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Sezione italiana del movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica

Quindici i peccati degli uomini di Curia e cinque le proposte di “Noi Siamo Chiesa”

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Quindici peccati di uomini della Curia secondo Papa Francesco. Cinque proposte di “Noi Siamo Chiesa”

Papa Francesco ha parlato con parresia questa mattina. Ha denunciato ben quindici possibili peccati di chi vive in Curia; chi la conosce, da vicino ma anche da lontano, sa bene quanto siano reali e diffusi. Francesco dimostra di conoscere bene chi gli sta intorno con notazioni analitiche, quasi “pittoriche”, dell’ambiente del Vaticano (ma anche di tante situazioni diocesane, almeno in Italia). Siamo toto corde con papa Francesco (quante volte abbiamo pensato e detto le stesse cose!).
Prima della ristrutturazione generale che stiamo aspettando, ci permettiamo di “aiutarlo” proponendogli cinque riforme di attuazione abbastanza immediata e indolori (nel senso che non mettono in discussione questioni teologiche):
1) siano proibiti ovunque da domani mattina tutti i ridicoli titoli onorifici che ora si usano (Eccellenza, Eminenza ecc…);
2) per qualche tempo ogni nuovo incarico in Curia, anche i più importanti, sia attribuito a donne (e non solo a religiose);
3) ad ogni membro della Curia siano assegnate condizioni materiali di vita (casa, retribuzione ecc….) di vera sobrietà, identiche, per esempio, a quelle di papa Francesco a S. Marta;
4) gli incarichi in Curia, che dovranno essere sempre a tempo, prevedano il periodico ritorno in diocesi o in parrocchia o in missione;
5) si riducano drasticamente da subito le competenze centrali in materia di liturgia per affidarle a diocesi e parrocchie, naturalmente secondo criteri di razionalità e di prudenza.

Vittorio Bellavite, portavoce di “Noi Siamo Chiesa”

Roma 22 dicembre 2014

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Commenti

2 risposte a “Quindici i peccati degli uomini di Curia e cinque le proposte di “Noi Siamo Chiesa””

  1. Avatar Roberto Pontiggia
    Roberto Pontiggia

    Ritengo che questi peccati non siano da ascrivere solo alla Curia. Come lo stesso Papa Francesco ha affermato: “Fratelli, tali malattie e tali tentazioni sono naturalmente un pericolo per ogni cristiano e per ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia, movimento ecclesiale, e possono colpire sia a livello individuale sia comunitario.”
    Ecco, ritengo sia bene fare tesoro di questa indicazione e vedere anche la trave nell’occhio delle nostre Comunità, nell’occhio delle nostre Parrocchie, nel nostro occhio.
    Questo non nega quanto si vede da lontano (nel caso mio) nella Curia romana, ma ho pensato subito e ho proposto subito nella Comunità in cui vivo una preghiera di conversione intorno a questi peccati, sentendomi chiamato personalmente e come Comunità nelle situazioni descritte da Papa Francesco.
    Un abbraccio fraterno.

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  2. Avatar Gianmario Dal Molin
    Gianmario Dal Molin

    Sono d’accordo, pensando soprattutto ai nostri vescovi, ad alcuni monsignori di curia o ai preti in affari, dediti ad attività non parrocchiali. E’ giusto però nel contempo mettere in evidenza le molte virtù del clero popolare e in particolare dei parroci, dei missionari e dei religiosi (frati e suore). Perché si parla così poco dei loro sacrifici e della loro dedizione al ministero consumata nel silenzio e talora nell’indifferenza, della loro solitudine, della loro povertà, del loro sentirsi “servi inutili” animati solo dalla fede e dalla carità? Noi cristiani (magari “medi” per non dire mediocri, o solo ” cristiani della domenica”) dobbiamo tutto a loro.

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