Sintesi della discussione a Firenze, 16 maggio 2009
“Il Vangelo che abbiamo ricevuto”o come ho potuto coglierla, capirla, appuntarla. Chiedo scusa per errori nei nomi, o per omissioni, o malintesi che posso correggere. – Enrico Peyretti)
Siti indicati: www.statusecclesiae.net , www.letterachiesafiorentina.blogspot.com
Mattino
Massimo Toschi – Vangelo ricevuto da Giovanni XXIII e Concilio, vangelo della pace, primato dei poveri. Senza la fatica di Pino Alberigo non saremmo qui, il relativismo sul Concilio sarebbe prevalso. Il vangelo ci porta nel luogo delle vittime. Bisogno di politica, bisogno di preghiera. Ci sono ancora cristiani? Assenti di fronte ai drammi del paese e della storia?Simona Borello (chicodisenape, TO) – Come “cattolici critici” non esistiamo per la gerarchia e per i laicisti. Uscire dalle cittadelle per rimanere nella chiesa. Parlare alle e con le persone. Superare gli steccati, non solo attendere. Sulla soglia, scisma sommerso, desiderio di chiesa fraterna, sinodale. Chiesa per gli altri.Luigi De Paoli – Questa è assemblea democratica, fraterna. Disagi complessi, risposte solo personali. Problema: una messa è uno spettacolo attore/spettatori, che dipende dal potere assoluto del papa, impossibile modificarlo. Due imperatori: n. 1 papa, n. 2 Berlusconi. Cattolicità sequestrata da un imperatore.Giancarla Codrignani – La mia chiesa ha paura del futuro. È stato definito “stucchevole” il pb della donna nella chiesa. I pb innovativi sono posti dalle donne. La chiesa trascura la sua sessuofobia. La diversità uomo-donna non è da opporre, ma è da rappresentare. C’è discriminazione davanti all’altare. Le donne dette “diversamente” libere.
Pomeriggio
Maria Cristina Bartolomei (moderatrice) – Pista per la discussione: come è possibile promuovere la sinodalità? Come metterla in pratica? Quali i temi più urgenti su cui crescere insieme?Christian Albini – Immagine della lampada, o del fiume carsico. Sinodalità locale e nazionale. Comunicazione, formazione.Vittorio Bellavite – “Noi siamo chiesa” movimento interno e internazionale. Due punti di debolezza della chiesa su: a) ddl governativo sulla sicurezza in Italia b) caso Englaro. Gratuità (relazione di Ruggieri) deve significare anticoncordatarismo. Responsabilità di interlocuzione verso la cultura laica. Un forum permanente. Reti internazionali (Spagna, Francia, Usa e concilio del nordamerica).Berta Vitt. (?) – Gruppo Galilei, Padova. Collegati a Bose e Camaldoli. Nell’ambiente universitario prevalgono i movimenti (CL e Legionari di Cristo)Bollati Caprari Maria (Roma) – Chiesa “madre” fatta di padri! Donne solo catechiste e ministero straordinario eucarestia. Far uscire la chiesa dall’immobilismo. Dio con noi è lo specifico cristiano, non l’onnipotenza e provvidenza.Bonaiuti Renzo – Esperienze di sinodalità: sinodo diocesano Firenze 1988-92, con Piovanelli. Temi: saper distinguere l’essenziale e il contingente.Caroli Giancarlo – Riappropriarsi della chiesa, non lasciare che fallisca verso le nuove generazioni. Contro opulenza della chiesa.Castagnaro – Si aspettava tanto da questo momento! La pace non è la priorità per la chiesa italiana. Così il dialogo con le culture, i poveri, i “diversi”, ecc. La ns diversità è accomunata da un comune sentire. Stabilire spazi di incontro.Centonze Concetta – [non ho potuto ascoltare. Mi scuso]Del Conte Rossella – Lettera cristiani di Roma 2008 sul razzismo. La chiesa non ne parla. Fare rete tra chi sarebbe solo. Roberto Fiorini (preti operai) – Condivisione piena dei preti operai in ambiente laico. Legge un testo di Sirio Politi.Campanini (testo scritto) – Etica della testimonianza o del successo? Propone un consiglio dei laici italiani.Geraci Gianni (gruppo Guado, omosessuali credenti) – Paura dei vescovi, degli italiani. Risposta di Giov. XXIII nell’aprire il Concilio. Veglie di preghiera contro omofobia. “Chi ha paura non è perfetto nell’amore” (cfr 1 Gv 4, 17-18). Chiedere a Dio di liberarci dalla paura. Incontrarci a pregare con una liturgia non sacralizzata, non ingessata.Luciano Guerzoni – Proseguire incontri (riflessione e preghiera). Internet. Temi: disuguaglianze e differenze, disparità e diversità, aspetti da non confondere. Laicità senza aggettivazioni furbesche. Rovesciare il modo: non fissare dei confini (p. es. religione-stato, ecc.), ma ripartire da “convenire tra diversi per una finalità comune” (Giannoni). Laicità della e nella società civile, della e nella chiesa, nelle e delle religioni. Laicità = problema del limite, anche autolimitazione. Oggi invece la società è una scorribanda dove ognuno spara la sua opinione secondo la forza che ha. Allora diventa difficile persino convivere pacificamente.Maggi – [purtroppo, chiamato fuori, ho perso l’ascolto]
…… (da Messina) – Prendersi l’autonomia, non aspettare che sia concessa. Una chiesa più laica, non clericale. La legge sulla libertà religiosa è stata accantonata.
Nicolini Giovanni (Bo) – Il carattere sinodale, e di preghiera, si realizza qui. Propone di meditare in rete tutti sullo stesso vangelo. Ritrovare i confini della chiesa (non si trovano padrini di battesimo e cresima): battezzati che di fatto sono fuori, ma sono dentro molti che non si ritengono credenti. “Non ho più voglia di stare zitto”. Molti credono che il compito cristiano sia giudicare giusto/sbagliato. Gesù non è venuto per giudicare ma per salvare.Serena Noceti – Oltre incontri come questo, ci vogliono anche progetti su alcuni obiettivi. Specifico di questa rete: farsi custodi di Lumen Gentium 12 (Il senso della fede e i carismi nel popolo di Dio): 1) nella riflessione ecclesiologica diffusa: essere soggetti nella chiesa in divenire; studiare insieme ogni anno una costituzione conciliare. 2) esperienze di adulti e Bibbia: a Firenze 1.200 gruppi biblici; ascoltare il vangelo con i giovani sotto i 40 anni. 3) dal prossimo anno è stato indetto un “anno sacerdotale” [!?!?!]; riflettere noi sui ministeri. 4) fare appello ai teologi.Pier Luigi Onorato – Perché questo disagio che ci ha convocati qui? La chiesa, produttrice storica della modernità, dall’incarnazione ellenistica del logos greco, ora è in obsolescenza di fronte alla post-modernità. La chiesa dà una risposta sbagliata a un pb reale: presenta la natura come specchio di Dio, ma Dio si rivela nella storia, non nella natura e nella morale naturale. Dal teocentrismo antico, all’antropocentrismo (modernità) all’egocentrismo (post-modernità). La recente “filosofia dell’altro”, il mistero trinitario, sono base della nuova inculturazione. Noi, che fare? Prassi sinodale = testimonianza della fede nel tempo. La paura delle sétte è reale, spaventa il papa, perché la nuova inculturazione necessaria non è strutturata, altrimenti problemi come la bioetica troverebbe il loro modo. Se il sinodale diventa settario è una sconfitta. …… (Napoli) – Come vorrei la chiesa: che creda nella Provvidenza, nella libertà dell’uomo, nel vangelo, che accettasse di essere crocifissaGiordano Remondi (Camaldoli) – Contento! La chiesa cresce nella pace del Signore. Lo Spirito ci precede. Scala reale: uno per l’altro, per gli altri, per tutti, per il Regno.Luigi Sandri – Importanza teologica e storica della sinodalità, per testimoniare Cristo morto e risorto. Parlare dei ministeri ci mette in rotta di collisione col papa. Dissenso, sì, non solo disagio (nel NT c’è il dissenso). Necessario contrastare il magistero attuale. Il nuovo Concordato del 1984 è tradimento del Concilio: non è questione personale ma istituzionale, è questione gravissima di coscienza, dalla quale i vescovi sono rimasti assenti, per paura! [Interruzione di Ruggieri: quel Concordato fu fatto alla totale insaputa dei vescovi!] Molta speranza nelle chiese locali del Terzo Mondo. Noi siamo chiesa ricca, che non fa profezia.Squinzato Gilberto (Busto Arsizio, culla del leghismo) – Porre il tema cristocentrico, non ecclesiocentrico. Noi facciamo l’eucarestia con un prete sospeso, e senza di lui quando è malato: è un momento benedetto, ma non sacro. Extra ecclesiam magna salus: lo Spirito è grande. Il vangelo è un annuncio e anche un giudizio sulla storia. Nel 40° di Mazzolari, profeta condannato per la proposta dell’obiezione di coscienza. Sinodo (syn-odos, camminare insieme), purché sia un cammino. Avrei voluto proporre una mozione: come cristiano ho diritto che non si facciano a nome mio opere come il Concordato: nella ripartizione del monte complessivo dell’8 per mille, è favorita la chiesa cattolica. Discutiamo nella chiesa per rivedere almeno questo punto.Giovanni Sarubbi (Il dialogo) – Forte potere religioso sulla società e potere economico mondiale, entrambi in crisi (confessata nella lettera di Benedetto XVI ai vescovi): non credono nel dio che proclamano. Fare come Gesù: Dio nell’umanità, non lontano, si è occupato dell’umanità oppressa dai poteri. Spetta ad ognuno vivere l’idea messianica. Messia collettivo. Il vangelo è contestazione radicale dei poteri, che si ingrassano sulla sofferenza delle persone. C’è umanità fuori dai ns recinti, da liberare. Se scompare il dio lontano, scompare il tempio che hanno imposto alla gente. Bandire il sacro oppressivo. Signorino Guido – La sinodalità ci convince. La chiesa-mistero è diversa dalla chiesa-istituzione. La chiesa è noi. Propone di fare due incontri all’anno. Attualizzare il vangelo come linguaggio, nella post-modernità. La povertà della chiesa è rinuncia ai segni del potere.Nanni Beppe (MO) – Comunità Villaggio, da 40 anni. È molto contento! Il problema è trasmettere ai figli, ai giovani. Riformulare anche il Credo [su questo, ci si scambino le proposte esistenti, ottima la formula di d. Michele Do].Marcello Vigli – La nostra esperienza delle Comunità di Base. Oggi grave crisi della democrazia. Grazie del coraggio di occuparsi di problemi di chiesa. È uno sforzo eccezionalmente utile. Nel 1969, su questi problemi, si creò un caos: ne siamo usciti accettando il rispetto della diversità come un valore. Continuare un cammino di cattolici responsabili. Dentro o fuori è un falso problema. Laicato-clero è un problema superato: siamo cristiani che vivono il loro sacerdozio. Bertani ha scritto che un certo laicato esercita potere sui cattolici. Questo momento sia di collegamento, non solo di coordinamento. Adista, accresciuta da Bertani, che fu nell’ufficio-stampa dell’Azione Cattolica, è un bel segno di speranza.Mario Casini – Ruggieri ha parlato di fede operosa. Grande violenza mondiale grida vendetta. Violenza verso gli immigrati. Come operare? Ci vuole coraggio.Enza Merlo (Gruppo “Nuovi orizzonti”, ME) – Grazie a tutti! Ho 40 anni: mi hanno trasmesso il Concilio. Divorziata, sarei fuori dalla chiesa. Incontrato p. Felice Scalia, che non “fa” ma “è” prete: mi fa sentire chiesa. Il vangelo ci è consegnato, non solo annunciato. Ci occupiamo di formazione dei giovani. Questo è un momento di grazia.Angela Mancuso (messaggio scritto) – Il problema è l’assenza dei giovani. La chiesa non appoggia i loro movimenti di protesta.D. Paolo Giannoni – È eremita, vive ore intere da solo, dice di avere dentro l’Acheronte [mitico ingresso al regno dei morti], paura e tristezza, come ebbe Gesù. Il vangelo ci è consegnato dalla chiesa: può fare quello che vuole, dal momento che mi ha dato Gesù. GS 92 (Il dialogo tra tutti gli uomini): le cose che ci uniscono come fedeli sono più di quelle che ci dividono. Il bene è infinito perché è di Dio, il male lo fanno le nostre bischerate. Questo incontro doveva essere fatto dai vescovi, perché Gesù va in cerca della pecora smarrita. Umiltà, humilitas, viene da humus, terra. Da Evagrio si pone la apatheia, insensibilità, nella spiritualità, ma non c’è nel vangelo, dove c’è invece molto pathein, soffrire, sentire. Sui giovani: in un incontro 18enni sono stati un’ora e mezzo a sentire il XVI del Purgatorio, dove c’è il problema della libertà dell’uomo. Non c’è solo la storia delle nostre ferite, ma ascoltare le ferite dei giovani d’oggi. Ieri ho detto all’Ansa: sarei felice che qui ci fosse qualche lefevriano. La chiesa dei poveri è anche quella che ascolta radiomaria. C’è stato da piangere, negli ultimi mesi: non si può parlare della chiesa senza guardare ai cadaveri che arrivano a me. Non “dissenso”, ma capire in tutti le ragioni che a noi non tornano. Il di più, la realtà battesimale, e di Pentecoste, è nelle persone. In spe, contra spem. Maria Cristina Bartolomei – La chiesa presenta Gesù come Signore, lo presenti anche come diacono, come colui che serve, l’unico titolo che egli si è dato (pensiero di Paolo Ricca). Apprezziamo questo evento di oggi, che è un frutto del Concilio! Arrivano qui influssi di anime che si corrispondono: Calati, Martini. Scriveva Mario Cuminetti (da un verso di Octazio Paz) “Seminare nuovi occhi nella terra”: così anche nella chiesa. Non andarcene, ma farci presenti.Ringrazia tutti gli organizzatori e partecipanti.
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