Pinochet e il
Vaticano
In attesa
della sentenza della Camera dei Lords sul "caso Pinochet"
diffondiamo documenti che contestano la posizione della Segreteria di
Stato vaticana che ha invocato ragioni umanitarie per sostenere che
l’ex- dittatore cileno non debba essere estradato in Spagna ma
rinviato in Cile; in questo senso il Card. Sodano è infatti
intervenuto presso il Governo di Londra.
Il primo testo di
particolare durezza proviene da Buenos Aires da parte delle "Madres
de Plaza de Mayo", il secondo è di 13 organizzazioni di
cristiani/e di base della Spagna. Il terzo è una lettera di
don Massimiliano Della Sala pubblicata sul " Manifesto" del
23 febbraio . Aggiungiamo un documento di NOI SIAMO CHIESA dello
scorso novembre precedente le notizie sull’intervento del Vaticano
La presa
di posizione del Vaticano del 19 febbraio che informa dell’intervento
presso Londra è anche in palese e grave contraddizione con la
linea emergente sui diritti umani all’ONU ed in gran parte della
comunità internazionale. Essa prevede che la loro tutela sia
garantita da Tribunali internazionali . Questa posizione si è
affermata con l’istituzione dei due Tribunali sulle stragi compiute
in Bosnia ed in Ruanda e con la firma nello scorso luglio del
Trattato che prevede l’istituzione di un Tribunale penale
internazionale che giudichi le più gravi violazioni dei
diritti umani ; questa linea è stata approvata a suo tempo
anche dalla S.Sede .
Ora il
Card Sodano, nell’intervista a "Repubblica" del 20
febbraio, si appella esplicitamente al diritto internazionale per
sostenere la sovranità dello Stato cileno nel giudicare i suoi
cittadini .
Il Card.
Sodano ha quindi due linee? una, quella d’immagine per i grandi
proclami sui diritti umani, l’altra quella della difesa di Stati,
uomini, interessi molto concreti secondo le opportunità, le
amicizie ,le pressioni….??
8 Marzo
1999 Vibe
Le
"Madres de Plaza de Mayo" al Papa sul caso Pinochet
Buenos
Aires, 23 febbraio 1999
Ci
è costato varii giorni il subire la domanda di perdono che
Lei, signor Giovanni Paolo II Wojtila, ha richiesto per il genocida
Pinochet.
Ci
rivolgiamo a Lei come ad un cittadino comune perché ci sembra
aberrante che dalla sua poltrona di Papa nel Vaticano, senza
conoscere né aver sofferto in carne propria il pungolo
elettrico (picana), le mutilazioni, lo stupro, si animi in nome di
Gesù Cristo a chiedere clemenza per l’assassino.
Gesù
è stato crocifisso e le sue carni lacerate dai giuda che come
Lei oggi difendono gli assassini.
Signor
Giovanni Paolo, nessuna madre de1 terzo mondo che ha dato alla luce
un figlio che ha amato, coperto e curato con amore e che poi è
stato mutilato e ucciso dalla dittatura di Pinochet, di Videla, di
Banzer o di Stroessner accetterà rassegnatamente la sua
richiesta di clemenza.
Noi
La incontrammo in tre occasioni, però Lei non ha impedito il
massacro, non ha alzato la sua voce per le nostre migliaia di figli
in quegli anni di orrore.
Adesso
non ci rimangono dubbi da che parte Lei stia, però sappia che
sebbene il suo potere sia immenso non arriva fino a Dio, fino a Gesù.
Molti
dei nostri figli si ispirarono a Gesù Cristo, nel donarsi al
popolo.
Noi,
la Associazione "Madres de Plaza de Mayo" supplichiamo,
chiediamo a Dio in una immensa preghiera che si estenderà per
il mondo, che non perdoni Lei signor Giovanni Paolo II, che denigra
la Chiesa del popolo che soffre, ed in nome dei milioni di esseri
umani che muoiono e continuano a morire oggi nel mondo nelle mani dei
responsabili di genocidio che Lei difende e sostiene, diciamo: No lo
perdone, Señor, a Juan Pablo Segundo.
Asociación
Madres de Plaza de Mayo
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