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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

La Repubblica pretende di festeggiarsi esibendo le proprie armi. Domani due giugno rifiutiamo questa logica.

Festa della Repubblica che ripudia la guerra

Appuntamento a Roma al cippo Matteotti (Lungotevere Arnaldo da Brescia)

Giovedì 2 giugno, ore 18:00

Vogliamo celebrare la Festa della Repubblica poiché ci riconosciamo nei valori costituzionali.

La Repubblica italiana è nata con un voto referendario, che ha dato il via all’Assemblea Costituente.

Dopo un ventennio di dittatura, dopo l’occupazione nazista, dopo gli orrori e i lutti della seconda guerra mondiale, l’Italia ha voluto voltare pagina, scrivere una storia nuova di pace contribuendo al progetto di una Europa unita.

Il 2 giugno festeggiamo la Repubblica democratica: vogliamo portare la nostra aggiunta

nonviolenta affinché sia davvero strumento di pace che ripudia la guerra (articolo 11).

Noi cittadini, civili e disarmati per definizione, abbiamo il compito di difenderla, lo dice la

Costituzione stessa che ci affida questo “sacro dovere” (articolo 52).

Invece i 26 miliardi di euro che saranno impiegati anche quest’anno per le spese militari vanno in tutt’altra direzione. Per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di finanziare la Difesa civile non armata e nonviolenta e diminuire le spese belliche: è l’unico modo per essere coerenti con i principi, i diritti, i doveri e l’ordinamento della Repubblica italiana, democratica e antifascista.

Offrire al mondo lo spettacolo di una parata militare ai Fori imperiali per celebrare la ricorrenza

civile della nascita della democrazia rappresentativa repubblicana del popolo italiano è una scelta

sbagliata, perfino offensiva, nella quale non possiamo riconoscerci.

Al Presidente Mattarella diciamo il nostro NO a questa modalità di celebrare la Repubblica che invece noi festeggeremo con lo spirito civile di una festa di tutto il popolo, che vuole vivere in pace con gli altri popoli. In questa giornata invitiamo tutti ad esporre insieme la bandiera tricolore e la bandiera arcobaleno della pace e della nonviolenza. A sfilare per le strade d’Italia siano i cittadini, le associazioni della società civile, i giovani del servizio civile che difendono la Repubblica con il loro impegno sociale.

Oggi rivolgiamo il pensiero e la piena solidarietà ai giovani russi e ucraini che rifiutano, a rischio

della propria vita, l’uso delle armi e offrono il loro personale contributo per ricercare vie di pace e fermare la guerra in atto.

L’appuntamento è a Roma per rinnovare il nostro impegno contro tutte le guerre e la loro

preparazione. Abbiamo scelto come luogo di ritrovo il cippo dedicato a Giacomo Matteotti,

antimilitarista e obiettore di coscienza, vittima della violenza fascista, simbolo di tutti coloro che persero la vita lottando per la libertà, per la democrazia, per la pace.

Movimento Nonviolento

Pax Christi

Federazione Italiana Cemea

Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (OPAL)

Centro Studi Difesa Civile

Associazione per la Pace

Arci Servizio Civile Aps

Movimento Internazionale Riconciliazione

Centro Studi Sereno Regis

Emmaus Italia

Un Ponte per…

Noi Siamo Chiesa

Roma, 2 giugno 2022

Per info e adesioni: amministrazione@nonviolenti.org


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Commenti

Una replica a “La Repubblica pretende di festeggiarsi esibendo le proprie armi. Domani due giugno rifiutiamo questa logica.”

  1. Avatar Francesco Mignogna
    Francesco Mignogna

    Sottoscrivo. Da molti anni sento come incongrua la rappresentazione della Repubblica mediante le parate militari. Certo la Repubblica è anche Stato e quindi, per esempio, Forze Armate ( per le quali esiste comunque una specifica festa), polizia, magistratura, sindaci, dipendenti pubblici, insegnanti, medici SSN. Ma è anche società civile, esempio associazioni con obiettivi solidaristici, professioni e mestieri …

    Dovrebbe essere la festa della partecipazione civile e degli ideali condivisi. Il presidente potrebbe istituire un albo delle associazioni emerite da inviare e prevedere uno spazio di partecipazione ‘a richiesta’ e a rotazione .

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