NOI SIAMO CHIESA RILANCIA IL PROPRIO IMPEGNO
Il 10 giugno e il 15 luglio il Coordinamento nazionale di Noi siamo Chiesa ha tenuto un seminario per riorganizzare e rilanciare il lavoro del movimento. Di seguito il documento conclusivo.
L’attività di Noi siamo Chiesa (Nsc) si radica nel Concilio Vaticano II, per esempio nella volontà di rendere la Chiesa, “santa e bisognosa di purificazione”, sempre più conforme al progetto del Regno secondo lo stile di Cristo descritto in Lumen Gentium 8, quindi impegnata a “comunicare agli uomini i frutti della salvezza” attraverso “la povertà e la persecuzione” e a riconoscere “nei poveri e nei sofferenti l’immagine del suo fondatore”, premurandosi “di sollevarne la indigenza” e cercando “in loro di servire il Cristo”, per cui “avanza continuamente per il cammino della penitenza e del rinnovamento”.
In tale cammino di rinnovamento si inserisce l’Appello dal popolo di Dio che, partito dall’Austria nel 1995, rilanciato in Italia all’inizio del 1996 e divenuto base del movimento internazionale We are Church nel 1997, proponeva un programma di riforme della Chiesa comprendente il pieno riconoscimento della pari dignità di tutti i credenti e il superamento della divisione tra clero e laicato, la partecipazione delle Chiese locali alla nomina dei vescovi, l’apertura dei ministeri ordinati alle donne, il diritto di celebrare l’eucaristia in una pluralità di forme, l’abolizione dell’obbligo del celibato per i preti e il reintegro dei preti sposati nel servizio alla comunità, una valutazione positiva della sessualità (quindi libertà di coscienza nella regolazione delle nascite, revisione dell’esclusione dei divorziati risposati dall’eucaristia e superamento di ogni discriminazione delle persone omosessuali), un impegno anche ecumenico per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato (quest’ultimo punto, il sesto, aggiunto dall’Italia per sottolineare che la proposta di riforma della Chiesa per essere credibile non può essere scissa, in chi la propone, da una collocazione chiara e militante sui grandi problemi dell’umanità di oggi, come il rapporto Nord/Sud, il disarmo, l’Aids, ecc, evitando una logica ecclesiocentrica ed eurocentrica nonché favorendo una naturale convergenza coi movimenti cattolici impegnati per una trasformazione della società in senso più giusto, nonviolento e sostenibile nel Nord come nel Sud del mondo).
Da allora l’impegno di Nsc è sempre stato finalizzato a rendere più solide, diffuse e condivise queste proposte di riforma strutturale della Chiesa cattolica e a far maturare la coscienza dei credenti su tutte le questioni, gli eventi o i documenti magisteriali su cui, nel tempo, la fedeltà allo spirito dell’Appello dal popolo di Dio è parsa esigesse di intervenire (dal sacramento della confessione agli abusi del clero sui minori, dall’8×1000 ai cappellani militari, dall’ospitalità eucaristica al testamento biologico, dal Giubileo alla notifica contro Jon Sobrino, dallo status delle Chiese nella Costituzione europea alla Charta oecumenica, dal crocifisso nelle scuole alle famiglie, dalla fecondazione assistita al digiuno ambientalista di dom Cappio, dal rapporto tra Benedetto XVI e Bush a quello tra il card. Ruini e Berlusconi, dal caso Englaro al Sinodo sulla Parola di Dio, dalla legge 194 alla trasparenza finanziaria delle diocesi, dalle elezioni politiche alla stampa cattolica, dallo jus soli alla nomina di Giovanni XXIII a patrono dell’esercito italiano, dalle indulgenze al segreto pontificio, da mons. Romero alla frattura tra i patriarcati di Mosca e Costantinopoli, dalla libertà religiosa ai referendum costituzionali, dal rapporto tra cattolici e politica ai Patti lateranensi, dall’enciclica Spe Salvi alla Fratelli tutti, dalle leggi sull’immigrazione all’ora di religione cattolica, dal dialogo cristiano-islamico alla canonizzazione di papa Wojtyla, ecc.).
A questo scopo è stata utilizzata una varietà di strumenti (pubblicazioni, convegni, documenti, raccolte di firme, partecipazione a eventi e consultazioni, dialoghi con altre componenti ecclesiali, ecc.), di volta in volta privilegiando quelli che parevano più adeguati al momento e alle condizioni socioecclesiali, ma sempre con l’attenzione a costruire relazioni con altri soggetti già attivi sul tema in oggetto o percepiti come vicini, promuovendo in molti casi reti locali (p.es. il Coordinamento 9 marzo a Milano), nazionali e internazionali, coproducendo libri e pubblicazioni nonché proponendo a rappresentanti di altre associazioni (Coordinamento gruppi omosessuali cristiani in Italia, Vocatio, Pretioperai, ecc.) di entrare nel Coordinamento nazionale di Nsc. Ciò ha permesso a una piccola associazione come Nsc non solo di sopravvivere per 30 anni, per di più patendo a lungo l’ostracismo delle istituzioni ecclesiastiche, ma di essere riconosciuta come “rappresentativa” di una ben più ampia area d’opinione nella Chiesa, di realizzare un gran numero di iniziative, di diventare un soggetto credibile a livello nazionale (per esempio, costruendo reti come ChiesadituttiChiesadeipoveri. ItalyChurchtoo. ecc.) e internazionale (non solo all’interno di We are Church International, ma negli ambiti della teologia della liberazione latinoamericana), il che ci ha consentito di proporre e promuovere attività di grande rilevanza (dai seminari nei Forum sociali europei al meeting Council50 a Roma nel 2015).
Il programma di lavoro a breve-medio termine di Noi siamo Chiesa
Oggi si tratta di proseguire, alla luce della piena attualità dell’Appello dal popolo di Dio, sulla stessa strada, secondo un concetto “ampio” di riforma della Chiesa, con lo sforzo di “leggere” sempre la congiuntura socioecclesiale e le “sensibilità” presenti dentro e fuori di noi per individuare gli strumenti più efficaci a perseguire in quel contesto i nostri obiettivi, anche attraverso la costruzione di alleanze.
In conformità con quanto sopra,
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i temi/rivendicazioni esplicitamente citati dall’Appello dal popolo di Dio (democrazia nella Chiesa e partecipazione del popolo all’elezione dei vescovi, sacerdozio ordinato e sacerdozio universale, celibato del clero, accesso delle donne a tutti i ministeri e dei divorziati risposati ai sacramenti, impegno profetico per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato, ecc.) devono essere oggetto costante di attenzione e iniziativa, naturalmente tenendo conto della maggiore o minore ampiezza e organicità degli interventi effettuati nel tempo su ciascuno di essi e delle priorità poste dall’attualità.
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Ad essi si affiancano quelli su cui, nello spirito dell’Appello dal popolo di Dio, abbiamo iniziato a lavorare in seguito, con maggiore o minore costanza (Chiesa povera e dei poveri, liturgia e omiletica, abusi del clero sui minori, Sinodo sulla sinodalità, Cammino sinodale delle Chiese in Italia, questioni bioetiche: inizio vita, salute/cura e fine vita, con particolare riferimento alla maternità surrogata/gestazione per altri, alla clonazione umana e all’eutanasia, insegnamento non confessionale della storia delle religioni a scuola, laicità dello Stato, ecc.), per i quali l’impegno dovrà derivare dalla maturazione della nostra sensibilità e competenza nonché dalle urgenze dell’attualità e dagli spazi di intervento che di volta in volta si aprissero
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Altre proposte di lavoro riguardano l’organizzazione di un convegno dedicato a Vittorio Bellavite, la pubblicazione di una sua biografia e di una storia di Nsc nonché un approfondimento su questioni scientifico-antropologiche quali il rapporto tra essere umano e macchina, tra intelligenza umana/logos umano e Intelligenza artificiale/logos artificiale
Organizzazione interna
Per “presidiare” questi ambiti di intervento si è definita un’organizzazione strutturata in “attività operative” (comunicazione, archivio, gestione sede, tesseramento, gruppi locali, diffusione materiali prodotti, rappresentanza nelle reti italiane e internazionali, ecc.) e “settori tematici” (Democrazia e sinodalità; Ministeri ecclesiali; Liturgia, omiletica ed eucaristia; Nuova etica sessuale; Pace, giustizia e salvaguardia del creato; Chiesa povera, trasparenza finanziaria e beni ecclesiastici; Abusi del clero sui minori; Questioni bioetiche; Insegnamento non confessionale della storia delle religioni a scuola; Concordato, laicità dello Stato e delle istituzioni; Riabilitazione Buonaiuti; Giustizia di genere; Ecumenismo e dialogo interreligioso; Questioni vaticane e prospettive conciliari, ecc.), individuando responsabili o gruppi di competenza.
Invitiamo chi condividesse questo progetto ad aderire a Noi siamo Chiesa.
21/9/2023 COORDINAMENTO NAZIONALE DI NOI SIAMO CHIESA
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