Lo scisma tra le Chiese dell’ortodossia è un grave danno per tutte le Chiese. I media hanno quasi ignorato il gravissimo evento.
La sofferenza per la frattura determinatasi all’interno dell’ortodossia tra il Patriarcato di Costantinopoli e quello di Mosca –contrapposti sull’opportunità di creare, o meno, una Chiesa autocefala ucraina -è di tutti i credenti nell’Evangelo. Il percorso ecumenico, che negli ultimi cinquanta anni, ha fatto molti progressi è in gravi difficoltà a causa di questo dissidio che, indirettamente, coinvolge anche il Consiglio Ecumenico delle Chiesa e la Chiesa cattolica.
Una nuova frattura si aggiunge a quelle precedenti che, alla luce del messaggio di Gesù e di una riflessione sulla storia della Chiesa, ci appaiono frutto di logiche estranee al senso di appartenenza di tutto il Popolo di Dio all’unica Chiesa di quante e di quanti , nelle più differenti situazioni geografiche e storiche, si riconoscono nella Parola di Cristo.
E’ arduo per noi capire le sottigliezze canoniche e le intricate vicende storiche che Costantinopoli e Mosca adducono per sostenere le loro tesi. E, d’altronde, non possiamo e non vogliamo ergerci a giudici! Confessiamo tuttavia che fatichiamo a comprendere- ammesso che esistano- le differenze di tipo teologico e pastorale all’origine della contrapposizione. Per quanto può valere la nostra voce, ma convinti di esprimere una posizione diffusa tra i cristiani, ci permettiamo di chiedere e di sperare che l’irreparabile possa in extremis ancora essere evitato.
Auspichiamo, cioè, in spirito di amicizia sia verso la Chiesa di Costantinopoli che verso quella di Mosca, un sussulto di consapevolezza delle gravi lacerazioni tra due possibili e contrapposte obbedienze che si verificherebbero nella base, semplice e incolpevole, del mondo ortodosso in Ucraina, in altri paesi dell’Europa orientale ed in Medio Oriente.
La gravità dello scisma che si annuncia è accentuata dal fatto che esso va al di là di un conflitto intra-ecclesiale e coinvolge, in modo non compreso ancora dalla pubblica opinione, gli equilibri politici e nazionali di paesi già tutti negativamente coinvolti dalle note nuove contrapposizioni tra Est e Ovest.
“Noi Siamo Chiesa” invita tutti i cristiani alla preghiera perché, in nome dell’unico Padre, la frattura sia ricomposta dalla sapienza dello Spirito e dal dialogo fraterno portando così verso la riconciliazione coloro che guidano queste nostre Chiese sorelle e si evitino decisioni che potrebbero poi pesare per secoli.
Roma, 17 ottobre 2018 NOI SIAMO CHIESA
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