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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

I desaparecidos e Perez Esquivel scagionano il nuovo vescovo di Roma

Associazione Desaparecidos e Perez Esquivel:  «Papa mai colluso con dittatura»

Jorge Bergoglio non è stato compiacente con la dittatura argentina. Lo dicono Jorge Ithurburu, presidente dell’Associazione 24 marzo, organizzazi! one parte civile nei processi contro i militari argentini in Italia, e il premio Nobel per la pace Perez Esquivel. E lo dicono perché, all’indomani dell’elezione a pontefice dell’arcivescovo di Buenos Aires, alcuni giornali e giornalisti argentini avrebbero ri! spolverato accuse di aver taciuto sul regime.

Jorge Ithurburu, all’agenzia Agi respinge le accuse di chi guarda con sospetto ai rapporti tra l’arcivescovo di Buenos Aires e la giunta militare negli anni della dittatura. «Una cosa è la responsabilità della chiesa cattolica come organizzazione, altra quella dei singoli. Bergoglio all’epoca non era neanche vescovo e di sue responsabilità individuali non c’è traccia». Le ombre sul passato di Bergoglio sono legate al rapimento di due gesuiti che lavoravano nelle comunità di base e a cui l’allora responsabile locale della Compagnia di Gesù chiese di ritirarsi poco prima del golpe. I due sacerdoti rifiutarono e, subito dopo il colpo di Stato, furono rapiti e rinchiusi presso l’Esma da dove vennero rilasciati circa sei mesi dopo. «È evidente», spiega Ithurburu, «che l’episodio può essere letto in due modi: i capi dei due gesuiti sono responsabili di averli lasciati soli, oppure si può pensare che gli stessi capi siano intervenuti per ottenerne la liberazione. Propend! erei per la seconda ipotesi: l’Esma non liberava nessuno per caso. Ma nessuno nella Chiesa ammetterà mai che è stata condotta una trattativa segreta. La Chiesa non parla di queste cose. La liberazione dei due sacerdoti resta però un fatto». Ithurburu ricorda come fu Bergoglio a rilasciare l’autorizzazione affinchè Esther Ballerino de Careaga e Maria Ponce de Bianco, due madri di Plaza de Majo, assieme alla missionaria francese Leonie Douquet, fossero seppellite nella chiesa di santa Cruz dove erano state uccise l’8 dicembre 1977. «E anche questo», rileva, «è un fatto».

Secondo il presidente dell’associazione 24 marzo, Bergoglio non aveva ruoli di responsabilità nell’episcopato, non sedeva nella conferenza episcopale: di 33 vescovi soltanto cinque si espressero nettamente contro i crimini della giunta. Ho invece notizia del suo lavoro di mediazione per salvare vite in pericolo».

Per Ithurburu conta il Bergoglio di questi ultimi anni: «La sua evidente opzione per i poveri, l’uomo che viene invitato a pranzo da una comunità di base e si alza per lavare i piatti, l’enorme lavoro sociale di tantissimi sacerdoti nelle bidonville e a favore dei nuovi immigrati. Sicuramente», aggiunge, «ha un carattere forte e per discutere con lui bisogna accettare le sue regole: la presidente Kirchner, con cui ha avuto più di un contrasto, ne sa qualcosa. Ma la sua elezione», conclude, «è innanzitutto un segno di speranza». (“L’Unità” on line 14.3.2013)

Buenos Aires . “IL PAPA VICINO ALLA DITTATURA? FALSO”.

 Papa Francesco vicino alla dittatura militare argentina? Niente affatto, sostiene Adolfo Perez Esquivel, militante dei diritti umani e Premio Nobel per la Pace, secondo il quale nella Chiesa cattolica «ci sono stati vescovi complici della dittatura, ma Bergoglio non era uno di loro». «Bergoglio è sotto tiro perché dicono che non ha fatto quello che doveva per far liberare due sacerdoti quando era superiore della congregazione dei gesuiti» durante gli anni della dittatura. Ma io


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