NOI SIAMO CHIESA
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La composizione del Sinodo dei vescovi è del tutto insoddisfacente. Donne quasi inesistenti, laici idem. Il Popolo di Dio, che ha partecipato con passione ai due questionari, è solo spettatore preoccupato.
La composizione del Sinodo di ottobre sulla famiglia conferma le previsioni negative che da tempo avevamo fatto, chiedendo una sua composizione radicalmente diversa.
L’esame dei nomi è eloquente. 279 sono i vescovi e i Cardinali che, a vario titolo, avranno diritto di voto. Tra questi vi è la massiccia presenza dei responsabili degli uffici della curia vaticana e di 45 vescovi nominati dal papa, inoltre vi sono 10 rappresentanti dell’Unione dei superiori generale degli ordini religiosi maschili. Poi vengono i membri del Sinodo di serie B, quelli che non hanno diritto di voto, sono solo uditori od uditrici e sono nominati con criteri che ci piacerebbe conoscere. Solo in questa categoria si trovano delle donne, sono 13. Tra queste tre suore che rappresentano l’Unione Internazionale delle Superiori generali (UISG).Esse rappresentano da sole il milione di suore che ci sono nel mondo! Esse sono uditrici (nominate) mentre gli ordini maschili hanno dieci rappresentanti (eletti) con diritto di voto.
In appendice, sempre senza diritto di voto, ci sono 17 coppie di sposi, che fanno tutte parte di strutture, romane o diocesane, di pastorale famigliare. Giovanni Cereti , che dagli anni ’70 ha posto il problema della comunione ai divorziati risposati e che è il maggiore esperto in materia, è stato ancora una volta bocciato. Il suo nome non compare tra i periti del Sinodo.
I commenti non sono necessari.
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa
Roma 16 settembre 2015
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