Logo Noi Siamo Chiesa

Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Lupi e Comunione e Liberazione

La Repubblica dei bigotti
DIDOMENICO BARRILÀ

IMMAGINO VI ACCADA tutti i giorni che un costruttore regali un orologio da diecimila euro a
vostro figlio e gli offra pure un posto di lavoro. Se invece siete tra coloro a cui queste cose non
accadono, fatevi consigliare dal ministro ciellino Maurizio Lupi, perché la botta di fortuna sembra
essere toccata proprio a lui. Naturalmente non aveva “chiesto nulla”, ma le intercettazioni
smentiscono, malgrado ciò si è premurato di informarci che non pensa di dimettersi, ci mancherebbe,
niente eccessi di zelo, tuttavia siamo curiosi di sapere quanto sono costati alla collettività, e ai
concorrenti meno gentili, quegli regalini così innocenti. Come tutti i seguaci del suo movimento
religioso, anche il ministro tiene alla difesa della famiglia, che comincia, per progressione logica, dalla
propria. Inoltre le sue colpe, come quelle dei confratelli, si stemperano per definizione. Sono sempre
mossi da intenzioni positive, e questo garantisce larghe indulgenze preventive. Almeno così se la
raccontano tra di loro.
Mesi fa avevo scritto, su questa stessa pagina, che affidare le infrastrutture a Maurizio Lupi non era
una grande idea.
La Lombardia era appena uscita, si fa per dire, da un ventennale “trattamento” ciellino, conclusosi con
un trionfo di scandali, arresti e rinvii a giudizio. Loro, i ciellini, amano la sussidiarietà -non faccia il
maggiore quello che può fare il minore- ma quando capita, e capita spesso, che il “maggiore” siano essi
stessi, preferiscono arrangiarsi in proprio. Sarebbe istruttivo, a questo proposito, un giro perlustrativo
nei posti pubblici lombardi, ospedali, società partecipate (tipo Trenord), parastato vario (Eni inclusa),
e mettersi a contare quanti ciellini sono stipati in questi luoghi. Una miriade, ladri di destini altrui che,
sovente senza merito, si sono garantiti uno stipendio per la vita.
Penso a quella chiesa che voleva dimenticare un martire come Oscar Romero ma che parlava (e
purtroppo parla) di beatificare don Luigi Giussani, il fondatore del Movimento, proprio colui che
definiva Silvio Berlusconi “Uomo della Provvidenza”. Nientedimeno. Prima o poi qualcuno
dovràspiegarci cosa c’entra Comunione e liberazione col cattolicesimo. Non bastano le parole severe
pronunciate da papa Francesco nel corso della recente udienza ai seguaci del Movimento, un buffetto
paterno che non scalfisce la corazza impermeabile sotto cui si nasconde un gigantesco problema di
pedagogia religiosa e civile. Se qualcuno vuole chiarirsi le idee, prenda in mano gli scritti degli anni
Cinquanta/Sessanta del fondatore.
Purtroppo nessuno degli amici di Movimento dirà pubblicamente una parola di biasimo sul ministro
Lupi, si fermeranno al pettegolezzo interno. Così come nessuno aveva fiatato su Formigoni o su quel
loro dominus, un sacerdote, appena condannato dal Vaticano per abusi su minori. I “nostri” non
peccano mai, per definizione. Un tristissimo cristianesimo segregato, che chiude Gesù in un sarcofago
e allontana le persone libere dalla chiesa. Meglio un dignitoso Inferno a un Paradiso vicino a costoro.
Tutti sanno che la ripresa del Paese è impossibile se non si pone un freno alla corruzione, ma nessuno
ascolta, soprattutto la politica. L’ultima retata, quella che forse pone fine alla carriera del brindisino
Ercole Incalza e mina quella del ministro Lupi, è clamorosa ma non inattesa. Ci ricorda, una volta di
più, che l’Italia è un elefante morente, alla cui carcassa sono attaccati milioni di parassiti, dai
consiglieri comunali che rubano i gettoni di presenza, ai politici corrotti di ogni rango e a quelli che
corrotti non sono, ma si mostrano incapaci di opporre coraggio e solide competenze ai burocrati
infedeli e a chi dissangua le casse pubbliche.
Forse il ministero delle infrastrutture dovrebbe sparire, perché fonte di enormi diseconomie, e lo Stato
non dovrebbe costruire direttamente grandi opere, semmai acquistarle chiavi in mano. Chissà se
finirebbe la cuccagna, soprattutto per gli squali che stanno divorando presente e futuro, e che vedono
la magistratura come il fumo negli occhi. Vorrebbero agire indisturbati perché eletti da quel popolo che
poi costringono a confidare nella magistratura.


Pubblicato

Commenti

2 risposte a “Lupi e Comunione e Liberazione”

  1. Avatar alberto
    alberto

    L’articolo non è completo. Prego di riportalo integralmente. Grazie

    1. Avatar admin
      admin

      Grazie, ho corretto
      V.B.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *