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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Il messaggio di saluto di “Noi Siamo Chiesa” al Sinodo valdometodista di Torre Pellice

Caro Presidente del Sinodo,

                                        “Noi Siamo Chiesa” è un piccolo movimento, organizzato a livello internazionale, che, all’interno della chiesa cattolica, si impegna, controcorrente, perché le linee guida del Concilio Vaticano II non siano abbandonate.

La nostra è una posizione difficile : da una parte non possiamo tacere rispetto a tanti orientamenti dell’attuale e del precedente pontificato e dei vertici ecclesiastici in Italia che non condividiamo, dall’altra siamo sempre parte delle comunità di fede in cui viviamo e dove vogliamo contribuire a indicare percorsi di vita che si richiamano sempre e direttamente all’Evangelo, in linea di continuità con i tanti riformatori presenti nella Chiesa italiana,  da Antonio Rosmini in poi.

Nelle nostre riflessioni e nelle nostre iniziative abbiamo incontrato spesso sorelle  e fratelli della Chiesa valdometodista. Il dialogo e la collaborazione sono stati facili ed immediati e, in alcuni casi, abbiamo trovato aiuto operativo da parte loro. In particolare sul problema della laicità nel nostro paese, nel movimento ecumenico e sulle tematiche della pace fondata sulla giustizia abbiamo riscontrato posizioni simili se non identiche.

A partire da questa amicizia ci permettiamo di inviare al Sinodo un particolare affettuoso saluto ed un auspicio di buon lavoro nel comune impegno nella ricerca di come testimoniare oggi in Italia la Parola di Dio.

 

Fraternamente

                                                  per “Noi Siamo Chiesa

                               Vittorio Bellavite , coordinatore nazionale 

Roma, 24 agosto 2008                         


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Commenti

3 risposte a “Il messaggio di saluto di “Noi Siamo Chiesa” al Sinodo valdometodista di Torre Pellice”

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    Anonimo

    Carissimo Vittorio
    Grazie per il gesto, grazie per il saluto che hai espresso a nome di tutti noi, grazie per la tensione ideale e reale che ti anima.
    Cercare L’amicizia e in fondo vivere la comunione con i fratelli Valdesi e Metodisti è la tensione verso il Regno e la sua Giustizia, che inizia sempre da un atto sincero di carità che il popolo dei credenti sinceramente vive ed esprime nella sua quotidianità.
    Spesso mi chiedo cosa separi L’Ecumene Cristiano da una vera fratenità. E andando oltre, credi tu Caro Vittorio che i credenti di altre fedi ma figli di uno stesso Papà che è anche mamma non cerchino il Regno e la sua Giustizia? Io credo che oggi la gran parte dell’umanità invochi il nome dell’Eterno a gran voce, come ai tempi di Faraone (Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto ed Ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti, conosco infatti le sue sofferenze).
    Spesso penso che anche per noi l’Evangelo a volte diventi “materia di studio” mentre per il Sud del Mondo che è la stragrande maggioranza dei nostri fratelli è preghiera gridata è lotta per la sopravvivenza: “FINO A QUANDO SIGNORE”.
    Per questo il Cristo ha iniziaro il ministero leggendo Isaia 61 “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l`unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.
    Carissimo nessuna pretesa, nessuna gerarchia di qualsivoglia fede può allontanare il Regno che viene, che è già e non ancora, nessuna divisione, il Maestro ci ha ammoniti ” Sulla cattedra di Mosè si sono assisi gli scribi ed i farisei, dicono ma non fanno……Ma voi non siate così, voi siete tutti fratelli”. Che noi siamo chiesa! Saverio da Bari

  2. Avatar
    Anonimo

    “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l`unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”.

    Molto bello,ma perchè omettere il passo finale?
    Non è religiosamente corretto?
    Allora lo dico io che sono cattivo:

    Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l`unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore,UN GIORNO DI VENDETTA PER IL NOSTRO DIO”.

    Per una spiegazione del passo rinvio alla splendida omelia tenuta dal card. Ratzinger nella Missa pro eligendo pontifice del 18 aprlie 2005.

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