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Il vescovo di Padova dice che gli alpini morti non sono eroi e i guerrafondai si scatenano

Padova. Giallo sulla frase del vescovo

Mattiazzo: "Soldati in Afghanistan non sono

eroi"

 

Il vescovo all’incontro con i giornalisti per San Francesco di Sales si dice dispiaciuto per i giovani morti ma poi aggiunge: "Basta con una certa retorica: non facciamone degli eroi". E sulle missioni di pace osserve: "Vanno lì con i fucili"

 

PADOVA. E’ destinato a suscitare polemiche l’intervento del vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo all’incontro con i giornalisti per San Francesco di Sales. Quando il discorso è scivolato sui militari italiani tornati morti dalle «missioni di pace», il prelato non si è tirato indietro: «Certo – ha argomentato – i funerali solenni per questi ragazzi sono doverosi. Ma non sono d’accordo con una certa esaltazione retorica, non facciamone degli eroi. Magari poi si scopre che un soldato è morto per una mina fabbricata in Italia».

Proprio qualche settimana fa un delegato del vescovo di Padova ha celebrato a Thiene i funerali di Matteo Miotto, l’alpino ucciso in Afghanistan dal proiettile di un cecchino. "Sono profondamente dispiaciuto per questo giovane morto" ha detto Mattiazzo, aggiungengo però che quelle non sono missioni di pace. "Vanno lì con le armi" ha osservato il vescovo.

Infine dal vescovo un richiamo forte al mondo dell’informazione: «La verità è troppo spesso subordinata all’interesse personale, al tornaconto politico o economico. Ma in Dio la verità è amore. Non l’amore proprio, ma l’amore anche dell’altro. In democrazia un pilastro fondamentale è il consenso. Però non ci sono più i comizi di piazza, il problema è dove il cittadino va a trovare l’informazione per formarsi un’opinione. Oggi chi emerge ha il potere economico. Chiediamoci se la nostra è una democrazia vera. O noi eleviamo sempre di più la nostra coscienza o cederemo».

 ( da Il Mattino di Padova)
23 gennaio 2011 


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