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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

I vescovi tedeschi, polacchi e spagnoli ieri 19 novembre hanno pregato e scritto per il peccato della Chiesa per la pedofilia dei preti

Giornata per le vittime

Abusi: card. Marx, “è giunta per la Chiesa l’ora della verità”

19 novembre 2018

“È giunta per la Chiesa l’ora della verità”. Lo ha detto ieri il card. Reinhard Marx, durante la messa celebrata nella cattedrale di Nostra Signora di Monaco in occasione della Giornata per le vittime di abusi sessuali. “Dobbiamo essere grati alle vittime, che hanno raccontato quello che hanno subito – ha sottolineato l’arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca – dobbiamo ringraziarle perché hanno parlato, spesso dopo decenni, e per molti di loro questo è stato molto doloroso”. “Dobbiamo essere riconoscenti anche ai media – ha proseguito il card. Marx – grazie ai quali è cresciuta l’attenzione su questa ingiustizia a volte taciuta e nascosta, su questa violenza compiuta su molte persone in molte parti del mondo”. Il presidente dei vescovi tedeschi auspica che si faccia luce e chiarezza sugli abusi sessuali perpetrati in ambienti ecclesiastici, di fronte ai quali la Chiesa è chiamata ad assumersi le sue responsabilità. “Una responsabilità – ha ricordato il card. Marx – che non possiamo evitare. È stata fatta finalmente luce su quanto è successo e di questo se ne parla, e si cercano percorsi di guarigione, di prevenzione e di superamento del dramma”. “Abbiamo fallito – ha aggiunto il card. Marx – e non abbiamo voluto vedere, non abbiamo voluto realizzare quello che stava succedendo, non ne abbiamo parlato e ascoltato quello che continuava ancora a succedere. Ora basta! È responsabilità di tutta la Chiesa, specialmente dei vescovi, dei sacerdoti e dei responsabili essere attenti e non permettere mai più che questo venga trascurato, non ascoltato, taciuto e nascosto”. La Chiesa sarà giudicata in base alle sue azioni. “Questo – ha ricordato – significa guardare con sincerità al passato. Cos’è successo? Di che cosa hanno diritto le vittime? Quali responsabilità possiamo nominare? E poi dobbiamo guardare avanti. È sicuramente un passo avanti il lavoro di prevenzione compiuto in questi anni, ma deve essere ancora approfondito, deve diventare ancora più intenso”. Il presidente dei vescovi tedeschi auspica che la Chiesa “impari ad essere diversa, più trasparente, più aperta, non chiusa in circoli ristretti, non l’uno contro l’altro, ma in unità, imparando dal mondo”. Il presidente dei vescovi tedeschi ha sottolineato che la Chiesa “ha bisogno dell’accompagnamento critico dell’opinione pubblica”. “Non dobbiamo lasciar perdere e ricadere nei vecchi errori!”, ha ammonito il cardinale, secondo cui “dobbiamo aprire gli occhi: è suonato un campanello d’allarme che non dobbiamo silenziare o relativizzare”.

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I vescovi polacchi si scusano con le vittime di abusi sessuali

19-11-2018

“Ci scusiamo con Dio, con le vittime degli abusi, con le loro famiglie e con le comunità della Chiesa tutta, per tutti i mali arrecati ai bambini, ai giovani e ai loro parenti” – sottolineano i vescovi polacchi in ​​una posizione pubblicata il 19 novembre dall’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca sull’abuso sessuale di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero.

I vescovi polacchi si sono rivolti alle vittime perché queste denuncino il male subito ai superiori ecclesiastici e agli organi statali competenti. Hanno ricordato anche del sistema di protezione di bambini e giovani che già funziona nelle diocesi polacche e delle possibilità di assistenza che le vittime di abusi sessuali possono ricevere, nonché circa i modi per rispondere ai crimini sessuali. Gli autori di questi atti sono stati chiamati alla conversione e una sincera penitenza.

 

L’Episcopato polacco ha indicato che negli ultimi anni la Chiesa “viene continuamente scossa da informazioni dolorose provenienti da vari paesi del mondo su abusi sessuali perpetrati a danno di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero”. Come hanno aggiunto i vescovi, questi crimini sono la fonte della profondità sofferenza delle vittime, che segnano le loro vite, quelle delle loro famiglie e delle comunità ecclesiastiche. “Affermiamo con tristezza che anche in Polonia esistono situazioni di abusi sessuali su bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero e di altre persone coinvolte nella vita della Chiesa. Ripetiamo con Papa Francesco: +Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore+. Per riconoscere le cause di questi atti e valutarne il peso, abbiamo iniziato a raccogliere i dati necessar” – si legge nella posizione.

I vescovi polacchi hanno sottolineato che da diversi anni vengono intraprese le attività, lo scopo delle quali è l’eliminazione dei crimini legati all’abuso sessuale da parte del clero. “In stretta unione con i Papi Benedetto XVI e Francesco, sono stati sviluppati alcuni principi di reazione contro il male. Ogni segnale su possibili atti criminali è incluso nelle indagini preliminari e se confermata la loro veridicità, vengono informate sia la Santa Sede sia la procura” – indica la posizione.

I vescovi ricordano che in ogni diocesi e in molte province religiose è stato nominato un delegato adeguatamente formato dal Centro per la protezione dei minori, che opera dal 2014, il quale è autorizzato ad accettare le notifiche sull’abuso sessuale su minori da parte di un membro del clero. Inoltre, il delegato deve aiutare le vittime a ricevere un’assistenza psicologica, legale e pastorale.

“Inoltre, da 5 anni, il coordinatore per la protezione dei bambini e dei giovani nominato dalla Conferenza episcopale polacca organizza numerosi corsi di formazione per il clero diocesano e religioso, che lentamente ma in modo efficace influenzano il cambiamento negli atteggiamenti e nella consapevolezza del problema. Stiamo anche preparando in diocesi, negli ordini e nelle congregazioni religiose un sistema di prevenzione che serve a proteggere i bambini e giovani da potenziali abusi sessuali. Vogliamo che le comunità ecclesiastiche siano un posto sicuro per i bambini e giovani e che la loro sicurezza diventi una priorità per l’intera società. Allo stesso tempo  rivolgiamo un appello a tutti i responsabili per combattere efficacemente i rischi per i bambini e giovani, in particolare su Internet” – si legge nel documento dell’Episcopato polacco.

Pubblichiamo l’intero testo del documento:

Posizione della Conferenza Episcopale Polacca

sugli abusi sessuali su minori

da parte di alcuni membri del clero

  1. Protezione di bambini e giovani come parte inalienabile della missione affidata alla Chiesa

Negli ultimi anni la Chiesa viene continuamente scossa da informazioni dolorose provenienti da vari paesi del mondo su abusi sessuali perpetrati a danno di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero. Questi crimini sono la fonte della profonda sofferenza delle vittime che segnano le loro vite, quelle delle loro famiglie e delle varie comunità ecclesiastiche. La sofferenza è “un lamento che sale al cielo(…) e che per molto tempo è stato ignoratonascosto o messo a tacere” (Papa Francesco, Lettera al Popolo di Dio, 18.08.2018). Questi crimini “hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione” (Benedetto XVI, Lettera ai cattolici dell’Irlanda, 19.03.2010). Per molti credenti, specialmente per i giovani che cercano sinceramente Dio, gli scandali sessuali che coinvolgono il clero diventano una dura prova di fede e motivo di grande scandalo.

In questa dolorosa situazione, Papa Francesco, continuando la linea designata da San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha indirizzato una Lettera al Popolo di Dio. Egli chiede in essa, di fare i conti con il male dell’abuso sessuale sui minori e di punire i colpevoli, di avere compassione con le vittime, di aumentare gli sforzi per garantire la protezione a bambini e giovani, nonché chiama alla conversione, preghiera e penitenza per le vittime di tutti i tipi di abuso: “Invito tutto il santo Popolo fedele di Dio all’esercizio penitenziale della preghiera e del digiuno secondo il comando del Signore, che risveglia la nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del «mai più» verso ogni tipo e forma di abuso” (Papa Francesco, Lettera al Popolo di Dio, 18.08.2018). Lo scopo di questo deciso sforzo intrapreso con “chiarezza e determinazione” è il rinnovamento della missione della Chiesa nel mondo moderno (cf. San Giovanni Paolo II, Discorso ai cardinali statunitensi, 23.04.2001). Anche la Chiesa in Polonia vuole agire sempre più efficacemente in questo spirito, cosicché la sicurezza dei bambini e dei giovani diventi, secondo la volontà del Signore, una priorità per tutti gli ambienti e le famiglie.

  1. Abbiamo una forte volontà di purificare dal peccato e dal crimine di abusiAffermiamo con tristezza che anche in Polonia hanno avuto luogo situazioni di abusi sessuali su bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero e di altre persone coinvolte nella vita della Chiesa. Ripetiamo con Papa Francesco: “Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore”. Per riconoscere le cause di questi atti e valutarne il peso, abbiamo iniziato a raccogliere i dati necessari. Siamo consapevoli che il problema degli abusi sessuali esiste in molti ambienti, tra cui anche nelle famiglie. Tuttavia, quando appare tra il clero, diventa una fonte di scandalo particolare. La delusione e l’indignazione sono tanto più gravi e dolorose considerando che i bambini, invece di ricevere premure affettuose e accompagnamento, nel cercare la vicinanza di Gesù, sperimentano invece la violenza e una brutale privazione della loro stessa dignità. Fedele alle parole di Cristo, la Chiesa fin dall’inizio ha riconosciuto tali comportamenti come un peccato molto grave, perché “chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! […] guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!” (Mt 18, 6-7). Ci scusiamo con Dio, con le vittime degli abusi, con le loro famiglie e con le comunità della Chiesa tutta, per tutti i mali arrecati ai bambini, ai giovani e ai loro parenti da parte del clero, delle persone consacrate e dei laici che lavorano nelle strutture della Chiesa. Chiediamo al Signore di darci la luce, la forza e il coraggio di combattere risolutamente la corruzione morale e spirituale, che è la fonte principale dell’abuso sessuale sui minori. Chiediamo al Signore di dare efficacia ai nostri sforzi per creare nella Chiesa un ambiente aperto e adatto ai bambini.
  1. La costruzione di un ambiente sicuro per bambini e giovani Chiediamo alle vittime di abusi da parte del clero, di segnalare il male che hanno vissuto e sofferto, ai superiori della Chiesa e alle autorità statali competenti. “Umilmente dobbiamo a ciascuno di loro e alle loro famiglie la nostra gratitudine per il loro immenso valore nel far brillare la luce di Cristo sopra il male dell’abuso sessuale dei minori” (Papa Francesco, Discorso durante l’incontro con i vescovi ospiti dell’incontro mondiale delle famiglie, 27.09.2015).Inoltre, da 5 anni, il coordinatore per la protezione dei bambini e dei giovani nominato dalla Conferenza episcopale polacca organizza numerosi corsi di formazione per il clero diocesano e religioso, che lentamente ma in modo efficace influenzano il cambiamento negli atteggiamenti e nella consapevolezza del problema. Stiamo anche preparando in diocesi, negli ordini e nelle congregazioni religiose un sistema di prevenzione che serve a proteggere i bambini e giovani da potenziali abusi sessuali. Vogliamo che le comunità ecclesiastiche siano un posto sicuro per i bambini e giovani e che la loro sicurezza diventi una priorità per l’intera società. Allo stesso tempo  rivolgiamo un appello a tutti i responsabili per combattere efficacemente i rischi per i bambini e giovani, in particolare su Internet.
  2. Prestiamo inoltre sempre più attenzione alla formazione umana e spirituale nei seminari e alla formazione sacerdotale. A questo scopo, da alcuni anni viene svolta una particolare educazione agli istruttori nei seminari, affinché possano formare con competenza i futuri sacerdoti, non permettendo che ci siano nel clero  persone immature che non sono in grado di essere fedeli ai voti e alle promesse.
  3. In ogni diocesi e in molte province religiose è stato nominato un delegato, opportunamente formato dal Centro per la protezione dei minori, che opera dal 2014, il quale è autorizzato ad accettare le notifiche sull’abuso sessuale su minori da parte di un membro del clero. Inoltre, il delegato deve aiutare le vittime a ricevere un’assistenza psicologica, legale e pastorale. In questo modo, vogliamo aiutare le vittime a prendere le misure necessarie per superare le conseguenze del male subito.
  4. L’Episcopato polacco ha intrapreso da alcuni anni azioni volte ad eliminare tali crimini tra il clero. In stretta unione con i Papi Benedetto XVI e Francesco, sono stati sviluppati alcuni principi di reazione contro il male. Ogni segnale su possibili atti criminali è incluso nelle indagini preliminari e se confermata la loro veridicità, vengono informate sia la Santa Sede sia la procura.
  1. Chiamiamo all’azione, alla preghiera e alla penitenzaChiediamo ai fedeli laici, sacerdoti, persone consacrate e membri di ordini religiosi contemplativi  una maggiore preghiera e penitenza per le vittime di abusi sessuali e per le loro famiglie; per i sacerdoti che vivono immoralmente e fanno del male ai bambini e giovani, e anche per le persone che sono profondamente ferite dagli atti scandalosi dei sacerdoti. Secondo la decisione della Conferenza episcopale polacca, il primo venerdì di Quaresima sarà il giorno dedicato per una preghiera di riparazione e di digiuno in tutte le nostre diocesi. Ci ricorderemo specialmente del Santo Padre, dei vescovi e sacerdoti che si impegnano sinceramente e con zelo nel loro servizio alla Chiesa, e che sono anche loro dolorosamente colpiti dalla corruzione e dall’immoralità dei loro confratelli.
  2. Con una preghiera sincera, sacrifici e penitenze offerti per questa intenzione, nonché un’elemosina generosa donata ai poveri, possiamo aprire i nostri cuori allo spirito di un’autentica conversione, affinché viviamo in armonia e amore con tutte le persone di buona volontà e combattiamo tutti gli abusi di potere, sessualità e coscienza, in tutti gli ambienti, specialmente nelle comunità ecclesiali in cui i bambini vivono e crescono (cf. Papa Francesco, Lettera al Popolo di Dio, 18.08.2018). Allo stesso tempo ringraziamo tutti coloro che, con la preoccupazione per la santità della Chiesa e dei suoi pastori, rivelano con coraggio il peccato e le varie forme di abusi. Siamo grati per la preghiera di riparazione intrapresa nello spirito di penitenza.
  3. Affinché le azioni intraprese possano portare i frutti attesi di purificazione e di costruzione di una cultura diretta al vero bene dei bambini e dei giovani, è necessario unire gli sforzi di tutti i membri della comunità della Chiesa, per imparare a riconoscere ed eliminare dove sia possibile tutti i possibili fattori che favoriscono tale crimine. Facciamo appello agli istruttori e agli educatori dei bambini e giovani negli asili e nelle scuole cattoliche, nonché nelle istituzioni educative e di cura, ad acquisire le giuste conoscenze e abilità, affinché, non aspettando le necessarie norme legali, tutte le istituzioni gestite dalla Chiesa diventino pioniere della prevenzione. Rivolgiamo lo stesso appello ai responsabili dei movimenti cattolici e delle organizzazioni giovanili.
  1. Una parola agli autori dei crimini“In obbedienza alle parole del Vangelo sulla potenza liberatrice della verità, nel nome del popolo di Dio ferito dalle vostre azioni, vi diciamo onestamente che avete tradito i giovani innocenti e i loro genitori che hanno riposto in voi la loro fiducia. Avete perso il rispetto della società e avete rovesciato vergogna e disonore sui vostri confratelli. Quelli di voi che sono sacerdoti hanno violato la santità del sacramento dell’Ordine Sacro, in cui Cristo si rende presente in noi e nelle nostre azioni. Insieme al danno immenso causato alle vittime, un grande danno è stato perpetrato alla Chiesa e alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa.6. ConclusionePastori della Chiesa Cattolica in Polonia riuniti alla 381a Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale PolaccaUfficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca
  2. Día Universal del Niño
  3. Jasna Góra, il 19 novembre 2018
  4. Maria, Madre del Bell’Amore, ci interceda presso il suo Figlio la grazia, affinché, davanti allo scandalo provocato da parte di alcuni sacerdoti, possiamo esprimere il nostro dolore sincero e la determinazione nel combattere con coraggio ogni tipo di male arrecato a bambini e giovani. Non dimentichiamo di implorare la conversione per gli autori di questi mali. Preghiamo anche per tutta la Chiesa, sia per il clero che per i laici, per lo spirito di unità e di amore cristiano del prossimo. Ci rafforzino l’esempio e l’intercessione dei sacerdoti martiri che hanno dato la vita in difesa della dignità umana.
  5. Vi esortiamo ad esaminare la vostra coscienza, ad assumervi la responsabilità dei peccati che avete commesso e ad esprimere con umiltà il vostro rincrescimento. Il pentimento sincero che apre la porta al perdono di Dio e alla grazia del vero emendamento. Offrendo preghiere e penitenze per coloro che avete offeso, dovete cercare di fare personalmente ammenda per le vostre azioni. Il sacrificio redentore di Cristo ha il potere di perdonare persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali. Allo stesso tempo, la giustizia di Dio esige che rendiamo conto delle nostre azioni senza nascondere nulla. Riconoscete apertamente la vostra colpa, sottomettetevi alle esigenze della giustizia, ma non disperate della misericordia di Dio.”
  6. Infine, vorremmo rivolgerci a tutti coloro che hanno usato del loro ruolo ed impegno nella Chiesa per compiere atti criminosi. Vogliamo farlo facendo riferimento alle parole della lettera pastorale di Papa Benedetto XVI ai cattolici irlandesi (19.03.2010).

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 Los obispos españoles pedirán este martes perdón por los abusos sexuales en la Iglesia

| Madrid | 19/11/2018

El Comité Ejecutivo de la Conferencia Episcopal Española ha decidido que la Jornada se celebrara el 20 de noviembre coincidiendo con una fecha tan señalada

 

Los obispos españoles pedirán perdón este martes 20 de noviembre por los abusos sexuales cometidos contra menores por parte de miembros de la Iglesia, con motivo de la II Jornada de Oración por las Víctimas de Abusos, instituida el año pasado por la Conferencia Episcopal Española (CEE).

El Comité Ejecutivo de la CEE decidió en su 409 reunión que la Jornada se celebrara el 20 de noviembre, coincidiendo con el Día Universal del Niño. Así lo acordó después de que el Papa Francisco instara a las conferencias episcopales a elegir “un día apropiado en el que orar por las víctimas de abuso sexual”.

Este año se celebrará por segunda vez en España y, para ello, con motivo de esta jornada, los obispos españoles proponen introducir en las misas de este día, una intención en la oración de los fieles por las víctimas de los abusos a menores. Cada comunidad cristiana se unirá a esta oración de modo diverso, en el marco de la celebración de la eucaristía o de otros modos.

En concreto, los obispos españoles se sumarán a esta penitencia por los abusos durante la Misa que tendrá lugar este martes por la mañana en la sede de la Conferencia Episcopal, donde se está celebrando desde este lunes la CXII Asamblea Plenaria, según ha informado a Europa Press la Conferencia Episcopal. La Eucaristía será presidida por el Nuncio del Papa en España, Renzo Fratini, con motivo de sus 25 años como obispo, y concelebrada por todos los obispos presentes.

El año pasado, los obispos se unieron a la oración por las víctimas de abusos durante el habitual rezo vespertino que realizan todos los días que duran las reuniones de las asambleas plenarias. Si bien, en esta ocasión, se sumarán por la mañana, ya que por la tarde no habrá oración pues está previsto que se reúna la Comisión Permanente de la CEE para proponer los candidatos a secretario general de la CEE para los próximos cinco años.

“Con un sentido fuertemente penitencial pidamos especialmente perdón por lo abusos cometidos contra niños por parte de pastores y fieles de la Iglesia y oremos también al Señor de la vida para que nunca vuelvan a repetirse semejantes atrocidades y para que conceda a todos los miembros de la Iglesia un mayor sentido de responsabilidad respecto a los menores de edad a ellos confiados”, reza la propuesta de la Conferencia Episcopal Española para que los sacerdotes promulguen en las misas.

En concreto, proponen recordar “con especial cariño” a “quienes han sufrido cualquier clase de abuso físico o moral”. “Oramos por ellos, para que puedan reponerse y recuperen la confianza, la alegría y la esperanza”, subraya el Subsidio Litúrgico.

Además, tras la monición de entrada, se plantea la posibilidad de dar paso a un momento de silencio para pedir perdón, un tiempo que puede ser un poco más extenso de lo acostumbrado.

Asimismo, la CEE realiza dos sugerencias de oraciones para esta jornada. En la primera de ellas se propone rezar para que “todos aquellos que han sido abusados física, emocional y sexualmente por los ministros (de la Iglesia) sean respetados y acompañados por medio de gestos concretos de justicia y reparación para que se sientan sanados”.

En la segunda oración, se reconoce que la Iglesia ha “decepcionado la confianza” de “tantos niños que han sido abusados sexualmente” y se reza para que los miembros de la Iglesia sean capaces de “escuchar sus gritos de dolor y asumir la responsabilidad de tantas vidas destrozadas”.

“Responsabilidad” pero sin “foco de sospecha”

En los últimos meses, los obispos han reconocido en diferentes ocasiones la “responsabilidad” de los miembros de la Iglesia Católica en los casos de abusos sexuales a menores aunque también han pedido que no se siembre un halo de “sospecha” sobre ellos.

Precisamente, este lunes 19 de noviembre, el presidente de la CEE, Ricardo Blázquez, ha indicado que “la Iglesia reconoce abiertamente los abusos”, unos casos que causan “honda conmoción” y “escándalo”; ha pedido que no se “encubran” y ha asegurado su “firme decisión de erradicarlos”.

Además, la semana pasada, el todavía secretario general y portavoz de la Conferencia Episcopal Española, José María Gil Tamayo, obispo electo de Ávila, aseguraba en una entrevista concedida a Europa Press, que hasta hace poco no han tenido la “percepción de la gravedad” de estos delitos y reconocía la “responsabilidad” de la Iglesia en el marco de la sociedad.

Si bien, también denunciaba una “inquisición laica” contra la Iglesia católica al ponerse el “foco” en los casos de abusos sexuales cometidos por miembros de la Iglesia. “No queremos vernos puestos en un foco de sospecha porque se haya erigido una inquisición laica con unos intereses que no son los de defensa de las víctimas sino de desacreditación de la Iglesia”, puntualizó Gil Tamayo.

Además, pidió que, al igual que en la Iglesia estos delitos de abusos sexuales contra menores no prescriben, tampoco lo hagan por la vía civil.
“¿Por qué nadie va contra el Estado por la prescripción de esos delitos? ¿Por qué la focalización en la Iglesia? No somos los únicos. Los primeros interesados en que no haya ningún caso somos nosotros, y ya un solo caso nos provoca dolor y vergüenza”, apostilló.

Para que no se vuelvan a repetir estos casos, la CEE creó el pasado mes de octubre una Comisión para actualizar los protocolos frente a abusos sexuales en el seno de la Iglesia, que está presidida por el obispo de Astorga y que ya ha comenzado sus trabajos. Esta Comisión también servirá para llevar una posición a la reunión convocada por el Papa Francisco del 21 al 24 de febrero de 2019, a la que acudirán todos los presidentes de las Conferencias Episcopales del mundo, entre ellos, el español Ricardo Blázquez.

 

 


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