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Per la sospensione immediata dell’invio di sistemi militari ad Israele. Appello della Rete italiana per il disarmo

Roma, 12 luglio 2014 – COMUNICATO AI MEDIA
Rete Italiana per il Disarmo
Rete Disarmo: “Il governo italiano sospenda immediatamente l’invio di
sistemi militari a Israele e promuova una simile misura presso l’Unione
europea”

L’Italia è oggi il maggiore fornitore di sistemi militari dell’Unione europea verso Israele e
proprio nei giorni scorsi, durante i raid aerei israeliani su Gaza, Alenia Aermacchi del
gruppo Finmeccanica, ha inviato i primi due aerei addestratori M-346 alla Forza Aerea
israeliana
“Il governo italiano sospenda immediatamente l’invio di armi e sistemi militari a Israele e si
faccia promotore di una simile misura presso l’Unione europea”. Lo chiede la Rete Italiana
per il Disarmo, che raggruppa le principali organizzazioni italiane impegnate sui temi del disarmo e
del controllo degli armamenti, a fronte dell’escalation delle ostilità nella Striscia di Gaza che –
come ha affermato il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon – stanno portando ad una
spirale fuori controllo.
L’Italia è oggi il maggiore esportatore dell’Unione europea di sistemi militari e di armi
leggere verso Israele e proprio nei giorni scorsi, durante i raid aerei israeliani su Gaza
l’azienda Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica ha inviato ii primi due aerei addestratori
M-346 alla Forza Aerea israeliana.
Rete Disarmo condivide la grande preoccupazione espressa dal ministro degli Esteri, Federica
Mogherini, per l’aggravarsi della situazione e chiede che alle doverose parole di condanna degli
attacchi aerei sulle aree civili faccia immediatamente seguito un’azione inequivocabile da
parte del Governo italiano come la sospensione dell’invio di sistemi militari e di armi nella
zona. Il nostro Governo, che in questo semestre ha l’incarico di presiedere il Consiglio dell’Unione
europea, si faccia subito promotore di un’azione a livello comunitario per un embargo
europeo di armi e sistemi militari verso tutte le parti in conflitto, per proteggere i civili inermi e
riprendere il dialogo tra tutte le parti.
I nuovi velivoli addestratori M346 hanno il principale scopo di favorire addestramento e
“transizione” a caccia di nuova generazione ma, come dimostrano schede tecniche ed immagini
oltre i dati tecnici, possono anche essere armati e pure utilizzati per bombardamenti. In
particolare, grazie alla loro maneggevolezza, potrebbero essere utilizzati in aree urbane e di
conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea. Risulta quindi fondata e concreta la
preoccupazione che materiale d’armamento prodotto nel nostro Paese possa contribuire a
rendere ancora più grave la situazione di un conflitto decennale e mai rimarginato.
Secondo Rete Italiana per il Disarmo tutto ciò avviene in aperto contrasto con la nostra
legislazione relativa all’export di armamenti, che prevede (proprio nel suo primo articolo
fondamentale) l’impossibilità di fornire armamenti a Paesi in stato di conflitto armato o i cui
governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di
diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio
d’Europa.
Con una tragica coincidenza, la recente consegna dei primi due (dei 30 previsti) aerei da
addestramento militare armabili è avvenuta il 9 luglio in concomitanza con il 24º
anniversario di promulgazione della legge 185/90. Una legge di livello avanzato e dalle
consolidate procedure, che potrebbe essere utilizzata dal nostro Paese come golden standard
da portare a livello internazionale per l’implementazione del Trattato sugli armamenti, ma
che spesso è stata disattesa per autorizzazioni all’export decise in contrasto con i principi della
legge stessa.
Ricordando che la Legge 185/90 attribuisce al Ministero degli Esteri la facoltà di decisione
sull’esportazioni di armamenti (tramite l’UAMA – Unità per le autorizzazioni dei materiali
d’armamento) chiede al Ministro Federica Mogherini una decisione veloce chiara in merito
alla fornitura degli M346, che impedisca agli armamenti italiani di rendersi complici in futuro di atti
di guerra e di violazione dei diritti umani di popolazioni già duramente colpite da decenni di
conflitto.
APPROFONDIMENTI
• Una scheda sull’Addestratore M346 di Alenia Aermacchi è reperibile sul sito dell’Istituto di
Ricerche Archivio Disarmo > http://archiviodisarmo.it/index.php/2013-05-08-17-44-
50/sistema-a-schede/finish/89/81
• L’istituto di ricerche OPAL Brescia (parte di Rete Disarmo) aveva in passato già chiesto
l’embargo di armi verso Israele considerando il protagonismo dell’Italia sulla questione >
http://www.disarmo.org/rete/a/34364.html
• La cronistoria dell’accordo con Israele che ha portato alla fornitura di M346 (accordo siglato
dall’allora Governo Monti) è descritta in questi articoli di Unimondo >
http://www.unimondo.org/Notizie/Da-Israele-al-Kazakistan-l-export-armato-del-governo-
Monti-141620 – http://www.unimondo.org/Notizie/Export-di-armi-i-governi-italianifavoriscono-
i-gruppi-bancari-esteri-a-UniCredit-gli-M-346-per-Israele-142714
• Ulteriore commento sull’attuale situazione e fornitura di aerei militari al link
http://www.unimondo.org/Guide/Guerra-e-Pace/Armamenti/Raid-di-Israele-su-Gaza-iprossimi-
con-gli-M-346-italiani-146792
Di seguito la tabella che dimostra come l’Italia sia il principale fornitore armato di Israele
(elaborazione di Giorgio Beretta su dati UE) – Elenco dei valori delle autorizzazioni (licences)
all’esportazione di sistemi militari rilasciate dai paesi dell’Unione Europea negli ultimi cinque
anni (in euro correnti). La fonte è la Relazione ufficiale dell’UE.
Paese/anno 2008 2009 2010 2011 2012 Totale
Italia 1.885.712 226.304 1.315.521 172.586 472.910.249 476.510.372
Germania 25.083.601 32.632.918 31.620.418 62.905.618 49.108.100 201.350.655
Francia 75.033.595 45.980.190 32.830.696 25.904.723 21.197.885 200.947.089
Romania 15.455.195 16.833.879 15.215.527 18.389.460 28.323.848 94.217.909
Regno
Unito
31.555.334 6.633.633 7.291.376 5.710.932 25.082.700 76.273.975
Spagna 157.200 2.805.955 5.766.600 11.955.201 4.318.591 25.003.547
Polonia 7.008.296 4.008.423 2.617.826 9.373.232 205.612 23.213.389
Bulgaria 2.435.187 1.297.297 4.886.538 7.490.110 3.012.361 19.121.493
Repubblica
Ceca
285.430 292.494 3.587.573 2.251.057 3.043.692 9.460.246
Belgio 1.406.573 1.730.856 2.277.176 938.034 1.739.055 8.091.694
Grecia 35.160 3.361.095 1.573.972 1.865.714 6.835.941
Irlanda 24.750 6.137.875 3.952 6.166.577
Ungheria 28.035 126.035 642.000 1.217.768 595.768 2.609.606
Slovenia 52.159 526.573 615.908 741.033 579.357 2.515.030
Slovacchia 607.355 100.000 1.696.551 103.150 2.507.056
Paesi Bassi 314.011 80.000 717.029 75.000 900.000 2.086.040
Austria 176.925 553.551 483.600 500.600 1.714.676
Danimarca 657.000 228.180 885.180
Finlandia 84.776 17.145 7.930 1.980 111.831
Portogallo 80.000 80.000
Totale 162.261.544 113.745.253 113.589.743 157.115.732 612.990.034 1.159.702.306

Per contatti stampa
Rete Italiana per il Disarmo: segreteria@disarmo.org – 328/3399267


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Commenti

Una replica a “Per la sospensione immediata dell’invio di sistemi militari ad Israele. Appello della Rete italiana per il disarmo”

  1. Avatar Vittorio da rios
    Vittorio da rios

    Mi chiedo cosa stia provando Papa Francesco dopo aver portato alla preghiera
    comune nei giardini vaticani i due presidenti di Palestina e Israele, alla luce di
    quello che ora sta accadendo. Il dolore e l’amarezza immagino siano laceranti.
    Purtroppo –niente di nuovo sotto il sole– e il comunicato della rete italiana per
    il disarmo ne è una emblematica quanto drammatica espressione. La costante
    verità–delle armi–. il potere delle armi;sempre più tecnologiche precise, micidiali,
    letali.Non c’è ragione, pensiero,diplomazie, preghiere,buoni intendimenti;le armi
    parlano e il loro linguaggio è quello che i media impietosamente ci mostrano.
    Morte e distruzione, e perpetuazione dell’odio e della vendetta che causeranno
    ancora morte e vendetta. Uno spiraglio senza fine. Una amara considerazione mi
    corre d’obbligo: l’indecorosa ipocrisia entro la quale anche il nostro paese si trova
    ad agire, produciamo armi, vendiamo armi, a guerre in atto, o ad repressioni in essere
    e poi nei centri del potere diplomatico sforzi nel produrre le solite litanie tesa alla
    costruzione della pace. E la comunità europea come accadde per il ritorno del
    nazifascismo in Ucraina tace e non vede? Quale pochezza diplomatica, e incapacità
    di incidere sui futuri destini dell’umanità esprime questa Europa, dei banchieri, della
    speculazione finanziaria, responsabile di una società sempre più diseguale e violenta.
    Chi oggi difronte alla catastrofe sempre più imminente parla di disarmo? Si spende al
    mondo in armi 50 mila dollari al secondo ce ne rendiamo conto? E di riflesso, abbiamo
    qualcosa come oltre tre miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno.
    E’ questo il mondo che vogliamo? Fino quando tutto questo –scempio nel gestire le
    risorse del pianeta potrà essere tollerato–? La mia modesta impressione è che il –mostro–
    costruito oramai sia fuori controllo, e gli esiti saranno ben più drammatici delle due guerre
    mondiali che hanno segnato il secolo breve. il collasso morale cosi ben descritto dalla Arendt
    sarà questa volta globale,se l’ominide non saprà darsi una urgente –evoluzione– che lo porti
    verso una nuova civiltà. Alla costruzione di una umanità finalmente pacificata con se stessa e
    ll pianeta che la ospita. Dove le armi tutte siano bandite, e il non uccidere sia definitivamente
    ascritto nel DNA dell’uomo nuovo,dell’uomo inedito, dell’uomo planetario come profeticamente
    intuì oltre venti anni fa padre Ernesto Balducci. Utopia? No di certo, ma unica strada aperta all’uomo contemporaneo onde evitare il totale degrado e la sua distruzione.
    Un caro saluto.

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