostolica da Vescovo di Vittorio Veneto, a Patriarca di Venezia di cui –moltissime sue prese di posizione
    sono assai poco conosciute–è stata sempre intrisa di attenzioni per l’umanità esclusa e sofferente, criticò a volte
    assai aspramente con denunce il sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo per fini meramente di
    profitto; eravamo negli anni sessanta-settanta dove nel nord -est stava avvenendo un processo di industrializzazione e proletarizzazione di masse consistenti di individui e al contempo la presa di coscienza
    del concetto di classe e dei diritti da acquisire e difendere attraverso il movimento sindacale. Luciani capi
    la portata storica di quello che stava accadendo.
    Mi chiedo: Lo stesso Roncalli la cui figura è profetica, Montini, e Albino Luciani nel loro intimo come
    veramente la pensavano a riguardo delle beatificazioni e della –costruzioni -dei santi, e si sentivano
    loro stessi un domani oggetto di essere –portati agli onore degli altari–? Sono stati con sfumature
    diverse –Uomini tra gli uomini– Elevarli alla –Santità– non è poi un paradosso? E poi francamente
    cosa si intende per Santità ? E dove sta? Come appare inequivocabile e evidente il persistere
    dell’aflatto Dogmatico che ancora permea i chierici Di Roma, porta la Chiesa ha queste cerimonie
    consacrative completamente disancorate e per certi aspetti antitetiche al messaggio di liberazione
    e salvezza al di fuori e sopra di qualsiasi –Santità–annunciato da Cristo.
    Un caro saluto a tutti.

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