Ha seguito molti dei processi che hanno fatto la storia d’Italia e non solo. Da quello sulla strage di piazza Fontana al processo sulle Fosse Ardeatine con imputato Erik Priebke, dal caso dei desaparecidos italiani in Argentina e in Cile allo scandalo del vino al metanolo. E’ morto a 90 anni Marcello Gentili, storico avvocato penalista milanese, cresciuto professionalmente nello studio di Giandomenico Pisapia. Destini incrociati, visto che suo figlio David è un consigliere comunale da sempre molto vicino a Giuliano Pisapia.

Gentili era nato nel 1929 a Milano, dove è morto ieri. Pronipote del rabbino di Mantova Gioacchino Ravà ma di formazione cattolica, socialista lombardiano, figlio del disegnatore e libero pensatore Mario, rifugiato in Svizzera per le persecuzioni nazifasciste e lui stesso nelle file di “Giustizia e libertà” appena 15enne, Marcello Gentili è stato uno degli avvocati della famiglia di Pino Pinelli, il ferroviere anarchico accusato della strage di Piazza Fontana e morto negli uffici della questura di Milano. In anni successivi difese anche l’ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri nel processo per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Ma il suo nome è legato anche ai processi come avvocato delle vittime delle Fosse Ardeatine e dei familiari dei desaparecidos italiani in Argentina e Cile: ha assistito Maria Paz Venturelli, figlia di Omar, sacerdote al fianco dei contadini Mapuche sparito un mese dopo il golpe di Augusto Pinochet. Nel 2010 gli è stato conferito anche un riconoscimento da parte della Delegazione delle Associazioni Israelitiche Argentine (DAIA), ed è stato decorato con la “Orden de Mayo” dal Governo argentino.

Sposato con Anna Nistri, ha avuto due figli: David, avvocato e politico e Chiara, psicopedagoga e insegnante come sua madre. Ma Gentili aveva anche una grande passione per l’arte figurativa, e diverse sono state le mostre in cui ha esposto i suoi disegni.