Numero 745 del 2 febbraio 2016
In questo numero:
1. Mao Valpiana: In memoria di Nanni Salio
2. Paolo Macina: Un profilo di Nanni Salio
1. LUTTI. MAO VALPIANA: IN MEMORIA DI NANNI SALIO
Il Movimento Nonviolento piange la morte di Nanni Salio, maestro di nonviolenza. Restiamo senza una guida, perdiamo un punto di riferimento.
Nanni se ne e’ andato troppo presto, ma ci consola sapere che ora e’ realmente nella compresenza alla quale lui stesso sempre si richiamava per sentire vivi gli amici che l’hanno preceduto, Domenico Sereno Regis, Gabriella Poli, Luca Magosso, Daci Stefancich, la sua amata compagna e moglie. Nell’occasione dell’addio terreno alla donna che gli e’ stata a fianco, Nanni utilizzo’ queste parole, che noi ora ripetiamo per lui: “Le tue ceneri stanno per rientrare nel grande ciclo della vita e della morte, che per noi umani e’ avvolto nel mistero. Siamo polvere di stelle dell’immenso universo nel quale ritorniamo con le nostre ceneri. Forse un giorno, quando sara’ giunta l’ora, qualche frammento delle mie ceneri si unira’ alle tue, nel grande Tutto verso cui aneliamo e che non riusciamo a raggiungere consapevolmente”.
Nanni ha fatto e dato molto per la nonviolenza. E’ stato un teorico, intellettuale, studioso, analista, attivista, militante, organizzatore.
Mite, schivo, compassionevole, coerente nel legame pensiero-azione. Per il Centro Sereno Regis ha dato l’anima, e ora la sua anima li’ continuera’ a vivere e ispirare tanti per proseguire il lavoro nonviolento.
Come sta scritto nel Libro della Sapienza (3,1 – 4,7): “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le tocchera’. Il giusto, anche se muore prematuramente, trovera’ riposo”.
Nanni, il Movimento Nonviolento ti ringrazia per come hai speso la tua vita da uomo giusto.
2. MAESTRI E COMPAGNI. PAOLO MACINA: UN PROFILO DI NANNI SALIO
[Riprendiamo la seguente voce dall’edizione italiana di Wikipedia]
Giovanni Salio (Torino, 24 dicembre 1943 – primo febbraio 2016) e’ stato un attivista, ambientalista e pacifista italiano. Si e’ occupato di ricerca, educazione e azione per la pace, ed e’ stato tra le voci piu’ autorevoli della cultura nonviolenta in Italia.
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L’attivismo politico
Giovanni Salio si e’ appassionato fin da giovane all’antimilitarismo, aderendo a 19 anni al Movimento Antimilitarista Italiano.
Negli anni ’70 ha partecipato con altri attivisti del Movimento Internazionale di Riconciliazione e del Movimento nonviolento alle lotte per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare; in seguito ad alcune manifestazioni per le vie del centro di Torino con cartelli che recavano scritte in favore degli obiettori, fu denunciato insieme ai pacifisti Domenico Sereno Regis, Vito Bologna, Giovanni Pellissier, Piercarlo Racca, Alberto Perino, Giuseppe Marasso, Gian Antonio Bottino ed Enrico Vanesia e arrestato il 4 novembre 1971 al termine di una manifestazione di protesta durante l’alzabandiera in Piazza Castello. Il processo nei loro confronti, per vilipendio alle Forze Armate e alla bandiera nazionale, ed istigazione dei militari a disobbedire alle leggi inizio’ il 17 ottobre 1972 e riscosse una discreta eco perche’ in Parlamento si stava discutendo la legge che regolamentera’ l’obiezione di coscienza. Gli imputati furono difesi dagli avvocati torinesi Giampaolo Zancan e Maria Magnani Noya, cui si aggiunse in seguito Bianca Guidetti Serra con il sostegno del magistrato Rodolfo Venditti. Nonostante la promulgazione della legge 772/72 che riconosceva l’obiezione di coscienza al servizio militare, la Corte d’Assise di Torino nel settembre 1975 condanno’, con pene dai sei ai nove mesi di carcere, sette dei nove pacifisti (Salio fu scagionato per insufficienza di prove), cui segui’ la piena assoluzione per tutti in Corte d’Assise d’appello.
Laureatosi in Fisica, divento’ ricercatore nella facolta’ dell’Universita’ di Torino (per la quale fu docente dal 1980 al 2000) e cerco’ di coniugare i suoi studi all’impegno politico: erano infatti gli anni della guerra fredda e del pericolo dell’olocausto nucleare. Nel 1982 aderi’, insieme al altri 800 scienziati tra cui l’amico Antonino Drago, alla nascita dell’Unione Scienziati Per Il Disarmo (Uspid), che aveva l’obiettivo di fornire informazione e analisi sul controllo degli armamenti e il disarmo. Con Drago pubblico’ nel 1983 un libro (Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare) destinato a diventare il pamphlet di riferimento degli scienziati contro la bomba atomica.
Nel 1982 aderi’ anche alla Campagna di obiezione alle spese militari di cui divento’ promotore e per la quale subi’ un pignoramento.
Nel maggio 1985 si candido’ per le Liste Verdi al consiglio comunale di Torino. Primo dei non eletti, fece parte del consiglio dopo la rinuncia di Franca Rame e lascio’ il posto al secondo dei non eletti un anno dopo, secondo la regola di rotazione concordata all’interno del partito.
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Il Centro Studi Domenico Sereno Regis
Nel 1982 Salio fondo’ a Torino, insieme a Domenico Sereno Regis, Franco Sgroi e Piercarlo Racca, un centro studi e documentazione per l’analisi delle azioni dirette nonviolente. Dopo la morte di Sereno Regis, nel gennaio 1984, il centro venne a lui dedicato e Salio ne divento’ presidente, carica che ricopri’ fino alla morte. Il Centro studi “Domenico Sereno Regis”, diventato punto di riferimento per il mondo pacifista torinese, e’ dotato di biblioteca ed emeroteca specializzate su pace, ambiente e sviluppo e nel 2014 ha ottenuto il riconoscimento dalla Soprintendenza per i beni archivistici del Piemonte e Valle d’Aosta, di “Archivio di interesse storico particolarmente importante”.
Tra le varie attivita’, il centro ha sperimentato, dal 1998 al 2008 in collaborazione con il Comune di Torino e l’associazione Telefono Rosa, un servizio di controllo non armato del territorio con l’utilizzo di obiettori di coscienza in servizio civile, chiamato presenza amica, nei luoghi in cui (parco del Valentino e dintorni di Piazza Vittorio Veneto) si erano manifestati casi di aggressione alle donne.
Nel 2012 il Centro Studi Sereno Regis ha acquistato e rimesso in funzione i locali che ospitarono, dal 1907, la prima sala cinematografica di Torino. E’ nato cosi’ Irenea, un luogo in cui il centro propone attivita’ inerenti il rapporto tra cinema e pace. Nel corso delle ristrutturazioni sono emersi i resti di una chiesa risalente all’anno Mille, poi chiusa nel XV secolo, dedicata ai santi Simone e Giuda, la cui abside e’ visibile dal pavimento vetrato di uno dei locali del cinema. Legato a Irenea e’ il Premio cinematografico “Gli occhiali di Gandhi”, assegnato dal 2011 al regista che nel corso del Torino Film Festival presenti il miglior film con contenuti culturali nonviolenti.
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L’attivita’ di peace research
In seguito al consolidamento delle attivita’ del Centro Studi Sereno Regis e all’acquisto dei locali presso cui viene adibita la nuova sede, Salio approfondi’ a livello teorico le attivita’ di peace research. Inizio’ una collaborazione con la casa editrice del Gruppo Abele per la quale fu membro di redazione e per cui curo’ la sezione dedicata all’educazione alla pace dal 1982 al 2012. Grazie a questa collaborazione vennero tradotti in Italia alcuni teorici del pacifismo e dell’ecologismo come Johan Galtung, Theodor Ebert, Gene Sharp e Arne Naess.
Salio conobbe Johan Galtung, sociologo e matematico norvegese padre della Peace Research, nel 1982; ne condivise gli approcci tanto da diventare segretario, dal 1991, del Peace Research Institute (Ipri), fondato nel 1977 da Mario Borrelli, Antonino Drago e Giuliana Martirani e affiliato all’Ipra e lo porto’ a pubblicare per la Ega le sue opere piu’ importanti. Quando Galtung fondo’ nel 1996 la rete Transcend per la trasformazione nonviolenta dei conflitti, Salio ne entro’ a far parte come membro esperto, mettendo il Centro Studi Sereno Regis a disposizione per le attivita’ italiane delle rete.
Salio guido’ anche la facolta’ di scienze politiche dell’Universita’ di Torino a conferire al sociologo, nel gennaio 1998, una laurea honoris causa per le sue battaglie in nome della pace.
A partire dal quell’incontro, le iniziative sulla peace research cui Salio partecipo’ si moltiplicarono: nel 1988 entro’ a far parte della segreteria scientifica del “Progetto nazionale di ricerca sulla difesa popolare nonviolenta”; nel 2001 fece aderire il centro Sereno Regis alla creazione del Centro Interateneo di Studi per la Pace (Cisp) fondato dall’Universita’ di Torino, dall’Universita’ del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino con la finalita’ di promuovere, coordinare e svolgere studi e ricerche sui temi della pace e della guerra; venne chiamato come docente, dal 2006 al 2007, al master internazionale di peacekeeping promosso dall’Onu e attivato dalla facolta’ di Scienze Politiche dell’Universita’ di Torino; venne inoltre eletto, in qualita’ di membro esperto, dal 2008 al 2009, nel Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito dal Ministero della Solidarieta’ Sociale. Varie istituzioni che si occupano della formazione degli obiettori di coscienza al servizio militare (Scuola di pace di Boves, Scuola di pace “Ernesto Balducci” di Torino, Universita’ Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace di Rovereto, Scuola di Formazione alla Protezione Civile della Regione Piemonte, Coordinamento Comasco per la Pace) lo coinvolsero nelle attivita’ di docenza.
Nel corso degli anni ha collaborato continuativamente con riviste quali “Azione nonviolenta”, “Satyagraha” ed “Ecole”.
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Opere
– Giovanni Salio, Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?, ed. Movimento Nonviolento, Perugia 1983.
– Ipri (a cura di Giovanni Salio), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983.
– Giovanni Salio, Antonino Drago, Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.
– Giovanni Salio, Le centrali nucleari e la bomba: un legame pericoloso, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.
– Giovanni Salio, Progetto di educazione alla pace (10 fascicoli), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1991.
– Ipri (introduzione e cura di Giovanni Salio), I movimenti per la pace: vol. I. Le ragioni e il futuro, vol. II. Gli attori principali, vol. III. Una prospettiva mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986-1989.
– Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi, Milano, 1989 (Traduzione di Giovanni Salio).
– Giovanni Salio, Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991.
– Giovanni Salio (con altri), Domenico Sereno Regis, ed. Satyagraha, Torino 1994.
– Giovanni Salio, Il potere della nonviolenza: dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995.
– Giovanni Salio, Gandhi. Economia gandhiana e sviluppo sostenibile. Catalogo della mostra (a cura di), Seb27, Torino 2000.
– Giovanni Salio, Elementi di economia nonviolenta, ed. Movimento Nonviolento, Verona 2001.
– G. Salio, D. Filippone, G. Martignetti, S. Procopio, Internet per l’ambiente, Utet, Torino 2001.
– Giovanni Salio, Gianfranco Bologna, Il futuro di noi tutti, saggio introduttivo a Scenari del XXI secolo, Grande Dizionario Enciclopedico Utet, Torino, 2005, e di Sara’ il secolo della nonviolenza?, ibidem.
– Giovanni Salio, Carla Toscana, Gandhi: pensieri sulla civilta’ moderna, la religione, la nonviolenza, Red, Milano, 2008.
– Autore delle voci: Guerra e ambiente e Proliferazione nucleare in Giuseppe Gamba e Giuliano Martinetti, Dizionario dell’ambiente, Isedi, Torino, 1995.
– Autore della voce: Il futuro dell’ambiente per l’Enciclopedia del XXI secolo, Utet, Torino 1999.
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de “La nonviolenza e’ in cammino” (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 745 del 2 febbraio 2016
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