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Leonardo Boff invita a votare per Haddad. Oggi si gioca il destino del Brasile. Leggi anche il testo delle Comunità di base europee

Dichiarazione di voto per la Democrazia e per Fernando Haddad

Leonardo Boff*

Vengo dalla Teologia della Liberazione che ha come asse fondamentale l’opzione per i poveri, contro la povertà e a favore della giustizia sociale e della liberazione.

Nello spettro politico Brasiliano, non vedo nessun partito politico eccetto il PT che abbia dato tanta centralità ai poveri e alle minoranze politiche che sono, in verità maggioranze numeriche come neri/e, nativi, abitanti dei Quilombos e dei socialmente discriminati per la loro condizione sessuale e altri. Viaggiando, per lavoro, attraverso molti territori e osservando gruppi popolari poveri, ho sentito molte volte dalla loro bocca: Lula è stato l’unico che ha pensato a noi e ci ha dato l’opportunità di uscire dalla fame e dalla miseria.

Ecco qui la mia principale ragione per votare la coppia Fernando Haddad e la vice Manuela d’Ávila, per portare avanti questo progetto sociale veramente messianico: soccorrere gli affamati, garantire che nessuno muoia prima del tempo e fare giustizia agli oppressi e a quelli che sono diventati invisibili.

Si mugugna che il PT si è macchiato di corruzione, non il PT nel suo insieme, ma alcuni leader importanti tra le fila del suo governo. La corruzione ha attraversato tutti i partiti,  con qualche rara eccezione. In altri partiti si contano corrotti più che nel PT. Tutto questo deve essere riconosciuto e, se identificata, specialmente per l’arricchimento personale la corruzione deve essere severamente punita.

 Ma facciamo giustizia alla verità dei fatti: la maxi-corruzione che sfiora tutta la nostra storia e continua fino ad oggi è l’evasione fiscale. Dall’anno passato ad oggi, sotto Temer fino al 09 agosto 2018 sono stati evasi direttamente o per esenzione fiscale dalle imprese e dalle Banche, circa 450 miliardi di reais. Sono dati del procuratore del Ministero delle Finanze.

Che significa tutto questo? Che tutta la corruzione nella Petrobras e nelle grandi imprese è stata di circa 40 miliardi di Reais, cioè ci fa capire la sproporzione tra una corruzione naturalizzata e l’altra per finanziare soprattutto campagne elettorali.

Tutte e due fanno male al paese, sottraendo risorse destinate a migliorare la vita del popolo.

Una ricerca condotta dal Senatore Paim, fatta con risorse tecniche del Senato stesso, è arrivata alla stessa conclusione. Se questo debito fosse saldato, non sarebbe necessario fare la riforma della Previdenza e nemmeno stabilire un tetto ai costi per la sanità e per l’istruzione.

Il giudice Sergio Moro, tanto zelante nel combattere la corruzione, perché non corre dietro a questo tipo di corruzione maggiore, facile da scoprirsi altamente negatrice del bene comune?

Tra molti argomenti io ne sfodero a favore di Haddad-Manuela, soltanto uno a favore di Haddad: si tratta di un uomo sensibile alla sofferenza umana, competente amministratore, con eccellente formazione accademica, dottore in filosofia (viva Platone che voleva un filosofo come capo dello Stato), laureato in diritto e economia. Lui ha saputo abbassarsi al livello del popolo per ascoltare il grido degli oppressi e fare politiche che facessero smettere quel grido. Una simile sensibilità vale anche per la vice Manuela d’Ávila, che ha lavorato con i più poveri di Porto Alegre.

La maggior crisi di umanità, maggiore di quella economica, politica, culturale e morale, già lo diceva Betinho e lo ripete a ogni momento Papa Francesco: è la mancanza di sensibilità di esseri umani verso gli altri umani.

Questa sensibilità Fernando Haddad l’ha dimostrata quando era ministro dell’Educazione e poi come Prefetto di São Paulo, con le politiche sociali e educazionali da tutti riconosciute.

 Gravemente insensibile si è dimostrato il candidato Jair Bolsonaro. Tra i tanti esempi, scegliamo il seguente. Quando le donne in lacrime cercavano di avere i resti mortali, almeno qualche osso dei loro cari figli e figlie, assassinati o spariti, Bolsonaro rispose: “chi cerca ossi sono i cani” risposta che oltre ad essere una innominabile offesa a quelle donne, dimostrando il suo livello di mancanza di sensibilità e la più profonda disumanità…

 Per questa e altre ragioni, il mio voto è per Fernando Haddad e Manuela d’Ávila che avranno come primo impegno quello di riconciliare il paese e riscattare un minimo di sensibilità – il diritto del cuore- per metter su un governo che sia come diceva Gandhi un gesto amoroso verso il popolo e la cura della casa comune.

 *Leonardo Boff, filosofo, teologo e scrittore. Petropolis, 24.X.2018.

 Traduzione di Romano Baraglia & Lidia Arato

 

 

APPELLO PER IL BRASILE

Consapevoli che i poveri sono i primi e principali destinatari del messaggio evangelico, che è messaggio di sorellanza e fratellanza universali e perciò di liberazione dei poveri e degli oppressi, convinti inoltre che, come recita la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”, noi come cristiani/e e come cittadini/e europei/e non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra grande preoccupazione e la più ferma condanna per quanto sta accadendo in Brasile.

Portata avanti in nome, per conto e nell’interesse dei ricchi – che non vogliono rinunciare ai propri privilegi e non accettano di ridurre il loro potere di dominio – è in atto una strenua lotta contro i poveri e quanti hanno provato a mutare le condizioni di ingiustizia che gravano sul paese.

E’ una lotta condotta senza esclusione di colpi, calpestando i diritti umani, propalando notizie false, costruendo artificiose accuse basate sull’alterazione dei fatti e sulle menzogne, ricorrendo ad ogni mezzo per tentare di discreditare chi è schierato in difesa dei poveri.

Si tratta del ripetersi di una inveterata e collaudata tecnica cui il “potere” ricorse anche contro Gesù di Nazareth che poté essere messo a morte, proprio perché era stato discreditato agli occhi delle masse.

Noi speriamo che questa volta in Brasile questo perfido gioco non riesca e facciamo perciò appello a tutte le forze progressiste affinché facciano fronte comune contro questo rischio e alle elettrici e agli elettori brasiliani perché non si lascino ingannare dalla campagna di menzogne e non soggiacciano alle intimidazioni.

E’ appena venuto alla luce lo scorso 18 ottobre che la campagna elettorale di Bolsonaro ha ricevuto un cospicuo sostegno finanziario da ambienti statunitensi in maniera illegale, tanto che è stata avanzata la richiesta di annullare le elezioni che lo hanno visto prevalere su Fernando Haddad.

Anche se vi sono i presupposi giuridici, tale richiesta ha scarsissime probabilità di venire accolta dal Tribunale Superiore Elettorale, fermamente controllato dagli avversari di Lula e del suo partito.

E’ chiaro comunque che il ribaltamento delle previsioni nel giro di un solo mese si spiega oltre che con la campagna di menzogne e le tante violazioni della legislazione brasiliana anche con l’interferenza straniera.

Ancora ai primi di settembre Lula, benché incarcerato era al primo posto nei sondaggi e vedeva crescere il suo consenso; invece il 7 ottobre Bolsonaro ha staccato di venti punti Fernando Haddad che corre alla elezione per il Partito dei Lavoratori in sostituzione di Lula impedito a parteciparvi essendo stato dichiarato ineleggibile dal Tribunale Superiore Elettorale a causa della sua proditoria incarcerazione.

La situazione è dunque critica e gravissima. Noi ne siamo fortemente preoccupati non soltanto per la doverosa solidarietà nei confronti del Popolo Brasiliano, ma anche perché quando in un Paese si viola così platealmente la legalità è in tutto il mondo che si indebolisce la forza del diritto.

E’ per questo che chiediamo ai Governi dei nostri Paesi di fare ogni sforzo per le vie diplomatiche e nelle sedi appropriate perché in Brasile si ripristini il rispetto delle Leggi.

Le Comunità Cristiane di Base europee

(27 ottobre 2018)


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