Anche quest’anno cristiani provenienti da diverse confessioni e cammini di fede (cattolici, Valdesi, veterocattolici, metodisti, battisti, etc…) nei giorni precedenti e successivi al 17 maggio 2013, giornata mondiale per la lotta all’omofobia, veglieranno con i cristiani omosessuali, per il settimo anno consecutivo, per ricordare le troppe vittime della violenza dell’omofobia, sparsi in tanti luoghi diversi ma uniti dal versetto “nell’amore non c’è timore!” (I Giovanni 4, 18)
Veglieranno per ricordare che “non possiamo stare in silenzio quando milioni di fratelli e di sorelle soffrono nel mondo (minacciati, torturati e anche uccisi in alcuni Paesi) solo perché esistono e vogliono vivere l’affettività che il Signore ha dato loro” perché, come ci ricorda il video di presentazione delle Veglie realizzato dal giovane filmmaker palermitano Giovanni Capizzi, “Dio non classifica l’amore per i suoi figli”.
Quest’anno l’iniziativa delle veglie presenta una interessante novità, per la prima volta le veglie organizzate con i gruppi di cristiani omosessuali saranno ospitate, per la maggior parte, in chiese cattoliche come: a Firenze nella Parrocchia cattolica della Madonna della Tosse, a Bologna nella Parrocchia cattolica di S. Bartolomeo della Beverara, a Palermo nella chiesa parrocchiale di S. Maria della Pietà alla Kalsa, a Catania Parrocchia SS. Crocifisso della Buona Morte, a Padova nella Chiesa cattolica di santa Caterina d’Alessandria, a Roma nella Basilica cattolica dei SS. Bonifacio e Alessio all’Aventino, a Genova nella Chiesa di San Benedetto al porto, a Pinerolo nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria e a Cremona in una parrocchia diocesana.
Inoltre nel mese di maggio diverse comunità comunità battiste, metodiste e valdesi dedicheranno un culto domenicale alla memoria delle vittime dell’omofobia perché come afferma il pastore battista Raffaele Volpe, presidente dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (Ucebi), le chiese spesso “restano ancora chiuse di fronte al grido delle vittime dell’omofobia. Noi abbiamo provato ad aprirle le porte delle chiese, e abbiamo fatto un’esperienza non solo commovente di fronte a storie e racconti di violenza, ma abbiamo anche sperimentato la fiducia e l’incoraggiamento che vengono dalla preghiera e dall’affidarsi a Dio”.
Il lungo snodarsi d’iniziative che attraverserà le maggiori città italiane, da Palermo a Trieste, comincerà domenica 12 maggio a Firenze e Milano con un culto valdese in memoria delle vittime dell’omofobia, mentre la sera di lunedì 13 maggio sempre a Milano i gruppi di omosessuali credenti organizzeranno una veglia ecumenica itinerante che partirà dalla chiesa battista di Via Pinamonte e si concluderà nella chiesa cattolica della parrocchia dell’Incoronata. Le due veglie saranno unite da una fiaccolata che attraverserà Corso Garibaldi, una delle vie più vive della città milanese, che cercherà di “legare con un nastro di luce, le chiese cristiane di ogni denominazione, nell’impegno comune di vincere con l’amore ogni forma di omofobia e di transfobia”.
Da segnalare anche l’imponente veglia ecumenica di preghiera in ricordo delle vittime di omofobia e transfobia organizzata per Venerdì 17 maggio (giornata internazionale contro l’omofobia) a Palermo dal gruppo Ali d’aquila – Cristiani LGBT Palermo nella chiesa parrocchiale di S. Maria della Pietà alla Kalsa in collaborazione con il Vicariato dell’Arcidiocesi palermitana e la collaborazione de la Chiesa Evangelica Luterana di palermo, la Chiesa Valdese di via dello Spezio, la Chiesa Evangelica Valdese di Marsala e Trapani e altre due parrocchie quella di San Gabriele Arcangelo e quella di San Giuseppe Artigiano, la Comunità di San Francesco Saverio all’Albergheria, i Laici Missionari Comboniani e la Comunità Kairòs.
Il lungo commino delle veglie terminerà domenica 26 maggio con il culto domenicale per le vittime dell’omofobia della comunità valdese di Rimini e la veglia ecumenica che si terrà nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Pinerolo (Torino).
Anche quest’anno altre città estere ospiteranno dei momenti di preghiera in comunione con le veglie italiane: a La Valletta (Malta) sarà organizzato dal Drachma Parent’s and LGBT groups (il gruppo di genitori cattolici con figli glbt di Malta), a Siviglia (Spagna) da Ichthys – gruppo di gay e lesbiche cristiano di Siviglia, a Quilpué in Cile da AFIRMACIÓN CHILE l’associazione dei Mormoni gay e lesbiche del Cile e a Montreal (Canada) dalla parrocchia cattolica di Saint-Pierre-Apôtre (San Pietro apostolo).
L’appello lanciato dai gruppi di cristiani omosessuali italiani “a fare memoria delle vittime dell’omofobia” è stato raccolto in Europa anche dall’European forum of lesbian, gay, bisexual & transgender christian groups (Forum Europeo dei gruppi cristiani glbt) e a livello internazionale dall‘IDAHO Committee, il comitato internazionale della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, che ha voluto invitare tutti i credenti a guardare a questa iniziativa italiana affinché diventi “un punto d’incontro per nuovi cammini” di tolleranza e faccia udire le “voci di tante persone religiose che … si oppongono all’uso della religione per giustificare l’odio, il rifiuto e talvolta anche la violenza, ed i crimini contro le persone omosessuali e transessuali”.
Come volontari di Gionata.org, il progetto italiano su fede e omosessualità (www.gionata.org) che coordina questa iniziativa ecumenica, non possiamo che sottoscrivere le parole di Fabio del gruppo di cristiani omosessuali di Palermo, che scrive “Io ho un sogno: il giorno in cui non ci sarà più bisogno di una veglia contro l’omofobia e la transfobia e l’esistenza stessa di un gruppo di omosessuali credenti non sarà più necessaria per portare all’attenzione le problematiche relative alla discriminazione delle persone LGBTIQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, queer).
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