Card. Müller su lettera 4 cardinali: no a polarizzazioni ( dalla Radio Vaticana)
La Congregazione per la Dottrina della Fede – ha detto il porporato – si muove e parla “con l’autorità del Papa” e non può “partecipare alla diatriba delle opinioni”. Il cardinale Müller fa notare come la lettera sia indirizzata personalmente al Santo Padre, il quale potrebbe “incaricare” il Dicastero a risolvere la questione, in quanto organismo competente per tutte le tematiche relative al magistero ecclesiale sulla fede e sulla morale.
Dibattito obiettivo, no a polarizzazioni
Il prefetto ha chiesto un dibattito sereno sulla Lettera apostolica “Amoris laetitia”: “In questo momento – ha sottolineato – è importante che ognuno di noi rimanga obiettivo e non si lasci trascinare in una sorta di polarizzazione e meno ancora contribuisca a rinfocolarla”.
Affermazioni Papi precedenti sempre valide
Il cardinale Müller non affronta direttamente il punto contestato, cioè se in alcuni casi, singoli e ben motivati, i divorziati risposati possano essere ammessi alla Comunione. Ha però sottolineato che questo documento non deve essere interpretato come se le affermazioni dei Papi precedenti e della Congregazione per la Dottrina della Fede non siano più valide e ha citato espressamente la risposta ufficiale del Dicastero alla lettera pastorale di tre vescovi dell’Alta Renania del 1993, in cui il cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione, aveva respinto la richiesta dei presuli di fare un’eccezione in casi singoli sulla Comunione ai divorziati risposati.
Indissolubilità matrimonio e misericordia di Dio
L’indissolubilità del matrimonio – ha ribadito il cardinale Müller – deve essere il “fondamento inamovibile dell’insegnamento per ogni accompagnamento pastorale”. Al tempo stesso – ha precisato – Papa Francesco vuole aiutare tutti coloro il cui matrimonio e le cui famiglie si trovano in crisi, “a trovare una via che sia in corrispondenza con la volontà sempre misericordiosa di Dio”.
Vittoria della verità, non trionfo del potere
Infine, il porporato respinge le teorie su presunte lotte intestine in Vaticano tra quanti premono per una riforma e quanti invece frenano: stiamo parlando “della vittoria della verità – ha concluso – e non del trionfo del potere”.
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