Caro don Matteo,
La chiamiamo così come fanno i nostri amici di Bologna.
Abbiamo saputo della responsabilità che i vescovi e papa Francesco Le hanno attribuito.
Sappiamo delle simpatie di cui Lei gode tra i cristiani che si rifanno con convinzione al Concilio.
Le facciamo dunque i migliori auguri per una conduzione della CEI diversa da quella del passato, che abbiamo spesso dovuto criticare (anche in queste ore sulla questione degli abusi).
La nostra partecipazione alla vita ecclesiale vive nella base e fatica a trovare interlocutori nell’episcopato.
Col cammino sinodale le cose potrebbero cambiare.
Le chiederemo di incontrarLa in questa sua nuova responsabilità.
Con amicizia fraterna,
per il Coordinamento nazionale di Noi Siamo Chiesa
Mauro Castagnaro e Angelo Cifatte
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