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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Incontro di Mons. Bagnasco con Noi Siamo Chiesa






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Comunicato Stampa

 

 

Il Presidente della CEI Mons. Angelo Bagnasco
ha incontrato oggi il portavoce di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite che ha
dichiarato “Mons. Bagnasco sa ascoltare”

Oggi 10 ottobre il Presidente della Conferenza
episcopale italiana (CEI) Mons. Angelo Bagnasco ha ricevuto il portavoce di
“Noi Siamo Chiesa” (NSC) Vittorio Bellavite il quale, dopo l’incontro, ha
rilasciato la seguente dichiarazione : “Ho, prima di tutto, ringraziato Mons.
Bagnasco per questo incontro, del tutto inedito a questo livello, con un
rappresentante del cattolicesimo critico. Gli ho subito premesso che “Noi Siamo
Chiesa” non chiede alla CEI alcun riconoscimento perché non ve ne è alcun
bisogno. Gli aderenti ed i simpatizzanti di NSC sono, da sempre ed a pieno
titolo, all’interno della Chiesa cattolica non solo in virtù del battesimo ma
anche in relazione ai legami ed alle presenze che essi hanno nella comunità
ecclesiale. Gli ho anche aggiunto che mi sentivo, in un certo senso, rappresentante,
quasi delegato, di un’area più vasta di quella di NSC, un’area che da tempo non
riesce più a interloquire con la gerarchia e che è in una condizione di
profondo disagio per gli orientamenti che, negli ultimi tempi, stanno
prevalendo ai vertici della Chiesa.

Ho esposto a Mons.Bagnasco le iniziative di
NSC e gli ho consegnato i nostri documenti ed i nostri libri. Poi ho insistito
sulle seguenti questioni che vanno nella direzione di una svolta concreta nella
gestione della Chiesa italiana :

—necessità di un maggiore ascolto
all’interno della Chiesa, del riconoscimento della diversità delle opinioni e
di una maggiore partecipazione dal basso del popolo di Dio nella comunità
ecclesiale. Da questo punto di vista il quotidiano controllato dalla CEI, “Avvenire”,
non sembra affatto il giornale di tutti i cattolici italiani ma solo
espressione delle posizioni ufficiali;

—impegno, non solo verbale, per un ruolo
maggiore delle donne nella Chiesa (a partire dalla valorizzazione delle
teologhe e dall’assunzione di un linguaggio inclusivo nella liturgia);

—possibilità di facilitare l’uso del
cosiddetto terzo rito nella penitenza;

—migliore approccio pastorale nei confronti
degli omosessuali, anche riattivando un gruppo di lavoro già funzionante, fino
a due anni, fa presso la CEI;

—esame della condizione di quei preti
sposati che siano disponibili a riprendere ruoli pastorali nella Chiesa;

—messa in discussione del livello, più che
mediocre, con cui spesso la Parola di Dio viene presentata durante le omelie
domenicali;

—riapertura della discussione sul ruolo
dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dello Stato;

—ugualmente radicale rinnovamento della
pastorale nei confronti dei divorziati risposati.

 

In conclusione ho criticato la gestione del
Convegno della Chiesa italiana a Verona (ottobre 2006) per la mancanza di
pluralità nell’espressione delle diverse posizioni presenti nel mondo cattolico
e per la scarsità del tempo concesso al dibattito (una situazione simile sembra
prospettarsi per la prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani a
Pistoia). Ho ugualmente criticato l’eccessivo interventismo della CEI nella
politica italiana (legge sui DICO, testamento biologico ed altro). Ho concluso
consegnando a Mons. Bagnasco gli Atti del Convegno sulla povertà nella Chiesa
tenutosi a Milano nello scorso marzo. Questo incontro, partendo da posizioni
anticoncordatarie, aveva chiesto a tutti i vescovi di informare sulla
pubblicità che essi danno ai bilanci delle Curie diocesane, degli Istituti per
il Sostentamento del clero e dei fondi dell’ottopermille. Le risposte ricevute,
alcune delle quali, del resto, del tutto vaghe, sono state dieci su 225 diocesi
interpellate. Ciò denota, a mio giudizio, una evidente mancanza di trasparenza
nella gestione delle risorse controllate dalle autorità ecclesiastiche.

Mons. Bagnasco ha preso atto della mia
dichiarazione iniziale (NSC non chiede alcun riconoscimento), ha ascoltato con
attenzione quanto gli ho detto, ribadendo, in conclusione, che le posizioni della
Chiesa sono ben fondate e consolidate nel tempo”.

 

L’incontro, durato circa trentacinque minuti,
si è svolto presso l’Istituto delle suore Ravasco a Roma. Esso era stato
richiesto da “Noi Siamo Chiesa” per una delegazione (e non solo per il suo
portavoce) quando Mons. Bagnasco fu nominato Presidente della Cei nel marzo
scorso.

 

Roma, 10 ottobre 2007


“Noi Siamo Chiesa”

 

 


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