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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

La critica sferzante di “Noi Siamo Chiesa” sulla linea della gerarchia cattolica sul caso Englaro

         NOI SIAMO CHIESA

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STAMPA

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Solo astratti principi e passione ideologica nella “campagna” delle
gerarchie della Chiesa contro la pretesa eutanasia nel caso Englaro. Si estende
il dissenso nel mondo cattolico.

 

 

Da tutte le
informazioni che da anni tutti hanno, nei confronti  di Eluana Englaro si sta attuando  un accanimento terapeutico oltre ogni limite
ed in presenza di una esplicita, e a suo tempo 
manifestata, volontà della giovane di non essere tenuta in vita
artificialmente in assenza di coscienza.

Quello che scandalizza è la
“campagna” delle istituzioni ufficiali della Chiesa nel sostenere, nel caso
specifico, l’esistenza di un intervento di eutanasia e di un attentato alla
vita, qualora si interrompa l’assistenza che viene  ora praticata.

 

Nelle parole
del Presidente della Pontificia Accademia per la vita Mons. Rino Fisichella la
crudeltà prevale sulla pietà, il furore ideologico sull’analisi della
situazione concreta, la fedeltà a pretesi principi universali ed astratti sulla
vera passione per la vita che è
propria del messaggio del Vangelo di Gesù.

 

Nel mondo
cattolico è diffuso lo sbigottimento per la linea oltranzista ora prevalente
nella gerarchia della Chiesa su questa vicenda 
ed è ampio il consenso per la nota posizione del cattolico  senatore 
Ignazio Marino. “Noi Siamo Chiesa” esprime solidarietà ed amicizia alla
famiglia Englaro ed auspica che il Parlamento discuta ed approvi al più presto
una legge sulle direttive anticipate di fine vita.

 

Roma 10 luglio 2008                                                              “NOI SIAMO CHIESA”

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                      

   

 

 

 

 


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Commenti

2 risposte a “La critica sferzante di “Noi Siamo Chiesa” sulla linea della gerarchia cattolica sul caso Englaro”

  1. Avatar
    Anonimo

    Premetto che sono uno di voi ed ho aderito a Noi Siamo Chiesa.
    Anche a me non sono piaciute le sentenze di Bagnasco e di altri porporati, ma vorrei comunque condividere il mio profondo disagio di fronte a questa vicenda. Alcuni cattolici “critici” hanno fatto appello all’umanità e alla ragionevolezza. Noi Siamo Chiesa mi sembra sia schierata tra questi e mostri una certa chiarezza di vedute sulla situazione come già era avvenuto per Welby.
    Però, come non mi convincono le certezze eccessive del Vaticano, non mi convincono neppure le certezze uguali ed opposte dell’Associazione NSC. Qui non si tratta di spegnere una macchina. Questa è una persona in cui gli organi vitali funzionano: bisogna solo darle da mangiare.
    Lavorando con disabili molto gravi ho visto persone “quasi” come Eluana e rabbrividisco al solo pensiero che all’improvviso qualcuno potrebbe decidere di togliere loro i viveri. Capisco anche che non ha senso tenere una persona inchiodata ad un letto se quando era cosciente aveva espressamente detto che avrebbe preferito la morte. Insomma non ho certezze, e proprio per questo vorrei invocare un principio che mi è molto caro, del filosofo contemporaneo Hans Jonas: in dubio pro malo. Cioè, “nel dubbio dà ascolto alla prognosi peggiore piuttosto che alla migliore, poichè la posta è diventata troppo alta per il gioco” (cfr. Tecnica, Medicina ed Etica – Einaudi). E non avvertite anche voi il pericolo che domani, in una società con molti anziani, qualcuno decida un pò troppo velocemente che per liberare qualche letto d’ospedale la cosa più semplice potrebbe essere quella di non cambiare la flebo?
    Mauro Borghesi
    http://alternativenellachiesa.blogspot.com/

  2. Avatar
    Anonimo

    Caro Mauro, sì, sono d’accordo, forse ci vorrebbero toni più meditati da parte di tutti anche da parte nostra. Ma capisco l’esasperazione di chi vede montare una campagna battente senza pietà. L’Avvenire dedica due pagine intere ogni giorno da un mese e non so quanti editoriali. Si andrà a un caso Welby, si faranno processioni , manifestazioni ecc…si negherà il funerale in Chiesaecc… ma la tutela della vita è solo all’inizio ed alla fine mentre ogni giorno si muore nel canale di Sicilia , in Afghanistan, nel Darfur dove “la pietà è morta” ?

    Fino ad ora tra gli amici di Noi Siamo Chiesa ho trovato consenso al comunicato che ho fatto. Ovviamente ne scriveremo ancora Vittorio Bellavite

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