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Noi Siamo Chiesa

Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Oggi due ottobre è la Giornata mondiale indetta dall’ONU della nonviolenza

Giornata internazionale della Nonviolenza, ispiriamoci a Gandhi e prepariamo la pace

di Mao Valpiana Presidente nazionale del Movimento Nonviolento

La nonviolenza è sempre esistita, è scritta nella coscienza di ogni persona, è il messaggio profondo della spiritualità di ogni popolo, ma prima di M.K. Gandhi (2 ottobre 1869 – 30 gennaio 1948) veniva intesa come via personale di salvezza, come un cammino intimo, come stile di vita; dopo l’esperienza di Gandhi è divenuta un fatto collettivo, applicata su larga scala, forma di lotta popolare, e ne è nato un metodo politico scientifico e ripetibile, rivoluzionario, leva di cambiamento sociale. Gandhi ha sperimentato la nonviolenza come alternativa alla guerra.

Questa è la straordinaria novità. È Gandhi, un secolo fa, che ha scoperto, sperimentato, sistematizzato, il Satyagraha, cioè la “forza della Verità”, individuando un insieme di tecniche che ne hanno fatto il più importante movimento rivoluzionario di cambiamento sociale e di liberazione del secolo scorso. La nonviolenza è statala vera, grande, rivoluzione del XX secolo.

Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio, sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale, e oggi marciscono nella guerra infinita dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Siria, della Libia; sono le stesse ideologie fallimentari che hanno perseguito l’idea della crescita senza limiti, e ci hanno lasciato un mondo inquinato, preda delle variazioni climatiche, dei ghiacci che si sciolgono, dei deserti che avanzano. Crisi ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto.

Solo la nonviolenza resta a indicare una nuova via.

Gandhi oggi è l’ispiratore dei movimenti per la pace, i diritti umani e le libertà civili di tutto il mondo. Il “metodo della nonviolenza” è il più giovane pensiero politico della storia.

Per questo il 2 ottobre, giorno del compleanno del Mahatma Gandhi, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la giornata internazionale della Nonviolenza e ci chiede di commemorarla in maniera adeguata per “divulgare il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’informazione e la consapevolezza pubblica”.

In Italia il pensiero e la prassi della nonviolenza gandhiana sono stati introdotti da Aldo Capitini, e il Movimento Nonviolento da lui fondato ne prosegue l’opera.

In un documento il Movimento Nonviolento chiede di celebrare il 2 ottobre nell’unico modo possibile per non essere ipocriti e retorici, con iniziative pubbliche che indichino l’urgente necessità per il nostro Paese di rispettare l’articolo 11 della Costituzione: ripudiare la guerra e la sua preparazione, ridurre le spese militari a favore della difesa civile, non armata e nonviolenta.

Purtroppo invece il governo italiano proprio ora sta predisponendo il raddoppio delle spese militari, passando dall’1 al 2 % del Pil: oltre 100 milioni al giorno buttati in armi anziché in ricerca, occupazione, servizi sociali, lotta alla povertà, educazione e istruzione.

E così si svuotano i granai e si riempiono pericolosamente gli arsenali.

C’è un solo modo efficace per uscirne e ce l’ha indicato Gandhi rovesciando il motto “se vuoi la pace prepara la guerra” nel suo giusto verso “se vuoi la pace prepara la pace“.

Mentre i potenti del mondo giocano alla sfida nucleare, resta il monito di Gandhi a richiamarci alla nuda verità: “o l’umanità distruggerà gli armamenti, o saranno gli armamenti a distruggere l’umanità“.

 


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