Da Vatican insider
Padre Ronchi: “La donna è al centro del Vangelo”
Lo ha detto il predicatore nella quinta meditazione degli Esercizi spirituali per il Papa e la Curia romana, in corso nella Casa del Divin Maestro di Ariccia
Gesù non è moralista». «Siamo noi che abbiamo moralizzato il Vangelo». Così padre Ermes Ronchi, nella quinta meditazione degli Esercizi spirituali per il Papa e la Curia romana, in corso nella Casa del Divin Maestro di Ariccia. Nella giornata della donna, riferisce la Radio Vaticana, il religioso ha ricordato che nel Vangelo molte donne seguivano e servivano Gesù, rammaricandosi quindi della sola presenza di uomini nell’incontro al ritiro di Ariccia.
«Il Vangelo non è moralista», ha sottolineato padre Ronchi partendo nella sua riflessione dal racconto evangelico di Gesù, che invitato nella casa di Simone il fariseo, rompe ogni convenzione e lascia che una donna, per tutti la peccatrice, pianga ai suoi piedi, e li asciughi con i suoi capelli, baciandoli e cospargendoli di olio profumato. E di fronte alla sorpresa di Simone, Gesù lo ammonisce: «guarda questa donna», che da peccatrice diviene «la perdonata che ha molto amato».
«Nella cena a casa di Simone il fariseo va in scena un conflitto sorprendente: il pio e la prostituta; il potente e la senza nome, la legge e il profumo, la regola e l’amore a confronto», ha detto. «L’errore di Simone è lo sguardo giudicante». «Gesù per tutta la sua esistenza insegnerà lo sguardo non giudicante, includente, lo sguardo misericordioso». «Simone mette al centro del rapporto tra uomo e Dio» «il peccato, ne fa l’asse portante della religione». «È l’errore dei moralisti di ogni epoca, dei farisei di sempre».
«Gesù non è moralista»: «mette al centro la persona con lacrime e sorrisi, la sua carne dolente o esultante, e non la legge». Nel Vangelo troviamo con più frequenza la parola povero che peccatore, ha osservato p. Ronchi.
Se Gesù domandasse anche a me – ha quindi detto sorridendo padre Ronchi – la vedi questi donna? dovrei rispondere «no, Signore, qui vedo solo uomini». «Non è molto normale questo, ammettiamolo. Dobbiamo prendere atto di un vuoto che non corrisponde alla realtà dell’umanità e della Chiesa». «Non era così nel Vangelo», dove molte donne seguivano e servivano Gesù, ma «al nostro seguito non le vedo», ha affermato il predicatore.
«Che cosa ci fa così paura che dobbiamo prendere le distanze da questa donna e dalle altre? – ha allora chiesto – Gesù era sovranamente indifferente al passato di una persona, al sesso di una persona, non ragiona mai per categorie o stereotipi. E penso che anche lo Spirito Santo distribuisca i suoi doni senza guardare al sesso delle persone».
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