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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

La speranza in Francesco I

“Noi Siamo Chiesa” si aspetta  dal nuovo vescovo di Roma Francesco I un pontificato degno del nome che si è scelto

Il portavoce nazionale di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il messaggio che giunge al popolo cattolico e al mondo è quello del rinnovamento e della speranza in una Chiesa che sappia chiudere con gli scandali della curia e col suo centralismo mefitico; che faccia pulizia completa sulla questione dei preti pedofili; che sappia percorrere senza paure e reticenze le strade indicate dal Concilio Vaticano II; che sappia ascoltare al proprio interno ed usare la misericordia e non l’esclusione; che sappia dire  al mondo parole di pace fondata sulla giustizia; che sappia riaprire la strada dell’ecumenismo con le altre chiese cristiane e rapportarsi con le altre religioni; che sappia avere rapporti corretti con i poteri civili. Gli aderenti e i simpatizzanti di “Noi Siamo Chiesa”  hanno  ricevuto la benedizione del nuovo papa e hanno partecipato alla benedizione che egli ha chiesto per sé al popolo romano”.

Roma, 13 marzo 2013


Pubblicato

Commenti

7 risposte a “La speranza in Francesco I”

  1. Avatar ene dignus
    ene dignus

    Caro Francesco, la tua elezione induce a credere che questa volta abbia “vinto” davvero lo Spirito Santo e non, come nelle precedenti volte, il maligno . La Chiesa stava e sta per implodere: ne sono prova il trionfo momentaneo del maligno presente in tutte le situazioni di conflitti del mondo, nella estrema miseria dei popoli a beneficio esclusivo di alcuni, stante la correità della chiesa ufficiale. I martiri cristiani non sono le vittime di carnefici , ma piuttosto il frutto avvelenato seminato dai tuoi confratelli, che, consigliati dal maligno , hanno pensato di appropriarsi di beni altrui, con la deliberata finzione delle “conversioni”. Il mondo non ha bisogno di essere convertito: L’uomo ha in sé Dio. Quindi ha solo bisogno di riconoscerlo: Evangelizzare, ma non convertire. La conversione, tentata o portata a termine, è un atto di violenza che dà origine a tutti le altre violenze .Questa affermazione è tanto vera quanto la retorica che accompagna l’elezione dei papi, ad uso e consumo di quanti si lasciano incantare dalle sirene. Guardati da Bertone, Bagnasco, e Lombardi e da tutta la curia: sono mentitori di professione, perché hanno sempre negato con sfrontatezza le malversazioni di uomini di chiesa o ad essi collegati. Restituisci subito il mal tolto allo stato e quindi al popolo italiano, e a tutti i popoli di tutto il mondo. Rivedi quelle parti della Bibbia che ancora contengono affermazioni spurie , che hanno il solo scopo di perpetuare il “potere”. Rinuncia alla successione petrina. Riconosci che la tradizione cattolica è una menzogna (come tutte le tradizioni) finalizzata alla conquista e alla conservazione del potere. Valorizza le reducciones restituisci il mal tolto dai tuoi confratelli al tuo popolo . Dacci un segnale forte quanto prima: ricordati che sei nato da donna, onora le Vergine, accordando alle donne il sacerdozio. Invocare la Vergine ad ogni conclusione di cerimonia e considerare impure le donne e quindi non degne del sacerdozio, è una bestemmia. La tua elezione è segno che Cristo non ha abbandonato la sua Chiesa, che, dopo la celebrazione della prima Eucaristia di Sua e nostra Madre con la raccolta del prezioso sangue del Figlio ai piedi della Croce, si è smarrita, essendosi smarrito anche il suo primo “vicario”, assieme a tutti gli apostoli.

  2. Avatar stefano
    stefano

    Cari Fratelli,

    Io sono perplesso e spaventato.
    Ci sono due nomi, di due grandissimi preti che si chiamavano Orlando Yorio e Francisco Jalics. Furono seviziati per sei mesi durante la dittatura militare argentina. La loro colpa era di andare a dire messa nelle baraccopoli, per questo furono accusati di essere due sovversivi.
    E purtroppo ci sono molti dubbi sulla responsabilità diretta del nuovo Papa per il loro arresto. Era il loro superiore Gesuita e tolse loro la protezione della Chiesa. intimandogli di smettere di fare il loro servizio pastorale.
    Appena prima del loro rapimento da parte dei militari Bergoglio agì con due provvedimenti immediati. Innanzitutto li escluse dalla Compagnia di Gesù senza nemmeno informarli, poi fece pressioni all’allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l’autorizzazione a dir messa.
    Tutto questo è raccontato nel bel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, del giornalista argentino Horacio Verbitsky.
    La mia Chiesa è quella dei fratelli Orlando Yorio e Francisco Jalics. Quella di Papa Francesco quale è?
    Un abbraccio
    Stefano

  3. Avatar maria cristina passaponti
    maria cristina passaponti

    Spero davvero che questo papa porti una ventata di aria fresca nella chiesa. Mi piace la sua voce,il suo aver indossato una povera croce, l’aver scelto il nome Francesco. Bisognerà pregare molto perche’ possa reggere l’urto dei poteri vaticani

  4. Avatar Lorenzo
    Lorenzo

    Carissim* fratell*,
    ovviamente dovrà fare chiarezza sul suo passato di fiancheggiatore della dittatura Argentina, e circa alcune sue dichiarazioni a riguardo delle donne in politica, nonché su alcuni temi etici.
    Saluti

  5. Avatar ene dignus
    ene dignus

    ohi,ohi quante cose son venuto a sapere in mattinata! avevo solo una pallida idea,ma non collegavo i nomi ai fatti . Speriamo che non siano vere! se no,è proprio il caso di dirlo,siamo caduti dalla padella sulle brace

  6. Avatar Vittorio da rios
    Vittorio da rios

    Si sa bene che ogni uomo ha una sua storia ,a volte pesante , altre volte leggera.
    Ci sono poi situazioni storiche particolari in cui bisogna praticare la –mediazione–,
    Anche quest’uomo ora papa ha la sua storia, solo lui conosce intimamente, se sia
    sempre stato dalla parte di Gesù Cristo, e quindi del vangelo, o –particolari , condizioni
    storiche-politiche nonchè economiche, l’abbiano seppur momentaneamente portato ad
    allontanarsene. E un fatto questo che riguarda lui e la sua coscienza.
    Il nome scelto è alquanto impegnativo, e promette bene, saggezza vuole che si verifichi
    con fatti concreti quanto innovatore sarà questo uomo ora papa.
    D’altro canto non si riesce a capire bene –almeno per mio conto– come mai questi
    uomini del potere curiale romano che amano circondarsi di cosi tanta –sacralità–
    e dicono essere –illuminati dallo spirito santo, non riescono a percepire cosa chiede
    oggi l’universo credente alla sua Chiesa. Collegialità nelle scelte, totale trasparenza nelle
    istituzioni ecclesiali, iniziando dallo IOR e che diventi una banca Etica, superamento del tabù
    del celibato, quindi matrimonio dei sacerdoti, abbattimento dell’altro tabù il sacerdozio
    femminile, con accesso a tutte le cariche ecclesiali, non ultima quella di avere in tempi non
    remoti una donna papa. Poi una questione fondamentale almeno cosi io penso, cambiare
    radicalmente il concetto di carità: una Chiesa non per i poveri ma dei poveri, e in questo ci
    viene in soccorso la teologia della liberazione. Anche Francesco I ora papa, dovrà riconoscerne
    tutta la portata rivoluzionaria nel nome del Vangelo di Gesù Cristo. D’altro canto siamo quasi al
    paradosso bisogna pur dirlo: l’altra Chiesa quella meno sacrale e curiale la –vera Chiesa–
    Espressa da uomini come Milani, Turoldo, Balducci, Mazzi,Girardi,Franzoni,e molti altri, già decenni fa non avevano annunciato al mondo come doveva essere la Chiesa del terzo
    millennio? Un mio carissimo amico scrittore autore di un bellissimo saggio –originale–
    su papa Luciani, studioso di questioni sociali e religiose,cosi commenta l’elezione di
    Francesco I: –non porterà cambiamenti particolarmente significativi, ma preparerà
    a chi li succederà tutti gli elementi concreti e fattivi per costruire una Chiesa nuova
    purificata e risanata–. Fuori i mercanti dal tempio e Cristo tornato alla casa del padre.
    Finalmente una Chiesa universale, Planetaria, direbbe padre Balducci dove l’altro
    a prescindere sia finalmente te stesso.

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