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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Maroni abbraccia forte forte la destra cattolica

Incontro a difesa della famiglia organizzato dalla Regione Lombardia
in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Tempi, Obiettivo Chaire, Nonni 2.0

Sabato 17 gennaio 2015, ore 15:00
Palazzo Regione Lombardia
Auditorium Testori
Piazza Città di Lombardia 1
Milano

PROGRAMMA

Saluti iniziali

Cristina Cappellini Assessore alle Culture, Identità e Autonomie

Introduce

Massimo Introvigne Presidente Comitato “Sì alla Famiglia”
Modera
Luigi Amicone Direttore del Settimanale “Tempi”
Interverranno
Costanza Miriano Giornalista
Mario Adinolfi Direttore del quotidiano La Croce
Padre Maurizio Botta Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri
Marco Scicchitano Ricercatore clinico ITCI, Coordinatore Progetto Pioneer

Conclusioni
Massimiliano Romeo Primo firmatario mozione giornata della famiglia
Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia


Pubblicato

Commenti

Una replica a “Maroni abbraccia forte forte la destra cattolica”

  1. Avatar Vittorio da rios
    Vittorio da rios

    A proposito del settimanale –Tempi– e di altri fogli che si richiamano alla croce
    ai tempi del tentativo di –scomunica– della fondatrice di Noi Siamo Chiesa
    mi sono imbattuto spesso –volutamente– non lo nego nei loro siti web.
    Riporto l’ultimo di una serie di commenti che ho intrattenuto con Andrea tra
    l’altro devo dire aperto al dialogo rispetto ad altri al limite della calunnia e dello
    spregio personale, sul sito di –Tempi–ritengo che esprima alcune considerazioni
    sulle quali la destra cattolica dovrebbe fare riflessione.
    Come è mia abitudine e –necessità– cito Padre Ernesto Balducci.

    Caro Andrea mi permetta una piccola –.finestra –biografica.
    Fin da giovanissimo il vangelo e la bibbia sono state tra le mie
    amate e profonde letture. Poi il percorrere con –leopardiana–
    passione le lunghe e complesse vie della teologia e della filosofia.
    della letteratura,della storia, con notevole escavazione di materie come
    l’antropologia, la sociologia,le scienze economiche, la fisica La
    biologia, la psicanalisi,ecc.E ho sempre ritenuto che tutto il
    sapere è armoniosamente collegato,però in costante –evoluzione–.
    in divenire.Io non ritengo che all’uomo serva la –sacralità– perché
    egli stesso è sacralità, e nessuno autorità, ameno che non veniamo
    risucchiati entro la cornice del dogma allora ci troviamo in bilico tra
    l’irrazionale porta spalancata all’insacralità disumana del dogma ,che
    inevitabilmente ci conduce allo scandalo delle istituzione paganeggianti
    dei riti codificati delle pratiche religiose assunti non al servizio di Dio
    meno che mai a Cristo. Del tutto inadeguate poi all’uomo e alla sua
    salvezza, e redenzione. Il dogma e la sacralità fuori dall’uomo, è una
    costruzione tipicamente umana nulla centra con la creazione di Dio
    e la salvezza dell’umanità tutta rappresentata dall’estremo sacrificio
    del Cristo.Un mio grande maestro che le ho citato Padre Ernesto
    Balducci figlio di minatori dell’Amiata uomo di vasta cultura e di fede
    nell’uomo e in Cristo.
    –Paolo VI grande e raffinato intellettuale –quando
    arrivò alla diocesi di Milano portò 90 casse di libri che riempi i freddi
    corridoi della sede della diocesi diceva di Balducci–: a Firenze
    c’è del vino buono. lo ha sempre difeso dalle grinfie cosi poco cristiane
    del Cardinale Florit. Diceva Appunto Balducci in senso metaforico
    basta utilizzare le parole di carta dei libri dei codici. Basta leggere
    sulle tavole di bronzo perché anche da li se formato il potere che ha
    portato a uccidere l’innocenza, il Cristo. Dobbiamo,leggere sulla
    carne viva dell’uomo imparare dall’uomo, dall’emarginato, dall’uomo
    randagio da chi non ha nient’altro che la sua passione e disperazione
    dagli oppressi da tutti i lacci di schiavitù antiche, quanto moderne.
    Balducci ci ha tracciato l’autostrada che l’ominide deve percorrere,
    per la costruzione dell’uomo planetario non più letale e assassino
    L’uomo appunto nuovo, inedito, che sappia riconoscere
    a prescindere quale sia la sua storia culturale, religiosa. e da qualsiasi
    sito del pianeta provenga che l’altro è te stesso. Solo cosi potremmo
    tentare di decifrare l’universale sacrificio della croce.
    La saluto caramente Vittorio.

    Come spesso accadde nelle nostre piccole periferie politiche quando non si
    possiede argomenti seri, oppure peggio si sposta l’attenzione della gente su questioni
    ritenute –sacrali– come la famiglia si corre il rischio di fare un cattivo servizio e al
    concetto stesso di–politica–e ancor peggio alla famiglia nella sua essenza.
    Un caro saluto.

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