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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

“Oltre la laicità”, leggi questa interessante riflessione di Rosi Braidotti

OLTRE LA LAICITA’… LAICAMENTE

Rosi Braidotti nel suo libro “Il Postumano” (Roma, 2014) intitola un paragrafo: ‘Oltre la laicità’ (pp. 38-44), su cui penso sia utile riflettere.

“La laicità – scrive – è uno dei pilastri dell’umanesimo occidentale, come l’avversione per religione e chiesa è un aspetto storico integrante delle politiche di emancipazione. La tradizione umanistica socialista, così centrale per la sinistra europea e per i movimenti della donne, giustifica le proprie dichiarazioni di laicità ricorrendo a una definizione assai stretta del termine: essere agnostici se non atei significa riferirsi alla critica illuminista del dogma religioso e dell’autorità ecclesiastica. La lotta femminista per i diritti delle donne in Europa è storicamente ancorata a delle fondamenta laiche. … Il sistema di valori femminista è di conseguenza civico, non teista e visceralmente opposto ad autoritarismi e ortodossie…
Per quanto il femminismo del XX secolo possa essere fiero delle sue radici laiche, è nondimeno un fatto che abbia storicamente prodotto diverse pratiche spirituali alternative, talvolta in consonanza, talvolta in contrasto con la principale linea politica laica. Grandi scrittrici, legate al filone femminista radicale della seconda ondata americana (Lorde, Walker, Rich) hanno riconosciuto l’importanza della dimensione spirituale nella lotta delle donne per l’uguaglianza e la ricognizione simbolica. Il lavoro di Mary Daly, Schussler Fiorenza, Luce Irigaray, mette in risalto una tradizione femminista di pratiche religiose e spirituali non centrate sul maschio o sui valori maschili. La teologia femminista ha prodotto comunità ben impiantate, resistenza critica e affermazione di alternative creative nella tradizione cristiana, in quella musulmana e in quella ebraica…
Le teorie postcoloniali non sono state mai apertamente laiche…La cultura popolare contemporanea ha intensificato la tendenza a oltrepassare la laicità…Che cosa c’è di laico in ciò? Se assumiamo la rivoluzione francese come momento di origine della laicità europea, non esiste alcuna prova circa il fatto che la preoccupazione per l’uguaglianza femminile fosse una priorità per coloro che tanto lottarono per separare la chiesa dallo Stato. La laicità è essenzialmente la dottrina politica della divisione dei poteri… Questa tradizione di laicità tuttavia genera una polarizzazione tra religione e cittadinanza, rappresentata dalla nuova partizione tra il dominio delle credenze private e la sfera pubblico-politica. Questa distinzione pubblico-privato è completamente sessuata. Storicamente le donne in Europa sono state assegnate sia al dominio privato che all’ambito della fede e della religione, essendo l’umanesimo il fardello dell’Uomo bianco. Questa tradizionale assegnazione delle donne alla fede religiosa si spiega con la necessità di concedere loro un surrogato della piena cittadinanza politica… La laicità incrementa inoltre l’allontanamento tra emozioni e razionalità, compresa la fede e il raziocinio. In questo schema polarizzato, le donne erano confinate al polo dell’irrazionalità delle passioni e delle emozioni, inclusa la religione, e questi fattori tutti insieme hanno contribuito a relegarle nella sfera privata.
Pertanto la laicità rincara in realtà l’oppressione delle donne e la loro esclusione dalla sfera pubblica della cittadinanza razionale e della politica…
Un approccio che vada oltre la laicità rimuove uno dei tabù della sinistra, proponendo che l’idea scandalosa che l’azione razionale e la soggettività politica possono svilupparsi anche attraverso la pietà religiosa, e siano quindi capaci di comprendere un fondo di spiritualità. L’ambito della fede e i suoi rituali vengono dichiarati compatibili con il pensiero critico e le pratiche di cittadinanza.”


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