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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Lettera aperta di “Noi Siamo Chiesa” alle associazioni dell’area cattolicodemocratica sul caso Englaro e il testamento biologico

Lettera aperta alle
associazioni dell’area cattolicodemocratica

Ad Agire politicamente, Città dell’uomo, La Rosa Bianca, FUCI, Pax Christi, Fondazione Giuseppe Lazzati, Associazione Giuseppe Lazzati, Sinistra Cristiana e ad altre associazioni e riviste dell’area

Care amiche, cari amici,


vi scrivo a nome del movimento “Noi Siamo Chiesa”, di cui sono il
coordinatore, per esprimervi le nostre preoccupazioni su come affrontare due
questioni che agitano il mondo cattolico
in questo momento. Mi riferisco al caso Englaro ed alla questione, ben distinta
ma collegata, di una possibile legge sul testamento biologico.

Sul primo caso, tra i cattolici non
esistono solo la rigida posizione ufficiale e le affermazioni ideologiche della
stampa fiancheggiatrice, ma anche, a tutti i livelli, perplessità, dubbi e
desiderio di una riflessione più pacata su cosa siano per un credente la vita,
la morte e il rispetto per la libertà di coscienza. Noi, con altri, ci siamo
presi il compito di esprimere la posizione più critica (con il testo che si può
leggere sul sito htpp://appelli.arcoiris.tv/Eluana_Englaro/ insieme alle 1070
firme di adesione ad oggi pervenute); ma ben conosciamo punti di vista più
problematici del nostro tra quanti non partecipano alla “campagna” dell’Avvenire e sono infastiditi dai toni e
dai contenuti dei pronunciamenti delle gerarchie ecclesiastiche

A
proposito, poi, del testamento
biologico, mentre condividiamo l’apertura del card. Angelo Bagnasco alla redazione di una legge, ci
preoccupa moltissimo la sua indicazione tassativa di quelli che dovrebbero esserne
i contenuti. Essi, infatti, prefigurano una rottura netta con tutta l’area
laica e sono lontani dalle migliori competenze e riflessioni di moltissimi
medici, bioeticisti, giuristi ed uomini di cultura, alcuni dei quali di chiara
estrazione cattolica.

Lasceremo dunque solo Ignazio Marino, il
cui “Appello per il diritto alla libertà di cura” (ha raccolto a oggi 25.000
adesioni) è stato contestato frontalmente sull’Avvenire del 4 dicembre? Lo lasceremo solo quando afferma che
l’alimentazione e l’idratazione nasogastrica di persone in stato vegetativo
permanente sono una forma evidente di
accanimento terapeutico, come del resto sostiene gran parte della scienza
medica, oltre che il buonsenso?

Stiamo traducendo il Christliche Patientenverfugung (testamento cristiano dei malati),
firmato congiuntamente nel 1999 dalla
Chiesa cattolica e da quelle evangeliche in Germania. Esso va nella direzione
dell’autodeterminazione e del rifiuto dell’accanimento (è già stato
sottoscritto – ci dicono – da tre milioni di credenti). Potrebbe essere un
testo da usare utilmente.

Assistiamo,
ancora una volta, a un duro scontro in merito a questioni che esigerebbero più
laicità, maggiore consapevolezza delle mediazioni doverose e necessarie, oltre
che un alto senso morale. Di fronte a questa situazione non possiamo nascondervi la nostra sorpresa
di fronte al silenzio, sulle questioni sollevate, di quella che si usa definire
l’area dei cattolici democratici che, soprattutto negli anni ’70, giocò un
ruolo significativo su questioni importanti (penso alla legge sul divorzio e
alla legge n. 194). Ci permettiamo perciò di rivolgerci a voi che, di questa
area, siete l’espressione più significativa e lontana da preoccupazioni
strettamente politiche.

E’ ancora possibile esprimere una voce
autorevole che inviti a rinunciare alle crociate e a riflessioni più
complessive che non siano condizionate in partenza da posizioni già troppo
definite? E’ possibile farlo rapidamente, poiché i tempi sono stretti e in
questi giorni le questioni sono ritornate all’attenzione di tutta l’opinione
pubblica? Svolgendo il nostro ruolo di piccolo movimento di testimonianza,
questa è la sollecitazione che ci permettiamo di farvi a partire dalla comune
viva preoccupazione per questa nostra Chiesa e per la nostra società che ha, ora,
ben altri pressanti problemi che la preoccupano.

Un abbraccio fraterno nella serenità del
Natale a ognuno di voi e alle vostre famiglie

Vittorio
Bellavite

Roma-Milano, 20
dicembre 2008


Pubblicato

Commenti

3 risposte a “Lettera aperta di “Noi Siamo Chiesa” alle associazioni dell’area cattolicodemocratica sul caso Englaro e il testamento biologico”

  1. Avatar
    Anonimo

    aspetto la traduzione del testo tedesco, sarà una lettura utile e istruttiva.
    tommaso

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