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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Noi Siamo Chiesa è solidale coi cattolici tedeschi che stanno partecipando al loro “percorso sinodale”

“Noi Siamo Chiesa condivide il “percorso sinodale” avviato in Germania. Esso interessa tutta la Chiesa toccando questioni vitali per l’evangelizzazione.

Siamo in molte e molti anche in Italia a guardare con interesse e speranza al processo sinodale in corso nella Chiesa tedesca.

Esso, prima di tutto, dimostra che la Chiesa tedesca è vitale e vuole reagire alle difficoltà e alle sfide dell’annunciare il Vangelo in modo credibile oggi, a cominciare dalla necessità di “guarire” quella prassi ecclesiale che ha permesso gli abusi sessuali sui minori commessi da membri del clero, le coperture garantite dalla gerarchia agli autori e il disinteresse, quando non il disprezzo, dell’istituzione ecclesiastica per le vittime, affrontando questi scandali con coraggio, trasparenza e verità.

Certo alcuni tratti tipici della Chiesa italiana (l’abitudine a considerarsi il centro e il metro di misura della cattolicità, la sua influenza sulla politica e sui mass media, la presenza di un consistente cattolicesimo “culturale”, la relativa abbondanza di preti, il clericalismo diffuso, la scarsa formazione teologica del laicato, ecc.) fanno sì che tra noi prevalgano l’ignoranza e l’indifferenza verso il processo sinodale tedesco. E non manca chi consideri la discussione in atto nella Chiesa tedesca come l’espressione dello “spirito antiromano di quei criptoluterani”.

Tuttavia cresce anche in Italia il numero dei credenti che comprendono come sia ormai necessario superare i silenzi e le complicità nei casi di pedofilia da parte di ecclesiastici, l’esclusione delle donne da tutti i ruoli ecclesiali, una visione della sessualità non in grado di dar conto della molteplicità dell’esperienza umana, relazioni di potere inadeguate alla sensibilità moderna e fonte di gravi abusi, una gestione poco trasparente delle proprie finanze, un modello di Chiesa autoritario, escludente e passivizzante, incapace di testimoniare l’amore senza condizioni del Dio cristiano e di dire una parola rilevante per la società oggi, soprattutto di fronte alla crisi pandemica ed economica.

Purtroppo questa critica si traduce più nell’abbandono della comunità ecclesiale che in un impegno riformatore, sebbene non manchino gruppi attivi e ne nascano di nuovi soprattutto espressione del protagonismo delle donne e delle persone lgbt. Le inchieste d’opinione e le ricerche sociologiche, infatti, mostrano chiaramente l’insoddisfazione della maggioranza dei cattolici e delle cattoliche italiane, soprattutto dei giovani, la cui partecipazione alla Chiesa ha registrato un vero crollo nell’ultimo decennio.

Siamo, perciò, grati alle cattoliche e ai cattolici della Germania perché affrontano apertamente questioni che riguardano anche le Chiese degli altri paesi, compreso il nostro, e lo fanno aprendo la strada a processi sinodali in via di preparazione in Australia, Svizzera, Irlanda, Italia, ecc. Con la loro vita di fede, la loro elaborazione teologica e il loro sforzo di comunicare il Vangelo in un mondo mutevole, anche percorrendo con audacia cammini nuovi, queste sorelle e questi fratelli si fanno carico di “dare ragione della propria speranza” (1Pt 3, 15) di fronte all’opposizione e alla diffidenza che suscita il loro percorso sinodale in alcuni ambienti anche ecclesiali. La loro riflessione, il loro discernimento, il loro travaglio sono dunque preziosi anche per noi, e noi siamo solidali e guardiamo con simpatia e speranza al processo sinodale tedesco, convinti che da esso possiamo trarre ispirazioni, consapevoli che la sua fatica è fatta anche in nome nostro, coscienti che la passione dei cattolici e delle cattoliche della Gerrmania beneficierà anche le altre Chiese nazionali, sicuri che il suo esito avrà un’influenza ben oltre i suoi confini e potrà indicare una strada.

Possano i cattolici e le cattoliche di Germania non sentirsi soli. Noi siamo uniti a loro.

Roma, 27 aprile 2021                                    NOI SIAMO CHIESA


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