Il movimento “Noi Siamo Chiesa” esprime una valutazione molto critica rispetto al progetto del
ministro Valditara riguardante la riforma delle Indicazioni Nazionali, relativamente alla parte che
introduce la lettura della Bibbia nella scuola primaria.
Il decreto ministeriale rappresenta un ritorno al passato di natura marcatamente ideologico con
particolare riferimento all’enfasi della storia patria, allo studio del latino nella scuola media,
all’abolizione della geostoria, alla mitologia antica e altri aspetti, non tutti necessariamente in sé negativi
come le poesie a memoria, lo studio dell’epica, compresa la lettura di brani biblici.
Non si vuole sostenere che non sia importante fornire ai/alle ragazzi/e e giovani in formazione gli
elementi essenziali della storia sacra, perché della Bibbia le nuove generazioni sanno poco o nulla e
non è colpa loro se nessuno la legge in modo adeguato. È quanto sostiene, ad esempio,
un’associazione laica come “Biblia” che si propone di colmare il vuoto della mancanza di conoscenza,
attraverso un approccio organico della cultura biblica, perché la Bibbia è uno dei grandi codici dell’umanità.
Non è sufficiente neppure considerare la Bibbia semplicemente come un “grande romanzo” come
sostiene il giornalista Aldo Cazzullo nel suo libro “Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della
Bibbia”. Perché essa è un testo complesso: un libro non solo letterario e religioso, ma anche storico e
antropologico. Esige perciò un approccio ermeneutico che comporta una competenza specifica,
sottratta all’improvvisazione e alla banalizzazione. Questo è il rischio sotteso all’impianto che
sorregge il progetto conservatore di “nuova scuola” del ministro Valditara nel proposito di ancorare
il presente e il futuro alle radici ebraico-cristiane nella formazione pubblica.
Ma un proposito di questo genere esige con assoluta evidenza la necessità di riformare radicalmente
l’attuale insegnamento “ideologico” monoconfessionale della Religione cattolica (IRC) per
trasformarlo nell’insegnamento della Storia delle religioni. Che è quanto Noi Siamo Chiesa sostiene
nel documento Proposta di sostituzione dell’attuale insegnamento della Religione cattolica nella
scuola pubblica con la Storia delle religioni (www.noisiamochiesa.org).
Questi i capisaldi propri di uno Stato laico rispettoso del pluralismo religioso e culturale:
1. Insegnamento scientifico di Storia delle religioni, obbligatorio; 2. Programmi di insegnamento
fissati dallo Stato come per tutte le altre discipline; 3. Possibile abbinamento con un’altra disciplina
sulla base di competenze scientifiche adeguate; 4. Insegnanti nominati dallo Stato (art. 97 della
Costituzione); 5. Eliminazione della “certificazione dell’idoneità diocesana”per i docenti;
6. Formazione universitaria degli insegnanti con la reintroduzione della Facoltà di Teologia o
l’istituzione del Dipartimento di Scienze religiose nelle Università.
Noi Siamo Chiesa ritiene che questa sia la forma più matura sul piano culturale ed educativo per
superare l’anacronistica condizione attuale, la più arretrata nel contesto europeo, e per adeguare la
formazione pedagogica delle nuove generazioni ai valori di una laicità condivisa in una società
multietnica e plurale nel segno della cittadinanza partecipata.
25 gennaio 2025 NOI SIAMO CHIESA
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