COMUNICATO STAMPA
Non c’è emarginazione della realtà cristiana o religiosa in Italia. Il luogo corretto del crocifisso è nelle coscienze dei credenti e nelle chiese, non negli spazi pubblici. Il dissenso di “Noi Siamo Chiesa” da Benedetto XVI
Il portavoce nazionale di “Noi Siamo Chiesa”
“Benedetto XVI, ricevendo questa mattina il nuovo ambasciatore italiano presso
Non posso non esprimere un molto rispettoso ma fermo dissenso nei confronti di questa presa di posizione. Quanto sostenuto dal Papa non corrisponde alla situazione reale del nostro paese. E’ consapevolezza diffusa, non solo nell’opinione “laica” ma anche in quella di molti credenti, che in Italia non ci sia emarginazione o rifiuto nei confronti della realtà cristiana o religiosa. In particolare, le strutture della Chiesa godono della massima libertà ed anzi di una condizione di privilegio garantita dai ben noti accordi con le istituzioni. Il vittimismo, presente in alcuni ambienti ecclesiastici, di cui si è fatto portavoce il Papa, non serve alla Chiesa per un suo corretto rapporto con
Quanto all’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici “Noi Siamo Chiesa” ha dall’inizio condiviso la sentenza del 3 novembre 2009 della Corte Europea dei diritti dell’uomo che ne proibiva l’uso. Non si tratta solo di affermare la laicità degli spazi pubblici ma anche di una riflessione da un punto di vista più propriamente evangelico. Mi piace ricordare, a questo proposito, quanto affermò il sen. Pietro Ichino nel suo intervento al Senato il 4 novembre dell’anno scorso. Egli disse : “ L’uso del crocefisso come bandiera, o come simbolo di una cultura per distinguerla dalle altre, se compiuto dai credenti, costituirebbe una violazione del primo comandamento biblico: “Non usare il nome di Dio invano”. Se è compiuto dallo Stato laico, vedo in esso un’appropriazione indebita. E chiedo che esso cessi al più presto: per rispetto dei cristiani prima ancora che dei non cristiani”.
Roma, 17 dicembre 2010
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