Logo Noi Siamo Chiesa

Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

“Finanza e potere nella Chiesa”, incontro nazionale a Roma il 16 febbraio

II CONVEGNO NAZIONALE

Roma – 16 febbraio 2013, ore 10-17

Sala dei Verbiti (via dei Verbiti, 1 – Metro B Piramide)

 Il rapporto tra Dio e Cesare nell’epoca della secolarizzazione e della religione civile:

FINANZA E POTERE NELLA CHIESA

 Marina Caffiero – Le ragioni del Vangelo e quelle di Costantino

Ferruccio Pinotti – I soldi e il Vaticano: finanza, immobili, uso del territorio

Curzio Maltese – Dalla congrua all’8 x 1000: finanziamenti pubblici, privilegi, esenzioni della Chiesa italiana

Coordina Giovanni Avena

 pranzo a buffet

 ore 14.30 – Tavola Rotonda introdotta e moderata da Marco Politi

 Chiesa povera – promessa disattesa o utopia impossibile? 

A partire dal patto delle catacombe sottoscritto da 40 Padri conciliari prima di lasciare Roma

Giovanni Franzoni, Enzo Marzo, Sergio Tanzarella, Flavia Zucco

 UN IMPEGNO CHE CONTINUA

 Le realtà romane dei cristiani di base, che il 1 ottobre 2011 (”Dare a Cesare quel che è di Dio? Il progetto culturale della Cei nella crisi italiana”), hanno  coinvolto cittadini e cittadine di Roma a riflettere sul “ventennio” di strano e innaturale connubio tra la chiesa italiana (gerarchia e non solo) e la destra politica e sociale berlusconiana intende continuare questa pubblica riflessione per “capire dove è approdata la chiesa italiana”.

Abbiamo, in quella occasione – memori della grande lezione del Concilio – espresso il nostro stupore e anche lo sdegno sul corto-circuito di una errata “evangelizzazione”, dove la notizia buona non è Gesù il Cristo ma un progetto culturale orientato in senso cristiano. E la chiamata era ad una conversione culturale. Noi, increduli, ci siamo chiesti: conversione culturale? Ma a cosa e verso “chi”, i vescovi chiamano la Chiesa del Signore. La “conversione” alla quale Gesù, nel discorso della montagna, sulle colline della Galilea, chiamò i suoi discepoli è una “conversione culturale”? Può la ekklesìa trasformarsi in “progetto culturale”? Cristo Risorto, il kerigma fondamentale dell’evangelo, è un progetto culturale?

Oggi a 50 anni dal Concilio alla luce della lezione conciliare e inserendoci nell’ambito delle riflessioni di cattolici, cristiani, non credenti e diversamente credenti avviata a 50 anni dall’apertura di quella inattesa e sorprendente conversione della Chiesa cattolica, vogliamo andare ancora più a fondo nell’analisi della commistione tra trono ed altare, attraverso uno studio su Costantinianesimo e Fede cristiana nel cattolicesimo italiano che tenti di enucleare quegli interessi materiali che sono stati l’inconfessabile causa del tradimento del dettato evangelico.

Alla fine del Concilio, 40 vescovi – prima di lasciare Roma – si riunirono in una catacomba della città e sottoscrissero un ”patto delle catacombe”. Con questo patto quei vescovi assumevano l’impegno di una vita povera al servizio dei poveri.

La problematica della “Chiesa dei poveri” ebbe nel Concilio una sua specifica e irrisolta vicenda. Ma al di là delle ricostruzioni storiche, quella utopia e/o pro-vocazione resta di fronte a noi e alla chiesa istituzione come una sfida.

Alla luce di quel Patto ci proponiamo di esaminare come la Santa Sede e la Chiesa italiana coniugano il rapporto fra FINANZA E POTERE.

 Promotori: Adista – Nuova Proposta – Cipax – Gruppo di controinformazione ecclesiale – Comunità Cristiana di Base San Paolo – Noi siamo chiesa (Nodo romano) – Confronti 

Informazioni: info@adista.it


Pubblicato

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *