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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

LA FEROCE CONDANNA A MIMMO LUCANO: UNA VERGOGNA DELLA REPUBBLICA. REATO È LA SOLIDARIETÀ. Leggi il testo di Pax Christi e quello delle Comunità di base che “Noi Siamo Chiesa” condivide integralmente

 

Comunicato di Pax Christi e Mosaico di pace

“Sono morto dentro”: così Mimmo Lucano, già sindaco di Riace, ha commentato la sentenza di condanna. Pax Christi Italia e Mosaico di pace esprimono vicinanza, umana e cristiana, a Domenico Lucano. “Ho pianto”, commenta p. Alex Zanotelli, direttore responsabile della nostra rivista: “Come è possibile che, in una Calabria dove la ‘Ndrangheta– la più potente organizzazione mafiosa al mondo! – è padrona, si condanni un uomo che ha fatto del bene a Riace, ai migranti e agli stessi suoi abitanti?”. Il nostro auspicio è che questa sentenza possa mutare nei gradi successivi di giudizio e che non sia nel contempo anche condanna indiscriminata di tutto il lavoro di accoglienza e di integrazione messo in campo dalla Chiesa e dalla società civile.

Non possiamo tacere di fronte alle contraddizioni della nostra politica: da una parte stiamo operando nel quadro di rapporti internazionali basati su scambi ingiusti, che disgregano, corrompono e generano conflitti, impoverimento ed esodi di popolo e stiamo partecipando a un costante e crescente riarmo che vede l’Italia sempre più impegnata a vendere armi anche a Paesi del Sud del mondo; dall’altra, condanniamo un uomo e con lui un progetto di accoglienza di persone, di bambini, di donne e di uomini affamati dalle stesse armi. O forse preferiamo alimentare un’economia di sfruttamento che prolifera nelle nostre campagne a dispetto di ogni diritto? Ci corazziamo con decreti chiamati di “sicurezza”, umiliando la dignità umana e seminando di trappole procedurali il percorso della solidarietà e fraternità attiva, che viene prima di tutto dalla legge morale che precede ogni altra legge.

La magistratura ha reso pubblica la condanna di Lucano proprio alla vigilia di due grandi commemorazioni: la Giornata internazionale della nonviolenza (2 ottobre) e la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione (3 ottobre). Quale contraddizione! Come giustificheremmo questa condanna ai 368 migranti morti otto anni fa al largo di Lampedusa? Quale Europa, quale Italia, quale umanità vogliamo? Quale giustizia?

Con tanti interrogativi aperti e il cuore affranto, crediamo che sia tempo di politiche nuove, di economie disarmate, di nonviolenza. Perché la frontiera, per dirla con le parole di Alessandro Leogrande, “è una linea fatta di infiniti punti, infiniti nodi, infiniti attraversamenti. Ogni punto una storia, ogni nodo un pugno di esistenze, Ogni attraversamento una crepa che si apre”. E l’Europa di Ventotene, l’Italia dei padri costituenti, sono ponti. Non archi di guerra. Non muri né mare in cui morire. Ma porti aperti e braccia pronte ad accogliere.

 

COMUNITACRISTIANE DI Base

SOLIDARIETÀ A MIMMO LUCANO

Le donne e gli uomini delle Comunità Cristiane di Base italiane esprimono il loro sgomento e turbamento

per la sentenza del Tribunale di Locri che ha condannato ad oltre tredici anni Mimmo Lucano

che, come sindaco di Riace, aveva realizzato un modello di accoglienza e di solidarietà preso ad

esempio da più parti, in Italia e nel mondo, e che aveva acceso in molti speranza e fiducia nel futuro.

Le sentenze vanno rispettate e noi rispettiamo anche quella del Tribunale di Locri: ma, in democrazia

e in uno Stato di Diritto, esse possono e devono essere discusse. Perciò, in attesa ovviamente di

leggere le motivazioni, dobbiamo, intanto, notare che questa sentenza arriva a tre giorni dalle elezioni

regionali calabresi, nelle quali Mimmo Lucano si presenta come candidato; senza che ci fosse

nessuna urgenza di pronunciarsi con una sentenza che in ogni caso avrebbe avuto sapore di obiettiva

interferenza politica. E, ancora, rileviamo che la pena inflittagli è superiore a quella comminata

a molti mafiosi e a persone colpevoli di femminicidio. Perciò auspichiamo che nelle sedi adeguate e

competenti, nei successivi gradi di giudizio, essa venga radicalmente modificata.

Esprimiamo dunque la nostra totale solidarietà a Mimmo: se ha compiuto qualche errore burocratico

nell’affrontare problemi immani, è di solare evidenza che il suo impegno è stato disinteressato

e mirato solamente a concretizzare, con i fatti, l’ideale della solidarietà umana, soprattutto verso

i/le migranti, persone sventurate che rischiavano di fare naufragio, e che hanno trovato in lui un’ancora

di salvezza

Noi ringraziamo Mimmo perché ci ha dimostrato che SOLIDARIETA’ può essere la realtà e la profezia

di un mondo che anche noi sogniamo, e, nel nostro piccolo, ci impegniamo a costruire.

Speriamo con Mimmo, e con tutte le persone di buona volontà, di trasformare in meglio il nostro

mondo. Un mondo nel quale le nostre figlie ed i nostri figli, le nipoti ed i nipoti possano vivere senza

barriere, senza discriminazioni, senza diseguaglianze ed ingiustizie: tutte e tutti davvero libere/i ed

eguali; un mondo nel quale le diversità, per colore della pelle, lingua, religione, genere, orientamento

sessuale, siano accolte come una ricchezza, non utilizzate per porre carichi di sofferenza

sulle spalle di fratelli e sorelle; un mondo in cui non vi sia posto per patriarcato e maschilismo, per

seminare odio, sfruttare le altre e gli altri, e violentare l’ambiente. Dove accoglienza e solidarietà

siano titoli di merito e non motivi di condanna.

Perciò diciamo: “Mimmo, credici, siamo tutte e tutti con te”.

Le Comunità Cristiane di Base italiane

Roma, 1 ottobre 2021

 


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