Ortensio da Spinetoli
L’INUTILE FARDELLO
L’insegnamento di uno straordinario teologo controcorrente
Prefazione di Alberto Maggi
Chiarelettere, Milano 2017, Collana: Reverse, Pagine: 112, Prezzo: 10 euro
“Come ogni libro di padre Ortensio, anche questo susciterà scandalo,
scalpore, sarà fonte di polemiche e censure, e si aggiungerà ai tanti testi
vivamente sconsigliati da chi ha paura di tutto ciò che è nuovo.”
Alberto Maggi
Una ricerca appassionata, paziente, vitale, mai paga di certezze stabilite una
volta per tutte. Questa è la teologia che ha praticato Ortensio da Spinetoli, uno
dei più profondi e inascoltati teologi italiani. Isolato, processato dal
Sant’Uffizio, allontanato dall’insegnamento per i suoi libri e le sue lezioni,
Ortensio non ha mai gettato la spugna, convinto che leggere e interpretare i
testi sacri non fosse questione di autorità ma di competenza. Forte di questa
consapevolezza, ha affrontato con coraggio e determinazione alcuni concetti
teologici che sono un tabù per la maggioranza dei credenti. Il “peccato
originale” (di cui Gesù mai ha parlato), l’ “ultima cena”, l’ “eucarestia”, la
“verginità di Maria”, il “sacrificio della messa”, la “mistica del patire”, le basi
stesse della dottrina cattolica sono indagate da Ortensio da Spinetoli con il
rigore e la profondità che solo uno spirito libero può avere.
Questo libro, un gioiello di sintesi e intelligenza che viene pubblicato postumo,
è un omaggio alla teologia come impresa scientifica sempre aperta a nuove
scoperte e brillanti intuizioni. Un manifesto per un salutare rinnovamento
teologico della chiesa, mai come oggi così necessario. Una chiesa che per
Ortensio è ancora ferma ai pensatori medievali.
In Appendice una lettera di Ortensio da Spinetoli a papa Francesco, del 20
settembre 2013, per la prima volta pubblicata informa integrale.
Ortensio da Spinetoli (1925-2015) è stato Superiore
provinciale dei frati cappuccini delle Marche. Entra nel
seminario dei frati cappuccini di Jesi nel 1936, a
undicianni, e nel 1949 è ordinato sacerdote. Studia a
Friburgo, Innsbruck, Roma, Gerusalemme, e insegna,
tra l’altro, alla Pontificia Università Antonianum: le sue
lezioni saranno spostate presso l’aula magna per
contenere i tanti studenti che desiderano ascoltarlo. Il
suo primo libro, “Maria nella Bibbia”, gli vale il
richiamo del Sant’Uffizio. Successivamente, a causa
dei suoi testi e delle sue lezioni, subirà un processo
presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Non sarà condannato ma verrà rimosso
dall’insegnamento e allontanato da lsuo stesso ordine.
Trova ospitalità a Recanati, presso la famiglia di
Fernanda Galluzzo, dove trascorre l’ultima parte della
sua vita continuando gli studi senza mai alcun
desiderio di rivalsa per le vessazioni subite.
Lascia un commento