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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Incontro internazionale di Noi Siamo Chiesa a Monaco di Baviera

Incontro dell’IMWAC Council (Coordinamento internazionale di Noi Siamo Chiesa) a Freising dal 16 al 18 ottobre

  

Dal 16 al 18 ottobre si è riunito a Freising (presso Monaco di Baviera) il Council di IMWAC ( International Movement We Are Church, l’organizzazione internazionale di Noi Siamo Chiesa). Esso  si riunisce ogni due anni e decide le posizioni comuni, le iniziative e i contatti internazionali del movimento. E’ composto da due rappresentanti per ogni sezione nazionale (per “Noi Siamo Chiesa” hanno partecipato Vittorio Bellavite e Mauro Castagnaro).Otto erano i paesi presenti, altri hanno inviato messaggi e informazioni. L’incontro è iniziato con una rassegna delle situazioni di IMWAC nei diversi paesi;   in generale si è constatato che le iniziative continuano con costanza, che in Europa la presenza sui media si può considerare accettabile (il nostro paese, da questo punto di vista, è nella condizione peggiore) e che le realtà dove IMWAC è più radicata restano l’Austria e la Repubblica federale Tedesca .

Una prima discussione generale ha interessato le prospettive generali dopo quindici anni ormai dal lancio del movimento che nacque nel 1995 con la raccolta delle firma di adesione all’Appello dal popolo di Dio. Particolarmente interessante è stata la discussione sulle difficoltà a essere presenti tra i giovani. La situazione si presenta con caratteristiche simili nei diversi paesi. La scarsa conoscenza del Concilio, le difficoltà con la Chiesa gerarchica e una rapporto con la fede di tipo piuttosto individualista sono tra le cause di tale realtà problematica.

La discussione generale è stata sul Concilio Vaticano II, avviata da una riflessione del teologo  Norbert Armtz. Essa ha avuto come avvio il prossimo cinquantesimo del suo inizio (ottobre 2012) e della  sua conclusione (2015). Già da un anno IMWAC ha lanciato il progetto “Concilio 50 anni”. Esso propone ai movimenti riformatori di tutto il mondo iniziative di approfondimento e divulgazione che si concretizzino in tante assemblee nazionali generali nell’ottobre 2012 ed infine in un incontro internazionale a Roma nel dicembre 2015. Queste iniziative, secondo la proposta, devono anche essere l’occasione per creare dei networks di tutti i movimenti della Chiesa cattolica che si rifanno al Concilio. Queste Reti esistono già, per esempio, in Francia (Parvis) e Spagna (Redes Cristianas). I contatti avuti con l’area della teologia della liberazione  sul progetto Concilio sono stati, fino ad ora, positivi. In Francia ci sarà a Lione un incontro generale nel novembre dell’anno prossimo. La riflessione sul Concilio ha portato a definire in “memoria” e “utopia” le due parole chiave su cui insistere : memoria perché si tramandi, soprattutto per i più giovani,  cosa era la Chiesa prima del Concilo e di quale portata sia stato quell’evento, utopia perché è allo “spirito del Concilio” a cui bisogna rifarsi per continuare a proporre un’azione riformatrice che non si fermi ai soli testi, la cui interpretazione di comodo può troppo facilmente permettere l’immobilismo o l’arretramento. Nel dibattito è emersa la volontà di non realizzare solo un Progetto con le due scadenze indicate, ma di cercare di avviare un processo che porti a una espressione organizzata, continuata e ad alta voce di tutta l’importante area conciliare presente nella Chiesa.

Si è poi discusso di una Campagna per il prossimo anno sugli abusi sessuali nella Chiesa e sull’autoritarismo di tutte le sue strutture. Essa è in cantiere e si sta studiando come realizzarla.

Invece non si è deciso al momento alcun intervento sui problemi posti dall’anno sacerdotale.

Il Council ha infine trattato dei rapporti internazionali. Consolidati da tempo quelli con l’European Network Church on the Move (movimento impegnato soprattutto sulle questioni europee che riguardano i diritti umani, le istituzioni e la laicità), sono stati rinnovati quelli con le Comunità di Base ( il coordinatore in Europa Pierre Collet ha inviato un messaggio) ed è stato deciso di dare continuità alla presenza già avviata, di IMWAC al Forum internazionale della Teologia della Liberazione e al Forum Sociale mondiale (saranno nel gennaio 2011 a Dakar), di organizzare un seminario al forum sociale europeo di Istanbul del settembre 2010, di partecipare all’American Catholic Council che si terrà a Detroit alla fine del 2011 (è questo il nuovo network USA che si propone un protagonismo diretto nella Chiesa, a prescindere ovviamente da ogni preventiva autorizzazione della gerarchia) . E’ stato deciso un interessamento diretto a quanto fanno e dicono la COMECE (organizzazione dei vescovi dei paesi dell’Unione Europea) e la CCEE ( Conferenza dei vescovi di tutti i paesi europei), si sono date informazioni sul Women Synod (Sinodo delle donne) che si terrà a Lipsia nell’agosto del 2011. Infine si è messo in cantiere una ricerca comparata sui rapporti Stato/Chiese in Europa e sulla situazione finanziaria della Chiesa cattolica, con particolare riferimento alle risorse provenienti dalla finanza pubblica.

Il Council ha infine deciso di accettare la domanda di adesione di NSAE ( Nous Sommes Aussi l’Eglise) che si affianca al gruppo francese già presente DLE (Droits et Libertès dans l’Eglise), ha incaricato la sezione austriaca di attivarsi per l’allargamento di IMWAC ai paesi dell’Est, ha rinnovato il Coordination Team (è entrato Vittorio Bellavite di “Noi Siamo Chiesa”) ed ha eletto nuovo Presidente il portoghese Pedro Freitas mentre la Presidente uscente Raquel Mallavibarrena gestirà interinalmente la Presidenza fino a maggio .

Le difficoltà interne di IMWAC di tre-quattro anni fa sono ora del tutto superate : non ci sono più le tentazioni di limitarsi a un intervento limitato ai cinque punti dell’Appello originario, il giudizio sul nuovo Pontificato è ora unanimemente molto critico, il riferimento per le iniziative non è più solamente il Vaticano o il Papa perché c’è la consapevolezza che ci si impegna per i tempi lunghi, avendo come riferimento le attese e le speranze del Popolo di Dio prima e più delle strutture ecclesiastiche, c’è la consapevolezza di dover facilitare la creazione di reti e che è necessario intensificare i rapporti internazionali.

     


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Commenti

40 risposte a “Incontro internazionale di Noi Siamo Chiesa a Monaco di Baviera”

  1. Avatar
    Anonimo

    Ottimo risultato.

    Occorre organizzarsi in forma sempre piu` coesa e incisiva.
    A dividere teologia della liberazione, comunita` di base, imwac sono
    infatti piu` ragioni di focalizzazione storica su temi specifici.
    Ma ad unire fortemente e` l’idea di Chiesa conciliare.

    Forse e` stato gia` previsto, ma occorre elaborare una strategia di
    comunicazione capillare e locale.
    E in tal caso occorre anche prevedere organismi decisionali atti
    all’elaborazione di risposte puntuali agli attacchi che possiamo
    aspettarci dalle gerarchie.

    Fraterni saluti.

  2. Avatar
    Anonimo

    Guardate che la Chiesa Conciliare è quella che fa a capo al papaed ai patori della Chiesa…basta leggere il Concilio che afferma: ‘Il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema, universale, che può sempre esercitare liberamente’ (LG 22). La Chiesa voluta da Cristo presenta quindi – come elemento di unità – proprio il Vicario di Cristo…senza il quale tale unità di infrangerebbe e torneremmo alla Babele di cui parla la Sacra Scrittura. Per tutti i credenti in Cristo quindi il Santo Padre è elemento di riferimento nell’insegnamento, nella retta interpretazione delle Scritture, nella guida della Chiesa stessa, come Cristo ha stabilito. Effettivamente, è un dato di fatto che tutti coloro che si sono staccati da questa PIETRA si sono poi frantumati in un rivolo incalcolabile di sette, chiesucole etc…allora – seguendo l’insegnamento di Cristo, dei Padri della Chiesa, dei Santi – rimaniamo fedeli a Pietro che è l’unico faro sicuro che guida la Chiesa da secoli, la ‘pietra’ sulla quale è fondata la Chiesa di Cristo.

  3. Avatar Stefania
    Stefania

    Devo constatare che molti tra coloro che esprimono commenti non si firmano. Non mi sembra un buon inizio, sia che si sia d’accordo, sia che si dissenta dagli obiettivi di Noi Siamo Chiesa.
    Impariamo a venire allo scoperto, comunque la pensiamo!
    L’altra considerazione che vorrei fare è che mancano davvero le basi, intendo le basi esegetiche.
    L’esegesi dai tempi del medioevo, è andata avanti; ci sono state nuove scoperte, nuovi studi, si è tornati ai testi originali in greco per il nuovo testamento, e in aramaico per l’antico. Quanti lo sanno?
    Quanti sanno degli errori di traduzione contenuti nelle vecchie edizioni della bibbia, che hanno purtroppo influenzato in modo nefasto gran parte della dottrina del magistero?
    Andiamo a riprendere il vangelo, consultiamolo con l’onestà intellettuale che lo stesso Gesù Cristo avrebbe suggerito. Leggiamolo alla luce di questi progressi e scopriremo tante cose che sanno di libertà. Potremmo scoprire anche, ad esempio, che il presunto mandato conferito a Pietro, ha un sapore diverso… molto più intenso ed impegnativo di quel che si pensi.

  4. Avatar valerio
    valerio

    ciao Stefania,finalmente un po’ di parole semplici ed efficaci: grazie. Sembra quasi che oggi tanti abbiamo paura di andare in crisi con la propria fede se usano la ragione e allroa si stringono ancora più fortemente intorno alla sicurezza dei dogmi evitando spesso di fare un piccolo passo in avanti sul cammino verso la Luce e verso il Padre come Cristo ci ha insegnato: è meglio pensare di avere la Verità in tasca? Ma cosa è la Verità che tutti si inarcano a difendere come costudita dalla tradizione, dal magistero e dalle scritture? E’ qualcosa che ci viene proposta o qualcosa che ci lavora dentro e ci porta ogni giorno a camminare verso Dio?
    A proposito di esegesi io ho scoperto e cominciato a leggere i libri di Spinetoli…meravigliosi.
    Valerio

  5. Avatar Giovanni Mandis
    Giovanni Mandis

    perchè la vostra associazione e il vostro sito sono un veicolo di idee diaboliche che mettono gravemente in pericolo la salvezza delle anime.

    mettiti a studiare seriamente Stefania, ma sotto il Magistero divinamente assistito del successore di Pietro, il Romano Pontefice che è il Vicario in terra di Cristo e parla a Suo nome.

  6. Avatar valerio
    valerio

    con tutto il rispetto per le opinioni altrui pero’ mi sembra che quando sento a parlare di idee diaboliche mi scatta la sensazione di avere di fronte una persona talmente lacerata e insicura dentro che ha bisogno di certezze proposte e imposte da qualcun’altro invece di elaborarle personalmente con il cuore e la ragione: è una sensazione che provo nel leggere diversi blog cattolicissimi, la sensazione di un’isteria.
    Tale isteria me la fa venire in mente anche quando leggo “LEGIONARI DI CRISTO” o simili esempi militareschi…
    Scusate non voglio offendere nessuno ma io lo sento cosi’.
    Valerio

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