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La decima assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese in Corea dal 30 ottobre all’8 novembre

Ecumenismo. Tra due settimane prende il via in Corea la X Assemblea del CEC
A Busan con sincerità, umiltà e speranza per rinnovare il movimento ecumenico

Roma (NEV), 16 ottobre 2013 – “L’assemblea di Busan sarà l’incontro con la più varia rappresentanza cristiana nel mondo”. Così il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), descrive a 15 giorni dal suo inizio, la X Assemblea generale del CEC che si terrà nella città sudcoreana dal 30 ottobre all’8 dicembre prossimi. Sotto il motto “Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace”, a Busan sono attese circa 3mila persone in rappresentanza delle 345 chiese membro del CEC, ospiti, giornalisti e osservatori. “E’ un’occasione per rinnovare il movimento ecumenico mondiale”, ha precisato Tveit, ricordando che quella di Busan cade a 65 anni dalla prima e fondativa Assemblea del CEC, tenutasi ad Amsterdam nel 1948. Sincerità, umiltà e speranza, sono – secondo l’esponente ecumenico – le parole chiave che dovranno ispirare e guidare i lavori, favorendo l’incontro tra cristiani di tradizioni diverse e dirigendo l’attenzione verso il bisogno di pace e giustizia dell’umanità. L’Assemblea di Busan dovrà essere, nelle intenzioni del Comitato esecutivo del CEC, il punto di partenza di un pellegrinaggio verso la giustizia e la pace che può unire i cristiani.
Da questo punto di vista, la scelta di tenere la X Assemblea nella penisola coreana è significativa per più di una ragione. La prima è legata al fatto che è proprio dalla Corea, e precisamente dalla Convocazione ecumenica di Seul del 1990, che il processo conciliare “Pace, giustizia e salvaguardia del creato” ha mosso i suoi primi passi. In secondo luogo, proprio quest’anno cade il sessantesimo anniversario della divisione della Penisola coreana in due stati. “L’Assemblea – ha precisato Tveit – sarà il luogo in cui le chiese di tutto il mondo esprimeranno la loro solidarietà alle chiese coreane che da decenni soffrono la separazione della loro terra, per la quale invocano una riunificazione”. Un terzo motivo riguarda il contesto più ampio del continente asiatico, dove nuove potenze economiche stanno emergendo. “Sarà l’occasione per levare una voce al tempo stesso critica e piena di speranza per la definizione di un modello di sviluppo equo e sostenibile”, ha concluso Tveit.
Intanto, c’è chi si è già mosso verso Busan. Si tratta dei 130 viaggiatori del “Treno della pace”, partiti da Berlino lo scorso 6 ottobre e attesi a Busan per l’inizio dell’assemblea, passando per Mosca, Irkutsk, Pechino e Pyongyang. L’iniziativa del Treno è stata ideata dal Consiglio nazionale delle chiese in Corea e dal Comitato organizzatore coreano per sostenere la causa della riunificazione della Penisola coreana.
Dall’Italia parteciperanno all’Assemblea, il pastore Michel Charbonnier e Valeria Fornerone, delegati della chiesa valdese; il pastore Marco Fornerone e Luciano Kovacs rappresentanti del movimento cristiano studenti (MCS); Gianna Urizio che seguirà l’evento per la trasmissione televisiva di RAIDUE “Protestantesimo”, in una coproduzione che coinvolge le rubriche religiose di altre emittenti europee.


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