Incontro dell’IMWAC Council (Coordinamento internazionale di Noi Siamo Chiesa) a Freising dal 16 al 18 ottobre
Dal 16 al 18 ottobre si è riunito a Freising (presso Monaco di Baviera) il Council di IMWAC ( International Movement We Are Church, l’organizzazione internazionale di Noi Siamo Chiesa). Esso si riunisce ogni due anni e decide le posizioni comuni, le iniziative e i contatti internazionali del movimento. E’ composto da due rappresentanti per ogni sezione nazionale (per “Noi Siamo Chiesa” hanno partecipato
Una prima discussione generale ha interessato le prospettive generali dopo quindici anni ormai dal lancio del movimento che nacque nel 1995 con la raccolta delle firma di adesione all’Appello dal popolo di Dio. Particolarmente interessante è stata la discussione sulle difficoltà a essere presenti tra i giovani. La situazione si presenta con caratteristiche simili nei diversi paesi. La scarsa conoscenza del Concilio, le difficoltà con la Chiesa gerarchica e una rapporto con la fede di tipo piuttosto individualista sono tra le cause di tale realtà problematica.
La discussione generale è stata sul Concilio Vaticano II, avviata da una riflessione del teologo Norbert Armtz. Essa ha avuto come avvio il prossimo cinquantesimo del suo inizio (ottobre 2012) e della sua conclusione (2015). Già da un anno IMWAC ha lanciato il progetto “Concilio 50 anni”. Esso propone ai movimenti riformatori di tutto il mondo iniziative di approfondimento e divulgazione che si concretizzino in tante assemblee nazionali generali nell’ottobre 2012 ed infine in un incontro internazionale a Roma nel dicembre 2015. Queste iniziative, secondo la proposta, devono anche essere l’occasione per creare dei networks di tutti i movimenti della Chiesa cattolica che si rifanno al Concilio. Queste Reti esistono già, per esempio, in Francia (Parvis) e Spagna (Redes Cristianas). I contatti avuti con l’area della teologia della liberazione sul progetto Concilio sono stati, fino ad ora, positivi. In Francia ci sarà a Lione un incontro generale nel novembre dell’anno prossimo. La riflessione sul Concilio ha portato a definire in “memoria” e “utopia” le due parole chiave su cui insistere : memoria perché si tramandi, soprattutto per i più giovani, cosa era la Chiesa prima del Concilo
Si è poi discusso di una Campagna per il prossimo anno sugli abusi sessuali nella
Invece non si è deciso al momento alcun intervento sui problemi posti dall’anno sacerdotale.
Il Council ha infine trattato dei rapporti internazionali. Consolidati da tempo quelli con l’European Network Church on the Move (movimento impegnato soprattutto sulle questioni europee che riguardano i diritti umani, le istituzioni e la laicità), sono stati rinnovati quelli con le Comunità di Base ( il coordinatore in Europa Pierre Collet ha inviato un messaggio) ed è stato deciso di dare continuità alla presenza già avviata, di IMWAC al
Il Council ha infine deciso di accettare la domanda di adesione di NSAE ( Nous Sommes Aussi l’Eglise) che si affianca al gruppo francese già presente DLE (Droits et Libertès dans l’Eglise), ha incaricato la sezione austriaca di attivarsi per l’allargamento di IMWAC ai paesi dell’Est, ha rinnovato il Coordination Team (è entrato
Le difficoltà interne di IMWAC di tre-quattro anni fa sono ora del tutto superate : non ci sono più le tentazioni di limitarsi a un intervento limitato ai cinque punti dell’Appello originario, il giudizio sul nuovo Pontificato è ora unanimemente molto critico, il riferimento per le iniziative non è più solamente il Vaticano o il Papa perché c’è la consapevolezza che ci si impegna per i tempi lunghi, avendo come riferimento le attese e le speranze del Popolo di Dio prima e più delle strutture ecclesiastiche, c’è la consapevolezza di dover facilitare la creazione di reti e che è necessario intensificare i rapporti internazionali.
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